mercoledì 4 giugno 2014

Adesso a Grillo é diventato verde.



Beppe Grillo scrive ai Verdi: "Incontriamoci". Ma sul blog: "Li abbiamo cercati più volte, ci hanno ignorato"

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GRILLO VERDI
I Verdi decideranno nelle prossime ore se accettare la proposta di dialogo arrivata da Beppe Grillo. Oggi, in un lungo retroscena di prima mano scritto sul blog dell'ex comico da Claudio Messora, il Movimento 5 stelle ha ricostruito le prime fasi di un confronto che sembra essere nato sotto cattivi auspici:
Venerdì 14 maggio (molto prima dell’approccio con l’Edf) ci si mette in contatto con Vula Tsetsi, segretario generale dei Verdi. Viene chiesto un incontro per una chiacchierata informale, esplorativa. Si attende di essere richiamati, come d’accordo, ma non arriva risposta alcuna. Così si fa passare un altro po’ di tempo e ci si riprova. La si chiama un’altra volta. Questa volta è sul TGV: va in Francia per le elezioni. Le viene chiesto nuovamente un preliminary talk, ma risponde che “adesso ci sono le elezioni, dai ne parliamo dopo”. Nessuno è mai stato ricontattato. Nel frattempo escono ad arte le dichiarazioni dei Verdi tedeschi che dicono esplicitamente di non volere avere nulla a che fare con noi, così come quelle di Monica Frassoni, co-presidente del Partito Verde Europeo, che non sono esattamente a favore di un accordo con il MoVimento 5 Stelle. Ma i media insistono che il problema è che Grillo non vuole fare l’accordo con i Verdi, e non il contrario. Allora, il 31 maggio, tanto per sollecitare un po’, si contatta un Advisor del Gruppo Verde al parlamento Europeo (di cui si omette volontariamente il nome per non metterlo in imbarazzo) che due giorni prima sembrava volesse intercedere personalmente, facendosi tramite di un supposto interesse reale di José Bové, candidato con i Green Italia – Verdi Europei nientemeno che alla presidenza della Commissione Europea insieme a Ska Keller. Gli si scrive: “Xxxxx, ma José Bove ha chiamato Grillo?”. Risposta (era sabato): “Tutto fermo fino a lunedì. Week end lungo in Francia”. Che non sembra esattamente il tenore di una risposta politica di un grande Gruppo europeo che ha urgenza di aprire un tavolo di trattative con una delegazione italiana per battere gli avversari sul tempo ad ogni costo. Si rilancia: “Digli che se vuole aprire un negoziato, è inutile fare la battaglia dei comunicati stampa: Grillo aspetta una sua telefonata. Se chiama avrà il numero.”. Risposta: “Ok, ma fino a lunedì non lo sento”. “Ok. Aspettiamo”. E aggiunge per email: “Stiamo cercando Josè Bovè ma sta passando qualche giorno di relax post-elettorale sulla sua barca in giro per il Mediterraneo. Non so se e quando i suoi più stretti collaboratori riusciranno a rintracciarlo.” E conclude: “Se hai bisogno di contatti formali puoi rivolgerti alla segretaria generale del gruppo Vula Tsetsi.”. Quella stessa Vula Tsetsi che rimbalza il MoVimento 5 Stelle dal 14 maggio?
Un post polemico, al quale è seguita un'ulteriore provocazione. Perché qualche ora dopo è comparso urbi et orbi un invito al dialogo in carta intestata, indirizzato proprio alla Tsetsi:
Gentile Dott.ssa,
Il Movimento 5 Stelle sarebbe felice di incontrarla al più presto per discutere un'eventuale collaborazione in seno al gruppo dei Verdi. Il MoVimento 5 Stelle è una libera associazione di cittadini. Non è un partito politico nè si intende che lo diventi in futuro. Vuole realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici, riconoscendo alla totalità dei cittadini il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi. Il MoVimento 5 Stelle aspira a un'Europa dei valori vicina ai cittadini e basata sulla democrazia diretta.
Un dialogo che nasce azzoppato, dunque, nel quale si è inserito a gamba Jorgo Riss, direttore dell'ufficio europeo di Greenpeace, che non poca influenza esercita sul movimento ecologista europeo: "Un gruppo europarlamentare comune degli euroscettici di Nigel Farage avrebbe come prima e più grave conseguenza che nessuno prenderebbe sul serio gli eletti grillini e nessuno lavorerebbe con loro sulla legislazione Ue, sapendo che quel gruppo non crede affatto che il Parlamento europeo debba avere un potere legislativo e non partecipa ai negoziati per influenzarne le decisioni".
"Mi aspetterei che parlassero con tutti i gruppi politici per cercare quello in cui si troverebbero meglio - ha concluso Riss - e con cui possono meglio conseguire i propri obiettivi".
V3day, il popolo M5s a Genova
1 di 11 
 
PS

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