sabato 7 giugno 2014

Ecco perché poi si perdono sempre le lezioni nella sinistra. Una vera vergogna.

Tsipras, Barbara Spinelli in silenzio a Parigi manda in tilt la lista. L'assemblea vota un documento contro di lei

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Lei, Barbara Spinelli, è chiusa nella torre d'avorio da intellettuale parigina e non risponde al telefono da dieci giorni. O almeno così la descrivono i suoi compagni della Lista Tsipras, che la adoravano prima di quello che loro considerano il suo voltafaccia:cioè la decisione di entrare al Parlamento di Strasburgo dove è stata eletta ma aveva promesso di rinunciare al seggio. Lei in Francia, loro accalcati nella sala del Teatro Umberto di Roma in preda a un cruccio che li tormenta: chi tra Marco Furfaro (Sel) ed Eleonora Florenza (Rifondazione comunista) dovrà sacrificarsi sull'altare dell'ingresso di Spinelli in Europa? Parigi e Roma sono geopoliticamente lontanissime in queste ore cruciali per i destini della sinistra-sinistra.
Il miracolo di far tornare insieme vendoliani e Rifondazione Comunista, dopo la scissione divenuti acerrimi nemici, è stato rotto dalla controdecisione della figlia di Altiero Spinelli e ne è nato un braccio di ferro tra chi tifa Furfaro e chi tifa Florenza. Ma l'intellettuale progressista vuole decidere da sola: lasciare a casa Sel. Mentre i suoi compagni di avventura, ormai rassegnati al suo ingresso non previsto nel Parlamento europeo, per non scannarsi troppo chiedono che almeno si decida insieme.
Ad aprire l'assemblea di questa mattina Guido Viale, tra i garanti della lista: "Non è possibile che Spinelli decida da sola, in modo unilaterale". Prova che la linea della "compagna" non è condivisa neanche da chi, fino a qualche giorno fa, la incoraggiava ad andare a Strasburgo e Bruxelles. Dopo ore e ore di riunione, ecco il documento condiviso: "Abbiamo contribuito con grande fatica e non pochi sacrifici a dare corpo e gambe al progetto dei sei garanti che con Alexis Tsipras volevano portare in Europa la sinistra italiana, una sinistra larga e plurale. Quell'obiettivo lo abbiamo raggiunto tutti insieme. Questo processo da dopo il 25 maggio appartiene a tutti noi, non al solo comitato operativo, non ai soli comitati territoriali, non ai soli candidati, non ai soli garanti. Per questo chiediamo che le scelte e le responsabilità - anche quelle in apparenza più personali come l'accettazione o meno di un seggio - vengano prese nella consapevolezza del fatto che sono parte di un processo collettivo".
Questo l'auspicio dell'assemblea che si è riunita a Roma mentre Spinelli, desaparecida, è chiusa nel suo pensoso euro-silenzio. Intanto nella sala del teatro Umberto corre questa voce tra il deluso e lo speranzoso: "Una telefonata ai due in lizza, la potrebbe pure fare. O forse è poco intellettuale alzare la cornetta?". Quel che è certo è che i rapporti tra Spinelli e il resto della compagnia si sono profondamente incrinati anche se lei ha l'appoggio incondizionato del leader greco Alexis Tsipras che la vuole candidare a vicepresidente dell'Europarlamento.
Il 19 luglio ci sarà l'assemblea fondativa di questo movimento di sinistra tutto italiano e già iniziano i dubbi: "Ma dallo scranno di Strasburgo, almeno un messaggio di saluto, Barbara ce lo manderà?".

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