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ROMA. Sui decreti del Jobs act non ci possono essere trattative. Lo dice in questa intervista il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. "I punti fondamentali  -  afferma  -  sono definiti". Dunque, no alla richiesta dell'Ncd di riprendere in considerazione l'ipotesi del cosiddetto opting out per le imprese e lo scarso rendimento tra le cause di licenziabilità, e no alla richiesta della sinistra del Pd di escludere dalle nuove regole i licenziamenti collettivi. 

Difende la legge, il ministro. E d'altra parte è stato lo stesso premier, Matteo Renzi, a dire ieri che i "detrattori del governo si arrenderanno all'improvviso ". Per molti giovani  -  sostiene Poletti  -  il contratto a tutele crescenti significherà accedere ai diritti che con i contratti precari non avrebbero mai avuto. Poi considera "ingiustificata" la minaccia di nuovi scioperi da parte della Cgil, Susanna Camusso.