Renzi annuncia il progetto “Sblocca Italia”
Duro attacco alla Rai: “Sciopero umiliante”
Il premier Renzi è intervenuto al Festival dell’Economia di Trento a tutto campo.Dall’Expo alla Rai, dal semestre europeo alle riforme, dal futuro dei giovani allo problema dell’occupazione. E nel farlo ancora una volta ha ribadito la sua volontà di cambiare le cose, di rendere l’Italia un paese “bello” e attrattivo, dal quale non si abbia solo voglia di andarsene ma anche di tornare.
E punta sulla speranza, sulla possibilità di cambiare le cose, sulla considerazione reale che aggiustando il tiro su molti aspetti, l’Italia può andare avanti a testa alta e ripartire, con l’impegno di tutti.
Intervistato da Enrico Mentana, Renzi è stato accolto dall’auditorium da un lungo applauso. In prima fila ad ascoltarlo Sergio Marchionne, Alessandro Profumo e Fabrizio Saccomanni. La sintesi è quella spiegata fin dalle prime battute: “O la politica gioca le sue carte, o la politica punta alto oppure nessuna misura economica ci salverà”.
Il premier, vestito informale con camicia e jeans, non si sottrae alle battute del giornalista e risponde a tono sulla visione del Paese da qui a dieci anni.
“La cultura può creare posti di lavoro, molto di più di quello che facciamo finora. Tra dieci anni mi immagino un’Italia bella, che non si preoccupa se i ragazzi se ne vogliono andare ma che è talmente attrattiva che chi se n’è andato ha voglia di tornare. Noi italiani siamo i peggiori direttori commerciali di noi stessi”.
E annuncia il progetto “Sblocca Italia”: un provvedimento che vuole sbloccare una serie di interventi fermi da 30-40 anni. “Mio figlio mi dice: “Come mai quella cosa è distrutta?” e io non posso dirgli niente. E la cosa non sapete quanto mi fa arrabbiare”. Pronta una lettera per i sindaci che devono comunicare allo Stato quali sono i lavori fermi sui quali è il caso di intervenire. I primi cittadini hanno 15 giorni per comunicare dove ci sono interventi bloccati, o investimenti bloccati per interventi pronti a partire.
“Mi auto invito per il festival dell’anno prossimo. Vedo l’entusiasmo del pubblico…” scherza Matteo Renzi, sottolineando come L’Expo sarà un’occasione importante per il Paese, per rilanciare l’idea di made in Italy all’estero.
Inevitabile anche un passaggio sulla Rai. “La Rai è il mondo più ‘policizzato’ che esista.C’è ancora l’idea che si può fare carriera a seconda della vicinanza con i politici. A queste persone dico state lontane da me che io non conto niente”. Renzi vuole puntare sull’idea di “servizio pubblico” che al momento sembra mancare. “Vogliono fare lo sciopero? Lo facciano e poi andiamo a vedere quanto costano le sedi regionali della Rai. Se ne vogliono parlare ci troveranno preparati. Vedo il mio portavoce che si dispera…”.
“Tutte le famiglie tagliano da anni, trovo umiliante protestare quando abbiamo anche indicato dove tagliare e come fare” commenta perentorio Renzi chiudendo la questione Rai.
E sul suo governo dice: “Sono tutti giovani, hanno tra i 30 e i 40 anni. Abbiamo sovvertito la piramide. A loro dico che fra dieci anni dovranno trovare un altro lavoro: hanno avuto la loro occasione per cambiare le cose, ma poi tocca a qualcun altro”.
Occhi puntati anche sull’Europa: il premier e ha detto che le valutazione che ha fatto l’Europa sull’Italia non lo preoccupano: “Non c’è un ricetta magica per l’Italia, è necessario uno sguardo di insieme”.”Non ho particolari timori sulle valutazioni che la Commissione deve fare. La vera questione è che cosa i governi immaginano della prossima Commissione Europea”. E sul semestre europeo ha aggiunto: “Non credo che l’Italia debba fare battaglia sulla base dei passaporti. Non si può prendere il nostro consenso in una battaglia per ottenere un commissario o un altro. Noi dobbiamo dire che l’Italia porta alla discussione un pacchetto di proposte concrete”.
Renzi ha toccato anche il tema delle riforme: “Dopo l’approvazione della riforma costituzionale in prima lettura, facciamo la riforma elettorale. Il voto delle ultime europee non cambia l’urgenza di approvare una nuova legge elettorale, anzi è un incentivo a farla subito. L’importante è che ci sia un ballottaggio in cui sia chiaro chi vince”.
In particolare, sulla riforma del Senato ha detto: “La nostra proposta è costituzionalmente motivata e ispirata ad anni di dibattito. Una volta fatta la riforma e aver diminuito il numero dei politici, cambiamo il gruppo dirigente. E una volta che i politici iniziano a dare il buon esempio ci possiamo divertire”.
Poi Renzi annuncia entro il primo luglio la legge delega e la riforma della Giustizia:“Partirà il processo civile telematico, perché abbiamo una giustizia che più che civile sembra barbara”.
Alla fine dell’intervista con Mentana, c’è stato spazio per alcune domande,sull’immigrazione e sul futuro della generazione tra i 28 e i 35 anni. “Sta storia che chi va all’estero è un cervello e chi rimane qui è un caprone è inaccettabile. Certo l’estero ha delle occasioni in più: io non vi chiedo di pensare che l’Italia sia meglio, ma vi chiedo di impegnarvi a cambiare le cose. Noi per primi le dobbiamo cambiare. E penso che un giorno chi è stato fuori possa tornare a migliorare le cose. Non dico che quelli che se ne vanno sbagliano, io investo perché il nostro Paese diventi attrattivo. Per farlo dobbiamo cambiare l’Italia, dalla burocrazia per fare impresa a quella per stipulare un mutuo”.
A conclusione del suo intervento, a Renzi viene chiesto cosa si può fare per far restare la Fiat in Italia. “Io voglio andare a Detroit a visitare quegli stabilimenti. Termini Imerese è un luogo a cui dobbiamo ripartire, dobbiamo pensare a un progetto industriale diverso. Sono convinto che dobbiamo puntare sull’occupazione, investire sul capitale umano, se funziona il cervello l’Italia va avanti. Non perdiamo la speranza”.