Un articolo che permette una riflessione sull'argomento.

Beppe Grillo sul blog:"Se non si può più criticare il presidente della Repubblica meglio cucirsi la bocca" e oscura i commenti
L'Huffington Post  |  Pubblicato: 15/05/2013 11:18 CEST  |  Aggiornato: 15/05/2013 11:40 CEST


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"Chi può essere al sicuro di un'eventuale denuncia per una critica al Presidente della Repubblica? Allora per difendersi l'unico mezzo è non scrivere più nulla. Bocche cucite. Dita bloccate sulla tastiera. Commenti oscurati":è quanto si legge su un post di Grillo . E per la prima volta oscura i commenti.
Il comico entra nel merito di una vicenda che vede 22 persone indagate a Nocera per "Offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica". Grillo fa un appello Napolitano: "Invito il Presidente della Repubblica a chiedere l'abolizione dell'articolo 278 (vilipendio del presidente della Repubblica) sconosciuto nella maggior parte delle democrazie occidentali".

Il comico sempre dal suo blog si scaglia contro il reato di vilipendio: "Nel ventennio - si legge - si tutelava dal delitto di lesa maestà la figura del re e di Mussolini, dal dopoguerra i presidenti della Repubblica. Il reato di vilipendio non è qualcosa rimasto sulla carta, a monito. È stato invocato innumerevoli volte, spesso dai partiti a scopi politici, e anche applicato. Il confine tra critica e vilipendio ("considerare vile") è materia più indefinibile del sesso degli angeli".

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Dopo la denuncia del Presidente della Camera Laura Boldrini per le minacce ricevute via Internet, l'intervento della magistratura, l'episodio raccontato da "il Giornale" di un blogger emiliano che dopo aver pubblicato alcune foto su Facebook proprio della Boldrini si è visto arrivare la polizia in casa, quest'ultima presa di posizione apre il vaso di Pandora sulla libertà del Web. Dov'è dunque il limite tra libertà di opinione e rispetto per le istituzioni? La questione è aperta.