giovedì 5 giugno 2014

Chiediamo al sen. Centinaio ed al vicesindaco di Pavia Mognaschi della Lega Nord:" Ma questi ladri ( a condizione che si dimostri in tribunale la loro colpevolezza) sono immigrati di terza generazioni, terroni napoletani come noi o sono padani doc. Quindi se rubano anche i nativi vuol dire che il problema non è legato al posto nel quale si nasce. Ono Salvini!!!!!!!!!! Se fossi al posto di Centinaio farei un'interpellanza. Tanto abbiamo già capito che pagato dal contribuente italiano non ha molto da fare in senato.

Mose, il sistema di tangenti: Giancarlo Galan percepiva un milione all'anno, Giorgio Orsoni 560 mila euro (FOTO, VIDEO)

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Lo 'stipendio' c'era per tutti: un milione per il presidente della Regione, che quando è diventato ministro ha beneficiato di un altro milione e 100mila euro per i lavori di ristrutturazione della casa, 400mila euro per il magistrato della Corte dei Conti che doveva ammorbidire i controlli, 500mila al generale della Gdf che passava le informazioni sulle inchieste, altri 400mila per il funzionario del magistrato delle acque che in teoria avrebbe dovuto controllare i lavori che venivano eseguiti. Non si salva nessuno, nelle 711 pagine dell'ordinanza con cui il Gip Alberto Scaramuzza spiega come e perché ancora una volta una grande opera italiana si è trasformata nell'ennesima tangentopoli.
POLITICI E FUNZIONARI ASSERVITI PER ANNI E ANNI: e così, politici e funzionari statali, magistrati e appartenenti alle forze dell'ordine, hanno "per anni e anni asservito totalmente l'ufficio pubblico che avrebbero dovuto tutelare agli interessi del gruppo economico criminale, lucrando una serie impressionante di benefici personali di svariato genere". In sostanza, scrive il Gip, l'ex presidente Gianfranco Galan e l'assessore Renato Chisso, l'ex generale Emilio Spaziante e il magistrato della Corte dei Conti Vittorio Giuseppone, i funzionari del magistrato delle acque Patrizio Cuccioletta e Maria Giovanna Piva, i funzionari della regione Giovanni Artico, Enzo Casarin e Giuseppe Fasiol, hanno dimostrato "un totale asservimento della propria funzione all'interesse privato in luogo dell'interesse pubblico, abdicando alle proprie funzioni tanto da sentirsi come rappresentanti nell'ente pubblico degli interessi privati che ne alimentavano i conti e ne aumentavano il patrimonio, concedendo anche benefici di ogni sorta e dimostrando una totale subordinazione al gruppo privato".
UN MILIONE A GALAN E LA CASA RISTRUTTURATA SUI COLLI: Le prove nei loro confronti, secondo il giudice, sono schiaccianti.
Anche perchè a fornirle sono gli stessi corruttori, quel Giovanni Mazzacurati ex presidente del Consorzio Venezia Nuova ritenuto il 'gran burattinaio' di tutta la vicenda e l' imprenditore Piergiorgio Baita. Proprio quest'ultimo ha raccontato che nel 2005 consegnò una busta alla segretaria di Galan Claudia Minutillo, contenente 200mila euro, affinchè li portasse al presidente all'hotel Santa Chiara di Venezia. "Ho pagato come socio la campagna elettorale delle regionali del 2005". Ma l'entità del denaro ricevuto da Galan andrebbe ben oltre i 200mila euro e sarebbe servita a "accelerare gli iter di approvazione degli atti di competenza regionale". Dal 2005 al 2011, scrive il Gip, Galan avrebbe ricevuto un milione di 'stipendio' annuo e un milione e 800mila euro per il rilascio di due pareri favorevoli ai progetti del Consorzio.
Che girassero bustarelle, d'altronde, lo sapevano tutti a sentire quel che dice a verbale la Minutillo. Al presidente, dice venivano "costantemente versati centinaia di migliaia di euro più volte all'anno...a lui in persona...da Baita....era una cosa acquisita, si sapeva...". La donna ricorda le riunioni al ristorante 'Ai porteghi' di Padova: "ci davano la saletta riservata, andavamo lì e discutevamo di tutte le cose che c'erano in ballo". Poi ci sono i soldi per la ristrutturazione della casa: 1,1 milioni pagati da Baita. 700mila per il 'corpo principale' e 400mila per la 'barchessa', che l'ex ministro voleva trasformare in agriturismo. "Galan - dice il Gip - continuava a chiedere i soldi solo per il fatto di essere ministro". "Durante questo periodo - mette a verbale Baita - il presidente Galan ci chiede solo di riprendere il sostegno ai lavori della sua proprietà sulla quale è in corso la ristrutturazione, barchessa, da adibire ad agriturismo".
GLI STIPENDI AL MAGISTRATO E AL GENERALE: Ma i soldi c'erano per tutti, creati grazie al solito meccanismo delle fatture false. 400mila euro all'anno, che nel 2005 e nel 2006 sono diventati 600mila, sono andati dalle tasche di Baita al magistrato della Corte dei Conti Vittorio Giuseppone, per "accelerare le registrazioni delle convenzioni presso la Corte dei Conti da cui dipendeva l'erogazione dei finanziamenti" e per "ammorbidire i controlli di competenza" della Corte. Il generale della Gdf Emilio Spaziante avrebbe invece incassato 500mila euro, anche se ne aveva chiesti 2,5 milioni, per "influire in senso favorevole sulle verifiche fiscali e sui procedimenti penali" aperti nei confronti degli appartenenti al Consorzio.
CHISSO 'A LIBRO PAGA' DA OLTRE 10 ANNI: Membri che sapevano ricompensare chi lavorava per loro. Come l'assessore Renato Chisso che, scrive il Gip, ha ricevuto dalla fine degli anni 90 fino al 2013 uno stipendio annuo di 250 mila euro. Il suo compito era quello di agevolare l'iter dei progetti, accelerare le procedure di approvazione e fornire informazioni riservate.
ORSONI E I 110MILA EURO. 'SIETE GRUPPO FORTE': In questo quadro, quello che avrebbe preso di meno è il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni. Scrive il gip che, attraverso il solito gioco di fatture gonfiate, avrebbe ricevuto 110mila euro da aziende che lavoravano con il Mose e pare anche 450 mila ricevuti in contanti. "Siete un gruppo forte, siete degli amici veri - avrebbe detto il sindaco secondo quanto riferito da un imprenditore - questa cosa sapevo che stava maturando ma non me l'avevano detta bene...sono meravigliato dello sforzo addirittura superiore alle attese e ti ringrazio molto".
LA PARENTOPOLI DI CUCCIOLETTA: Le 'utilita per il presidente del magistrato delle acque Patrizio Cuccioletta, in carica dal 2008 al 2011, non erano solo i soldi. Ai 400mila euro l'anno di stipendio, e ai 500mila di 'buonuscita' versatigli dal Consorzio su un conto svizzero, l'uomo è riuscito a far assumere la figlia in una controllata del Cvn e il fratello in un'altra azienda del gruppo, che pagava lo stipendio. Sarebbero rimasti invece solo una promessa gli altri benefit: voli aerei per tutta la famiglia, alloggi di lusso a Venezia, Cortina e altre località per le vacanze.
Scandolo Mose, gli arrestati
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