lunedì 2 giugno 2014

Fortapasc

FORTAPASC

Noi, caro Centinaio, non abbiamo paura.
Il un paese normale un senatore di una repubblica parlamentare dovrebbe impegnarsi per risolvere i problemi dei cittadini che rappresenta e contribuire a redigere buone leggi che possano migliorare il proprio paese. In Italia c’è un senatore di nome Centinaio della Lega Nord che passa il suo tempo, non ad occuparsi dei problemi dell’Italia, che probabilmente non è in grado neanche di affrontare, ma a preoccuparsi di quello che fa un dirigente scolastico di Pavia. In qualsiasi paese normale, un politico che perdesse il suo tempo a scrivere interpellanze dozzinali, interferendo nella vita amministrativa di funzionari dello stato sarebbe messo alla porta dal suo stesso partito. Perché negli altri paesi normali i parlamentari non sono una casta intoccabile e quando sbagliano pagano un conto salato. La Lega Nord, al contrario, quando viene rappresentata da senatori come Centinaio mostra tutta l’arroganza del potere. Un potere che vuole continuamente intimorire i funzionari dello stato e asservirli alle ideologie più malsane. Il senatore Centinaio consiglia ai funzionari dello stato onesti e seri (quelli per capirci che sono l’opposto dei leghisti messi nei consigli di amministrazione dei vari enti, dall’Aler all’ASM, dalle fondazioni bancarie alle società partecipate dei comuni e delle regioni) di non esprimere, al di fuori del lavoro il proprio pensiero politico. Come se i dirigenti scolastici appartenessero all’arma dei carabinieri. Centinaio vorrebbe che un libero cittadino eletto dal popolo, che per pura combinazione non è un avvocato ma un dirigente scolastico, eserciti il proprio mandato seguendo i suoi caldi consiglio e non in piena libertà. Assomiglia molto al funzionario della Cisl e all’ispettore tecnico del PDL che si accordavano per far licenziare una persona perbene e professionalmente capace, non perché fosse un cattivo dirigente, ma perché lo stesso dava fastidio con le sue parole e le sue azioni di politico espresse fuori dal contesto lavorativo. Effettivamente può dare molto fastidio una persona che chiama le cose con il proprio nome. Un politico che definisce incivile chi si comporta in maniera incivile e ignorante chi dimostra di essere ignorante.
In ragione di questa arroganza, che deriva dalla condizione di privilegio di cui gode il senatore Centinaio, egli stesso si convince che è lecito ciò che in qualsiasi paese civile europeo sarebbe considerato riprovevole.
In questo, con l’eccezione di Rifondazione Comunista, che era ed è un partito stalinista, la sinistra è completamente diversa dalla destra. La sinistra ha il senso dello stato, il rispetto dei ruoli istituzionali, una correttezza istituzionale più elevata. Tranne ovviamente eccezioni di singoli.
Si, tranne eccezioni, la sinistra rispetta i ruoli istituzionali presenti all’interno di una società democratica. Ovviamente ad eccezione degli eletti nel consiglio comunale di Voghera.
Non è vero che la destra è uguale alla sinistra. La lega Nord, quando è rappresentata da persone come Mognaschi e Centinaio non è come la sinistra. La Lega Nord, quando è rappresentata da personaggi come questi è arrogante, irrispettosa, faziosa, ignorante.
E quando apri i giornali e leggi le affermazioni di Borghezio sulla Kyenge (affermazioni di questo tipo porterebbero in galera immediatamente qualsiasi parlamentare eletto negli USA), rileggi i vecchi giornali nei quali trovi tutte ruberie leghiste passate e presenti ai danni del contribuente italiano, ascolti le affermazioni volgari di leghisti sui profughi siriani che scappano da una morte certa, ti rendi conto che la Lega Nord è veramente di estrema destra.
E quando Grillo e i grillini urlano che loro sono avanti viene voglia di ricordare loro che sono indietro, talmente indietro che non vedono nessuno davanti.
Perché a questa storiella che non esiste più la destra e la sinistra nessuno crede più. E la collocazione dei leghisti e dei grillini nel parlamento europeo lo dimostra palesemente.
Pavia, lì 1 giugno 2014

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