Anche i giovani vanno in paradiso
09/05/2013 - Ma non lavorano: la drammatica situazione di una generazione disoccupata e dimenticata. In tutto il mondo
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Il nuovo rapporto dell’Ilo, Organizzazione Internazionale del Lavoro, diffonde dati preoccupanti: più di 73 milioni di giovani, in tutto il mondo, è attualmente senza un impiego.
SENZA LAVORO - Kurier commenta così il bilancio drammatico dell’Ilo: “I giovani hanno tre volte in più la possibilità di essere disoccupati rispetto agli adulti”. Tempi di magra per tutti e l’ultimo rapporto dell’Organizzazione internazionale del Lavoro rileva 73 milioni di giovani senza un’occupazione. La disoccupazione giovanile nel 2012 ha raggiunto un livello del 12,6% in tutto il mondo, anche nei paesi industrializzati e l’Ilo conta 73,4 milioni di ragazzi privi di impiego: 3, 5 milioni in più rispetto ai tempi precedenti alla crisi del 2007. La disoccupazione ha anche un costo e per quanto riguarda la fascia di età compresa tra i 15 e i 24, è in continuo aumento e minaccia la crescita mondiale. Dal 2011 il tasso è cresciuto ulteriormente, quasi di un milione e i giovani sono sempre più a rischio.
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IL FUTURO DEI GIOVANI - La disoccupazione giovanile non è un fattore che si limita ai singoli stati ma è una problematica che investe il sistema mondiale, per questo José Manuel Salazar-Xirinachs, Direttore Generale Aggiunto per le Politiche dell’ILO, ha dichiarato: “Questi dati sottolineano la necessità di politiche che mirino alla crescita, ad un gran miglioramento dei sistemi di istruzione e di formazione, e che siano indirizzate in modo specifico al problema dell’occupazione giovanile”. Il Direttore Generale ha detto ancora: “Datori di lavoro, mondo dell’istruzione e giovani spesso vivono in universi paralleli senza interagire tra loro. Noi sappiamo molto bene cosa funziona, ma l’impatto reale su grande scala è possibile solo se agiremo insieme e in maniera coordinata”. Il problema è forte e chiaro e serve una collaborazione volta al rilancio dell’intero sistema lavorativo mondiale”. La preoccupazione parte dall’individuazione di un aumento sostanziale del numero dei disoccupati tra 2008 e 2012, quasi due milioni in più rispetto al 2011. Particolarmente problematica risulta la situazione di Grecia e Spagna dove i senza lavoro toccano quota 18%: “Più della metà dei giovani è senza lavoro”, scrive Tages Anzeiger. L’Ilo rileva anche l’abbandono della ricerca del lavoro, in alcuni paesi, tanto la situazione è critica: “Il 3,1% dei giovani ha smesso di cercare perché si sente scoraggiato” questo accade soprattutto nei paesi con il tasso di disoccupazione che oscilla oltre il 20%.
ATTUALITA’ E FUTURO – Che cosa riserva il futuro ai nuovi lavoratori? L’Ilo sostiene che in Europa, il tasso della disoccupazione non scenderà oltre il 17% e per raggiungere questo obiettivo si dovrà aspettare fino al 2016. Nel frattempo, la percentuale dei senza lavoro cresce, soprattutto tra i 15 e i 24 anni. È soprattutto il Medio Oriente a perire nei dati riguardanti il 2012 perché il 28, 3% dei giovani non ha un lavoro, segue il Nord Africa con il 23,6% mentre i paesi più in forma sono l’Asia dell’Est con il 9,5% e del Sud 9,3%. La percentuale di chi resta senza lavoro per più di sei mesi sembra essere destinata a salire e riguarda almeno un terzo dei disoccupati, nel 2008 il dato è arrivato fino a “un anno e mezzo senza un lavoro” scrive Tages Anzeiger. Nel precedente rapporto, l’Ilo dichiarava già l’apprensione: “L’incoerenza tra le politiche monetarie (accomodanti) e le politiche fiscali (restrittive) adottate in vari paesi e un approccio disorganico alla risoluzione dei problemi dei settore finanziario e del debito sovrano, specie in Europa, hanno contribuito ad aumentare l’incertezza dell’outlook globale. I nuovi lavori che diventano disponibili spesso richiedono competenze che i disoccupati non hanno. Tali asimmetrie di capacità renderanno più lenta la reazione del mercato del lavoro a ogni accelerazione delle attività nel medio termine, a meno che non vengano introdotte misure di supporto per aiutare i lavoratori ad aggiornarsi professionalmente” ma poco sembra essere stato fatto e i nuovi dati presentati sono peggiori dei precedenti.
(Photo Credit/Getty Ima
1 commento:
Politici e sindacalisti corrotti mentre i nostri giovani miglori se ne vanno all'estero.
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