martedì 3 giugno 2014

A prescindere da come la pensate questo è un articolo da leggere.

Ukip, Nigel Farage: cinque idee da sfatare

Dall'Ukip che ha aumentato i voti in Gb fino agli inglesi che vogliono lasciare l'Ue. I miti da sfatare sull'alleato di Grillo.

POLITICA
Ha sbancato alle ultime elezioni europee in Gran Bretagna, raccogliendo più voti dei labour, dei conservatori, dei verdi e dei liberali.
Ma la percezione che l'opinione pubblica inglese ha dell'Ukip, il partito di Nigel Farage che si avvia a formare un gruppo al parlamento di Bruxelles assieme al Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, è cambiata in maniera inaspettata e per certi versi sorprendente sia rispetto al 2009, data cui risalgono le penultime elezioni europee, sia rispetto ai risultati quantitativi e apparentemente incontestabili che le urne britanniche hanno restituito il 25 maggio scorso.
Ecco i cinque miti da sfatare sul partito-rivelazione capitanato da Nigel Farage che, dati alla mano, deve fare i conti con una realtà meno rosea e decisamente più complessa di quanto i numeri totalizzati più di recente non lascerebbero immaginare, dentro e fuori il Regno Unito.
  • La coccarda dell'Ukip, United Kingdom Independence Party

1 - «L'Ukip non è mai stato così popolare». Falso, il dato dipende dall'astensionismo

È vero, l'Ukip ha incrementato i suoi consensi elettorali di 11 punti percentuali, passando dal 16,5% del 2009 al 27,5% del 25 maggio 2014. Tuttavia, il numero di persone che affermano di apprezzare il partito di Farage è diminuito.
Secondo i dati pubblicati dal quotidiano inglese The Guardian, estratti da un sondaggio effettuato attraverso la piattaforma YouGov, l'Ukip piace soltanto al 22% degli elettori britannici.
SOLO 1 ELETTORE SU 3 ALLE URNE. Com'è possibile? Una parte della risposta è che solo un elettore inglese su tre è andato a votare alle ultime europee.
Quindi, l'Ukip ha raccolto il sostegno solo del 9% dell'intero elettorato britannico. E soprattutto, non avrebbe conquistato nuovi elettori, perché secondo l'analisi del Guardian a votare per l'Ukip sono stati per il 75% simpatizzanti che erano già tali nel 2009. Semmai, con l'ultima tornata elettorale, il partito avrebbe 'conquistato' nuovi nemici, perché molti milioni di elettori in più rispetto al 2009 avrebbero espresso un giudizio qualitativo negativo sulle politiche dell'Ukip.

2- «Aumentano i britannici che vogliono lasciare l'Ue». Falso, è vero il contrario

L'affermazione del partito di Farange ha fatto commentare a molti osservatori come l'antieuropeismo sia in crescita in Gran Bretagna. Ma è falso. Piuttosto, è vero l'opposto: nel 2009 la maggioranza degli inglesi si dichiarava favorevole ad un'uscita dall'Unione Europea, mentre nel 2014, anche se di poco, la maggioranza degli inglesi preferirebbe continuare a farne parte.
DAL 2009 DATI RIBALTATI. Se oggi si tenesse un referendum in Gran Bretagna sull'uscita dall'Unione, infatti, solo il 35% voterebbe a favore di un completo ritiro, mentre il 43% voterebbe contro una simile eventualità. Nel 2009, i valori misurati dal Guardian indicavano il contrario: il 40% si dichiarava favorevole all'uscita dall'Ue, e solo il 38% era invece contrario.

3- «L'ostilità degli inglesi contro gli immigrati è al suo massimo». Falso, è diminuita

Il Guardian ha riproposto in un sondaggio d'opinione due affermazioni già utilizzate nel 2009, e ha chiesto agli inglesi se fossero d'accordo o meno. La prima esprimeva una visione positiva della diversità della Gran Bretagna, l'altra una visione negativa, incentrata sull'idea spesso ripetuta di presunte preferenze accordate agli stranieri nell'accesso alle case popolari.
IL PAESE NON TEME L'INVASIONE. Sorpresa: rispetto al 2009, gli inglesi appaiono preoccuparsi meno dell'impatto dell'immigrazione sulla vita nazionale del Paese. L'idea che i britannici abbiano tratto benefici dall'arrivo in anni recenti di numerosi stranieri provenienti da differenti culture è in crescita rispetto al 2009, mentre il pregiudizio relativo all'assegnazione delle case popolari è cresciuto di meno. Quindi, è possibile sostenere che l'ostilità britannica nei confronti dell'immigrazone sia diminuita negli ultimi cinque anni.

4 - «La Gb è più pessimista rispetto a cinque anni fa». Falso, cresce la soddisfazione

L'Ukip ha raccolto la gran parte del suo sostegno da due gruppi che si sovrappongono: conservatori infelici e lavoratori bianchi anziani e meno abbienti. Ciò che accomuna la maggior parte di loro è l'insoddisfazione verso l'attuale status quo in Gran Bretagna e il pessimismo per il futuro.
INGLESI PIÙ OTTIMISTI. Eppure, l'elettorato inglese nel suo complesso non sembra essere più negativo rispetto a cinque anni fa, e anzi su due dei quattro paramentri testati nel 2009 si è dichiarato addirittura più ottimista.
Per esempio, alla domanda «ritiene di avere soldi a sufficienza per vivere in maniera confortevole», la percentuale dei soddisfatti è cresciuta di 10 punti (dal 46 al 56%), e alla domanda «si sente al sicuro quando esce di casa nel suo quartiere» le risposte affermative sono aumentate di cinque punti percentuali (dal 70 al 75%).

5 - «La disaffezione verso i politici è a livelli record». Falso, gli scontenti sono di meno

Il voto populista al partito di Farage potrebbe essere figlio della disaffezione che gli inglesi hanno rispetto alla loro classe politica? Questo è certamente falso.
POLITICI CORROTTI? LO CREDONO IN POCHI. Le elezioni europee del 2009, infatti, si sono svolte in Gran Bretagna nel pieno dello scandalo per le spese fuori controllo del parlamento di Sua Maestà, e la maggioranza dei britannici riteneva allora che la maggior parte dei politici nazionali fosse corrotta a livello personale. Un'idea condivisa nel 2014 dal 16% in meno degli elettori, con percentuali passate dal 54% di cinque anni fa al 38% attuale.
Martedì, 03 Giugno 2014

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