lunedì 2 giugno 2014

Riceviamo e pubblichiamo

Ormai è chiaro: ci sono riunioni che vanno in streaming, documenti che possono essere resi pubblici e incontri e carte che è meglio tenere segreti. Anche nel Movimento Cinque Stelle. Così, il colloquio di Beppe Grillo con l'imbarazzante Nigel Farage si è svolto a porte (e telecamere) chiuse: nessuno saprà mai cosa si sono detti i due leader anti-europei. Che interesse aveva Grillo a rendere pubblici i dettagli di un accordo tattico da "politica vecchio stile"? Qui non c'erano show da servire all'opinione pubblica come nel caso dei rifiuti sdegnosi e beffardi opposti a Bersani, Letta e Renzi... E così tanti saluti alla glasnost', quella trasparenza che se portata alle estreme conseguenze diventa ingestibile e pericolosa: Gorbaciov insegna e Grillo lo sa bene.
Ma il segreto non doveva calare solo sul vertice con Farage. Era destinato a rimanere nelle segrete stanze (eh sì, anche i Cinque Stelle ne hanno) pure il Dossier dell'Ufficio comunicazione che fa il punto sulla sconfitta del Movimento alle europee, peraltro riconosciuta prima di tutti dallo stesso Grillo. Un documento molto duro, che mette sotto accusa la linea dettata dal leader e dal guru Casaleggio come non era mai accaduto prima: ma, si sa, anche i seguaci più fedeli sono pronti ad andare a redde rationem quando i capi sbagliano. Se lo hanno fatto Galeazzo Ciano e gli altri che hanno rovesciato Mussolini, possiamo meravigliarci di questo 25 luglio del Movimento Cinque Stelle?
Questi novelli congiurati, però, devono fare attenzione. I fascisti pronti a sacrificare il Duce sconfitto si aspettavano ruoli di prestigio nella nuova Italia e invece sono finiti tutti male. Così, se è sicuro che il Movimento deve capire come tenere testa al ciclone Renzi, è difficile immaginare i Cinque Stelle senza Grillo e il suo blog. I partiti personali devono pensarci bene prima di buttare giù dalla torre il loro leader: la vicenda dell'Italia dei Valori, ridotta allo zero virgola senza Di Pietro, insegna. E allora, direbbe Lenin, che fare? La risposta non è facile, ma se fossi una "grillina" non farei a meno di Grillo...
In ogni caso, nei prossimi giorni il Movimento sarà sconvolto da inediti dibattiti interni, che questa volta non potranno concludersi con "democratiche" espulsioni. Già il sindaco di Parma, quel Pizzarotti che nel 2012 ha fatto sognare tutti i Cinque Stelle d'Italia con la sua elezione, ha espresso dubbi e riserve e intorno a lui potrebbero ritrovarsi i cosiddetti dissidenti. Grillo, intanto, sembra sempre più vicino a Casaleggio (col quale ha anche condiviso anche il Malox...) e alla new entry: Davide, il figlio di Gianroberto. E in rete già si sono scatenati i commenti contro la dinasty a Cinque Stelle e il giovane rampollo, subito ribattezzato "Pier Davide" (chi vi ricorda...?). Una cooptazione familiare che non si concilia facilmente con lo spirito e i principi del Movimento.
Tra le proposte contenute nel Dossier c'è anche l'aumento delle presenze in tv, che invece Casaleggio vorrebbe ridurre, magari tornando allo "splendido isolamento" dei primi tempi. Mesi in cui i grillini evitavano con cura tutti i talk show: e poco male se gli elettori non conoscevano neanche i volti dei candidati. Chi voleva saperne di più doveva affidarsi alla rete.
Vedremo quale sarà la nuova linea ufficiale del M5S, anche perché ultimamente è stato lo stesso Grillo a concedere interviste impensabili solo qualche settimana fa. Gli esponenti del Movimento metteranno alla prova la pretesa del capo che li vuole allineati all'uso di "obbedir tacendo" e romperanno le righe venendo in tv? In questo caso le porte sono aperte a partire da stasera a "L'aria che tira" in prime time!
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