Parigi, trovata la seconda auto dei terroristi
È Omar Mostefai l’attentatore del Bataclan
È stata trovata a Montreuil, nel quartiere di Saint-Denis, la seconda auto abbandonata dai terroristi, una Seat Leon nera. Lo riferisce radio Europe 1 citando fonti di polizia. Il ritrovamento rafforzerebbe l’ipotesi che uno o più membri del gruppo di fuoco si siano dati alla fuga dopo la strage. L’auto è stata utilizzata dai terroristi che hanno attaccato i ristoranti, 39 i morti. Nella Seat nera c’erano delle armi, secondo la radio RTL che ha appreso la notizia da fonti della polizia. E secondo ‘Le Figaro’ sarebbero stati trovati, nell’auto, tre fucili Kalashnikov.
Intanto si hanno più certezze sugli attentatori. Ha un nome ed un’indentità precisa uno dei tre kamikaze che si è fatto saltare in aria venerdì sera alla sala concerti Bataclan,uccidendo 89 persone. Si tratta del 29enne Omar Ismail Mostefai, già noto alleforze dell’ordine per essersi macchiato di crimini comuni prima di convertirsi al’islam radicale.
Mostefai è stato identificato grazie all’impronta digitale del dito indice, unico porzione del suo corpo rimasta intatta dopo che ha azionato il giubetto esplosivo che era nascosto sotto i vestiti.
Mostefai è stato condannato per 8 reati non gravi tra il 2004 ed il 2010 ma non ha mai passato un giorno in cella. Il procuratore Molins ha spiegato che Mostefai era stato identificato dalla polizia come un obiettivo ad alta priorità come estremista radicalizzati nel 2010 ma “non era mai stati implicato in un inchiesta sul terrorismo” prima della strage di venerdì.
Il padre, il fratello 34enne e la fidanzata dell’attentatore sono stati arrestati. Gli inquirenti sottolineano che si tratta di una normale procedura di accertamento. Il fratello si è presentato spontaneamente alla polizia dopo aver saputo del ruolo del fratello nella carneficina.
Fonti investigative citate dalla rete all news francese Bfmtv sottolineano che Mostefai era registrato negli elenchi dei servizi segreti come estremista islamico radicalizzato ma non era sotto posto ad alcun tipo di sorveglianza. Nel 2013 era andato in Turchia, punto di passaggio obbligato per raggiungere la Siria dove si sarebbe spostato l’anno successivo.
Sono in tutto sette le persone fermate e legate al kamikaze francese. Lo riferiscono i media francesi.
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