I giornalisti intercettati da Obama
14/05/2013 - L'amministrazione colta ancora ad abusare del proprio potere per reprimere critiche e dissenso
di Redazione
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A rivelarlo è stata la stessa agenzia con una lettera pubblicata sul sito dell’Ap e firmata dal direttore Gary Pruitt (nell’immagine di seguito).
DICE LA DENUNCIA -
Non ci può essere alcuna giustificazione per questa raccolta ingiustificata di comunicazioni telefoniche dell’Associated Press e dei suoi giornalisti. Queste registrazioni rivelano le nostre comunicazioni con fonti confidenziali durante il processo di acquisizione delle notizie, mostrano a tutti i metodi di lavoro di Ap, e rivelano altre informazioni sulle attività dell’agenzia che il governo non avrebbe alcun diritto di conoscere. Riteniamo che questa iniziativa del dipartimento di giustizia sia una palese violazione dei nostri diritti costituzionali e professionali.
LO SPIONAGGIO - A informare l’AP, il 10 maggio scorso, è stato il Dipartimento di Giustizia che ha comunicato che tra l’aprile e il maggio del 2012, più di venti redattori sono stati intercettati. L’operazione ha riguardato le chiamate di cellulari, telefoni fissi di casa e del lavoro di singoli giornalisti e di un editor, i numeri generali delle redazioni di New York, Hartford, e Washington e anche quello della linea della redazione che segue il Congresso.
Il ministero della giustizia americano si è preso questi dati con il pretesto di un’investigazione contro le fughe d’informazioni relative a un presunto complotto di al Qaeda.
Il ministero della giustizia americano si è preso questi dati con il pretesto di un’investigazione contro le fughe d’informazioni relative a un presunto complotto di al Qaeda.
MADE IN OBAMA - Un’azione senza precedenti nel solco di uno stile che ha visto l’amministrazione Obama perseguire aggressivamente chiunque abbia rivelato dati “riservati” che non hanno fatto bene all’immagine del presidente. Altri “segreti”, ad esempio sulla conduzione della guerra con i droni che per l’amministrazione non esiste neppure, sono trapelati con il chiaro consenso degli strateghi che curano l’immagine del presidente e nessuno è stato accusato di spionaggio o di aver messo in pericolo la sicurezza nazionale.
UN ABUSO DOPO L’ALTRO - La notizi ava in coppia con quella che ha scoperto l’IRS, la temibile agenzia del fisco americano, buttarsi ad indagare su associazioni e gruppi no-profit conservatori, che ovviamente i republicani hanno preso molto peggio di questo clamoroso attacco alla libertà di stampa e d’informazione. L’AP chiede ora la cancellazione e la distruzione di tutto il materiale e, rivolgendosi al procuratore generale Eric Holder (in copertina), che avrebbe ordinato l’indagine a più riprese e per due eventi distinti, in particolare per la rilevazione del coinvolgimento americano nell’attacco informatico alle industrie iraniane attraverso il virus Stuxnet. L’azione è particolarmente grave perché non è stata mirata a un sospetto o alla traccia di un delitto, ma perché ha prelevato in blocco buona parte delle comunicazioni di un’agenzia come l’AP per un lungo periodo e senza che alcuna esigenza o motivo o urgenza potessero giustificare un tale modo d’agire, peraltro vietato dalle stesse leggi americane.
A SUA INSAPUTA - Che si tratti di qualcosa di difficilmente difendibile lo testimonia anche il velocissimo scaricabarile da parte di Obama, che ha fatto sapere che l’Amministrazione era all’oscuro di tutto, in praticha che Holder ha agito all’insaputa del presidente e del resto del governo. La raccolta in questo modo di questi dati, notificata e riconosciuta solo in seguito a una richiesta dell’AP, è insostenibile e potenzialmente in grado di devastare il lavoro dei giornalisti sorvegliati, che così si trovano nudi di fronte a decine di funzionari che hanno accesso a quei dati e che in teoria li potrebbero addirittura vendere ai concorrenti o usarli per ricattare i giornalisti o per vendicarsi sulle loro fonti. Si tratta solo di un ventaglio limitato del possibile uso di una tale raccolta di dati, ma già sufficiente a spiegare perché una tale attività di spionaggio da parte di un governo sia da considerare illegale e un grave attacco alla libertà dell’informazione
1 commento:
I giornalisti in Italia nascono già servi.
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