Elezioni, Bugani candidato sindaco. Malcontento tra i 5 stelle: "Dimenticata la procedura?"
Tra gli stessi 'grillini' c'è malumore dopo la mossa di Grillo: "Perchè non è stata seguita la modalità utilizzata per le elezioni regionali, o come è stato fatto a Milano, Torino e Roma? Il candidato lo sceglie la rete!"
Noemi Di Leonardo 21 Novembre 2015
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A Bologna pare non valere la procedura dal Movimento 5 Stelle per le candidature a Sindaco. Almeno così accusano alcuni militanti grillini, dopo la 'benedizione' di Beppe Grillo alla corsa a primo cittadino di Massimo Bugani, capogruppo del M5S a Palazzo D'Accursio. "Sarebbe un bell'avversario, qualche problema me lo creerebbe", aveva ammesso Virginio Merola a luglio sulla possibile candidatura del capogruppo 5 Stelle. Ma il lancio di Bugani non elettrizza tutti. Diversi i consigli girati in rete dal "Turiamoci il naso e votiamo Bugani", oppure la più caustica "Se la risposta è Bugani, la domanda è sbagliata".
"Perchè non è stata seguita la modalità utilizzata per le elezioni regionali, o come è stato fatto a Milano, Torino e Roma? Il candidato lo sceglie la rete!". E' la domanda che si fanno alcuni militanti pentastellati, che si dicono "profondamente offesi, molti saranno gli astenuti o in tanti non lo voteranno" e aggiungono: "è ovvio che abbia una corsia preferenziale".
Come mai Bugani? "Ci dicono che sia il più bravo e anche che non si siano presentati altri candidati. Ma se è il migliore, non avrà dunque problemi a confrontarsi con gli altri, non rischierebbe". Così riferiscono a Bologna Today alcuni militanti a 5 stelle, che attaccano, ma decidendo di non esporsi, chiedendo di restare anonimi.
Un'altra deroga alle regole è la residenza: secondo un attivista, il capogruppo sarebbe residente a San Lazzaro, mentre la regola vuole che sia residente in città: "E' scritto tutto sul blog di Beppe Grillo, è vero che Bologna è città metropolitana, ma non lo era nel 2011 quando Bugani è stato eletto".
E' solo una questione di procedure o avete dubbi sulla persona? "Con Bugani non si va neanche al ballottaggio, lui ha creato una sua corrente personale, con Silvia Piccinini in Regione che a sua volta rema contro l'altra consigliera e capogruppo Giulia Gibertoni".
"Non è in discussione la candidatura di Bugani, ma il metodo" - ha dichiarato un'altra militante - "per ottenere il massimo risultato bisogna avere il massimo consenso, innanzitutto dalla tua gente, se tagli fuori la base degli attivisti, sarà difficilissimo avere poi i voti sufficienti. Perché gli attivisti del Movimento sono molto bravi a raccogliere firme ai banchetti, a fare servizio agli stand per la realizzazione degli eventi, a ripostare e condividere le notizie su FB, ma sono soprattutto determinanti per diffondere le idee e gli obiettivi sui territori e di conseguenza a portare voti al candidato Sindaco. Non si può vincere con una squadra di 36 persone, per questo le decisioni di un programma, e soprattutto la scelta dei candidati, hanno bisogno dell’approvazione degli attivisti che porteranno una squadra alla vittoria o l’abbandoneranno alla sconfitta. Di Battista, e molti altri cittadini eletti, ci hanno sempre chiesto “Fiato sul collo, soprattutto tra di noi” ed è quello che la base sta facendo. Ricordiamo a noi stessi che nasciamo con poche regole ma ferme, e valori condivisi: democrazia partecipata, nessun personalismo (e Beppe Grillo ci ha appena mostrato la strada togliendo il suo nome dal simbolo) perché il Movimento siamo tutti noi e gli eletti sono i portavoce del Movimento. Dissentire da questa scelta non significa attaccare il movimento, anche nel movimento si commettono errori non siamo perfetti, non nasciamo migliori ma la nostra forza è cercare sempre di diventarlo e di rimanere onesti e coerenti".
La richiesta è dunque di "conoscere la squadra e valutarla, con una graticola come a Milano ed in altre città, e l’opportunità, se ce ne fossero, di proporre altri candidati da aggiungere alla lista. Per questo chiediamo la convocazione di un’assemblea plenaria, con questa discussione all’ordine del giorno, a cui tutti gli attivisti possano partecipare. Senza questa condivisione, Bugani e la sua squadra si assumono una tremenda responsabilità, non solo nei confronti dei bolognesi (ma la città Metropolitana guiderà un territorio molto più ampio) ma nei confronti del Movimento tutto, perché oscura la credibilità delle nostre battaglie, come quella contro i listini bloccati. Onestà e coerenza, innanzitutto tra di noi".
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