giovedì 16 maggio 2013

Ha ragione Bortolussi. Era più importante tagliare l'IMU dei capannoni nei quali si lavora che togliere l'IMU sulla prima casa a persone che hanno i soldi per pagare.


L’idea di Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia

“Imu? Più urgente tagliare quella sui capannoni”

Per la prima casa si dovrebbe distinguere per fasce, ma la priorità dovrebbero essere le imprese
I capannoni colpiti dal peso dell’Imu
Imu tagliata, ma non come dovrebbe. Secondo il decreto che sarà deciso venerdì 16 al Consiglio dei Ministri verrà tolta dalla prima casa, ma resterà intatta quella su capannoni e negozi. Anche l’Iva resterà intatta. Secondo Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre, che dalla sua finestra privilegiata osserva il Paese, non è una soluzione ottimale. Si poteva «fare di più. Almeno a livello simbolico».
È contrario all’eliminazione dell’Imu dalla prima casa?
Tutt’altro, sono favorevole. Però avrei inserito dei correttivi.
Quali?
Sarebbe stato meglio se ci fosse stata una divisione per reddito. Individuare una fascia da 35.000 o 50.000 euro, ed esentare quelle inferiori. In questo modo sarebbe stato un provvedimento più mirato, avrebbe tolto un peso a chi ha più bisogno. E sarebbe valso anche come segnale importante da dare ai cittadini. Ma sarebbe da fare anche un altro passo.
Cosa?
Toccare l’Iva. Non inasprirla è una cosa buona, ma occorre rendersi conto che i consumi sono fondamentali per la ripresa. Se si ritocca al rialzo si commette un gravissimo errore: in questo modo si renderebbe tutto più difficile, aumenterebbe la crisi di domanda e di conseguenza la crisi produttiva. Di queste cose occorre tenere conto.
Senz’altro. Resta però il nodo sull’Imu sui capannoni e sugli edifici produttivi e commerciali. È quella la vera zavorra.
Certo. Ma proprio per questo occorre prestare molta attenzione quando si va a toccare l’Imu sulla prima casa. Se la si toglie del tutto si crea un guaio di 4 miliardi. I comuni cosa possono fare? Andranno a inasprire l’Imu sui capannoni, ad esempio, alzando l’aliquota dei 3 punti previsti, cioè dal 7,6 per mille al 10, 6 per mille. Un’operazione necessaria per compensare il mancato afflusso di denaro. Ma sarebbe anche un cortocircuito. Meglio allora operare in via mirata: sulla prima casa si decide di esentare solo alcune fasce, come ho già detto, a seconda del reddito.
E per i capannoni?
Togliere l’Imu non è possibile, per chiare ragioni di bilancio. Se la togli da lì si deve mettere tasse da altre parti. Senza dubbio, andrebbe ridotta. Questo sarebbe un altro buon segnale da parte della politica verso i cittadini.Indicherebbe attenzione.
E i soldi?
Un buon punto d’appoggio sono i i 12 miliardi che saranno sbloccati quando l’Italia uscirà dalla procedura di infrazione di bilancio. Una parte di queste potrebbe essere impiegata per ridurre l’Imu su capannoni e imprese. In questo modo si va oltre il gesto simbolico, che ci vorrebbe comunque, ma si attua una politica sostanziale. E sostanziosa.


Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/imu-prima-casa#ixzz2TTkGk15J

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