Giovane sudanese salva pensionata dall’incendio
Pablo Calzeroni
Genova - In un attimo la cucina si è trasformata in una fornace. Il tubo che alimenta i fornelli è stato il primo a saltare. Le fiamme, scaturite da un corto circuito, hanno divorato in pochi secondi tutti gli elettrodomestici per poi passare nelle altre stanze. La casa si è riempita di fumo nero e la temperatura è schizzata alle stelle.
Rita Costa, 84 anni, che in quel momento era da sola, non ha potuto fare altro che correre alla finestra della sala e gridare aiuto. Il primo a vederla e a correre in suo aiuto è stato un postino sudanese di 33 anni, Ahabu Bukari, che stava consegnando alcune lettere proprio in quel palazzo, in via del Manzasco 7, a San Fruttuoso. Senza pensarci su due volte è salito per le scale e ha raggiunto l’abitazione della pensionata.
Quindi ha sfondato la porta a calci ed è entrato, sfidando il fuoco e la paura. Ma il rogo ormai era troppo esteso e dopo qualche tentativo ha dovuto ripiegare. È rimasto sulla porta fino all’arrivo dei pompieri, cercando di tranquillizzare l’ottantenne e spiegandole che cosa doveva fare per difendersi dal calore e dal fumo. È un miracolo che Rita Costa sia sopravvissuta. I vigili del fuoco della squadra di Genova Est l’hanno salvata all’ultimo momento, un attimo prima che perdesse i sensi.
È stata un’impresa perché il calore era elevatissimo, tanto da sciogliere i rivestimenti del casco del soccorritore che materialmente ha eseguito l’intervento di recupero. L’inferno è iniziato poco dopo le 11. I proprietari di casa - la figlia della pensionata e il marito - erano fuori per commissioni: «È stato un incidente - dice Dario Baldassini, 68 anni - Mia suocera non si è accorta di nulla. Quando ha capito quello che stava succedendo ormai era troppo tardi. Non so come ringraziare quel giovane: ha cercato di fare tutto il possibile per raggiungerla e poi le è stato vicino fino all’arrivo dei soccorsi». Ahabu Bukari scuote la testa: «Volevo solo aiutare quella persona, ho fatto quello che mi sembrava giusto».
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