domenica 15 novembre 2015

Il nostro mister Salvini ha preso un altra cantonata. Il famoso siriano rifugiato non era siriano né rifugiato. E questo Salvini si permette di offendere il ministro Alfano. Ma quanti guai farebbe Salvini se fosse ministro dell'interno? Il responsabile dell'OCD di pavia invece di essere sempre d'accordo con la Lega Nord non potrebbe intervenire per difendere il nostro ministro Alfano?

Parigi, passaporto rifugiato. Francia: “Falso”. Beffa Isis

L'incubo di ogni Paese Ue, ossia che il terrorismo ce lo mettiamo in casa da soli, dal porto di un'isola greca, come dal porto di Lampedusa
PARIGI – Quel passaporto era falso: non era un rifugiato siriano uno dei kamikaze dell’Isis e chissà se avrà mai un nome e una storia visto che è ridotto a brandelli.
I servizi francesi hanno ufficialmente smentito che quel documento fosse autentico:
“Il documento non contiene i numeri corretti per un passaporto legittimo e la foto non coincide con il nome”.

Quel passaporto era sì falso ma non era lì a caso. Quel documento raccontava una storia precisa, questa: un attentatore siriano, arrivato in Europa a seminare morte, nascosto tra le migliaia di rifugiati che la stessa Europa accoglie.
L’incubo di ogni Paese Ue, l’incubo agitato non solo da tutte le destre europee, Salvini in Italia primo fra tutti. Ossia che il terrorismo ce lo mettiamo in casa da soli, dal porto di un’isoletta greca, come dal porto di Lampedusa che noi italiani ben conosciamo.

Quel passaporto era lì per spaventarci, beffa crudele firmata Isis che si somma all’atrocità di un attacco studiato e programmato che ha fatto 129 morti che probabilmente diventeranno molti di più visto che un centinaio di feriti sono molto gravi.
Sabato sera il viceministro all’Interno greco, Nikolaos Toskas, aveva dato qualche dettaglio in più su quel passaporto: apparteneva a un rifugiato registrato nell’isoletta di Lero, in Grecia, il 3 ottobre scorso. “Il titolare del passaporto era passato da Lero il 3 ottobre, dove è stato identificato sulla base delle norme europee”, ha detto Toskas. “Non sappiamo – ha aggiunto – se il passaporto è stato controllato da altri Paesi attraverso i quali il titolare è probabilmente passato”.  Poi la smentita francese.
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