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PARIGI - Continua la caccia all'uomo per catturare i terroristi in fuga: identificati altri due terroristi del commando dei sette che ha fatto la strage a Parigi. Si tratta di due francesi, entrambi residenti a Bruxelles. Il Papa, durante l'Angelus, esprime "cordoglio e dolore" mentre la comunità internazionale si stringe intorno alla Francia. La Farnesina conferma la morte di Valeria Solesin. Sul fronte della guerra al Califfato, arriva la prima risposta degli americani: "Intesificata l'alleanza con in Francesi sul fronte siriano e iracheno contro gli obiettivi dell'Is"

La centrale Is in Belgio. Sono cinque al momento le persone arrestate nel comune della cintura di Bruxelles, Molenbeek-Saint-Jean. Uno dei due uomini fermati nei pressi del metro di Osseghem, "sarebbe il fratello dell'uomo che aveva noleggiato l'auto in Belgio, abbandonata davanti al Bataclan" la sala da concerti in cui sono state uccise almeno 89 persone venerdì sera. "Il fratello è noto per aver tentato di partire per la Siria. Quanto al locatario dell'auto, è noto anche lui alla giustizia per fatti di stupefacenti, lesioni e detenzione d'armi: l'uomo è ancora attivamente ricercato" .

Trovata l'auto dei terroristi. E' una Seat Leon usata dai terroristi e abbandonata a Montreuil, a Seine-Saint-Denis. A bordo tre fucili Kalashnikov. Il ritrovamento è la conferma della presenza di attentatori o complici ancora in fuga. L'indagine sta ricostruendo la dinamica e l'identità del gruppo di almeno sette persone - tra cui forse anche una donna - entrate in azione in contemporanea in vari punti del X e XI arrondissment parigino e nel teatro Bataclan.

Le vittime. Finora sono state identificate 103 vittime, dei 129 corpi ritrovati. La Farnesina ha confermato la morte dValeria Solesin.

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Governo e politica Ue. Domani, lunedì 16 novembre, alle 18.30, alla Camera, a nome del governo, i ministri Paolo Gentiloni (Esteri) e Angelino Alfano (Interno), terranno un'informativa urgente. Venerdì 20 si svolgerà una riunione straordinaria dei ministri dell'Interno Ue.

Le indagini in Francia. Tra gli attentatori di Parigi vi sono tre fratelli. Uno di loro sarebbe in fuga. Dopo il padre ed il fratello la polizia francese ha arrestato in totale sei membri della famiglia del kamikaze francese, il 29enne Omar Ismail Mostefai. Mostefai è stato identificato grazie all'impronta digitale del dito indice, unica porzione del suo corpo rimasta intatta dopo che ha azionato il giubbotto esplosivo che celava sotto i vestiti. Aveva compiuto crimini comuni prima di convertirsi all'islam radicale.

Chi è Mostefai. Gli inquirenti stanno cercando di trovare conferme che Mostefaï sia stato in Siria nel 2014. Mostefaï era stato in Algeria. "Era partito per fare ritorno al suo paese, in Algeria, con la sua famiglia e la sua bambina. Da quel momento non ho più avuto suo notizie", ha dichiarato il fratello.

Il secondo sospetto. Come riportato da Repubblica oggi, il passaporto di Ahmad Almohammad, un siriano arrivato in Serbia ad ottobre, è stato trovato sul cadavere di un altro kamikaze.  Ma molto probabilmente si tratta di un documento falso. "Il documento non contiene i numeri corretti per un passaporto legittimo e la foto non coincide con il nome", affermano fonti dei servizi segreti. L'uomo, secondo il settimanale serbo Blic, sarebbe transitato in Europa insieme a gruppi di profughi siriani sbarcati sull'isola greca di Leros il 3 ottobre scorso. Poi è passato in Serbia e in Croazia prima di arrivare in Francia. E' invece intestato a uno dei feriti il passaporto egiziano in un primo momento attribuito a un membro del commando.

Intensificata alleanza Usa Francia. Gli Stati Uniti e la Francia intensificheranno la loro cooperazione militare e di intelligence. Ben Rhodes, consigliere aggiunto per la sicurezza nazionale del presidente Barack Obama, precisa che gli americani continueranno a "lavorare in stretta cooperazione con i francesi impegnati in raid aerei". E', questo, il primo effetto operativo dopo gli attentati a Parigi.

L'Antiterrorismo setaccia il Web. L'Italia non è stata convolta dai Francesi nelle ricerche degli attentatori in fuga. Lo fa sapere il nostro Antiterrorismo, segno, questo, che al momento non esiste una pista italiana nell'inchiesta internazionale sulla strage di Parigi. Tutti gli accertamenti sono concentrati in Belgio, sulla cellula terroristica dell'Is già individuata. A Parigi sono intanto arrivati quattro investigatori dell'Fbi per creare un collegamento investigativo con gli americani. L'intelligence internazionale sta setacciando il Web, lo strumento utilizzato dai terroristi del Califfato per comunicare tra di loro. Al vaglio degli analisti, i post anomini che, immediatamente prima di venerdì, facevano riferimento gli attentati. Due annunciavano attentati a Parigi.