domenica 12 maggio 2013

E mentre l'Italia affonda e gli italiani si suicidano, Berlusconi pensa a come non farsi mettere in galera e i grillini passano il tempo a decidere quanti soldi devono prendere. Viva l'Italia.





"CARA MOGLIE, CARI FIGLI, NON CE LA FACCIO PIÙ". TITOLARE DI UN MOBILIFICIO IN CRISI SI IMPICCA IN CAMPANIA

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Domenica 12 Maggio 2013
AVELLINO - «Cara moglie Dora, cari figli Giuseppe, Michela e Anna Maria vi chiedo scusa e perdono per il mio gesto; ma io non sono più in grado di sopportare il peso di questa situazione». Questo il contenuto di un drammatico biglietto scritto di pugno da Nicola Pegna, cinquantunenne, qualche secondo prima di farla finita, impiccandosi nel vano deposito di un grande mobilificio di Savignano Scalo

LA STORIA. Ha tentato in tutti i modi di tenere in piedi la sua azienda, i cui conti sono finiti progressivamente sottosopra a causa della crisi che non ha risparmiato anche altre attività commerciali e imprenditoriali dellaValle del Cervaro, ai confini tra le province di Avellino e Foggia. Nicola Pegna, l'imprenditore di 51 anni che si è tolto la vita impiccandosi all'interno dell'azienda in cui commerciava mobili a Savignano Irpino(Avellino) si è arreso dopo aver combattuto per mesi: l'azienda, fondata dal padre negli anni Sessanta, che lui aveva allargato e modernizzato costruendo uno show room di cinquemila metri a poche centinaia di metri dalla Statale 90 «delle Puglie», aveva visto progressivamente diminuire i volumi d'affari, ormai insufficienti a coprire le anticipazioni creditizie e a far fronte ai fornitori.

AREA IN CRISI. Una situazione di difficoltà comune, purtroppo, a non poche imprese delle aree interne che negli ultimi due anni hanno fatto una gran fatica per cercare di salvaguardare i posti di lavoro. I consumi sono calati a picco e i depositi di diversi magazzini continuano ad essere pieni di merce acquistata nei mesi scorsi e che è stata già regolarmente pagata. Nicola Pegna era stato, Inoltre, tra i più decisi sostenitori di un comitato che negli anni scorsi si era battuto per far liberare la Statale 90 dall'incubo, durato cinque anni, di una frana che ha finito per dare il colpo di grazia alla economia della zona.

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