giovedì 19 novembre 2015

Riceviamo e pubblichiamo.

L'intervista ad Antoine Leiris: "Una parte di me è morta con mia moglie. Ma non voglio che mio figlio cresca nell'odio"

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Antoine Leiris è il giornalista francese che ha perso la moglie al Bataclan, solo una delle 129 vittime della tragica notte di Parigi. Per lui, però, Helene - il nome della donna - era tutto, rappresentava il suo mondo, era "l'amore della sua vita" assieme al piccolo Melvil, il figlio di 17 mesi che adesso dovrà crescere da solo. Ma, nonostante tutto, ha avuto il coraggio di scrivere ai terroristi "non avrete il mio odio".
Mi sembrava la miglior risposta: non avranno mai quello che cercano, continuerò a vivere la mia vita, ad amare la mia musica, ad uscire. Non voglio che mio figlio cresca nell'odio, nella paura e nel risentimento. Gran parte di me è andata via con Helene quel giorno, quello che resta di me è per Melvil, per lui sono obbligato a dimenticare odio, risentimento e collera. Se lui crescesse così diventerebbe quello che loro sono diventati: gente cieca, violenta che preferisce le scorciatoie al cammino più complesso della riflessione, della cultura. Gente che si rifiuta di vedere il mondo come è: magnifico.
Poi Antoine, durante l'intervista a Repubblica, si lascia andare e racconta un aneddoto con cui spiega perché, come ha scritto ai terroristi, il suo bambino farà loro un affronto, quello di "essere felice".
Chiunque vi parlerà di Helene vi racconterà che aveva uno sguardo immenso, occhi grandi che mangiavcano letteralmente il volto. Anche Melvil è nato con gli occhi già aperti. Lo aiuterò a tenerli aperti sulla cultura, libri, musica, arte e su tutto quello che fa vedere il mondo come un prisma, l'opposto di come lo vedono i terroristi. Spero di dargli armi di carta, di penna, di note e non di kalashnikov.
Penso che bisogna fare lo sforzo di scegliere il cammino più lungo, complesso , duro. Quello della ragione, della riflessione e del perdono, quello di continuare a vivere. Magari domani avrò dubbi e commeterò degli errori, ma almeno avrò questo pensiero a guidarmi.

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