lunedì 13 maggio 2013

Ma il Bunga Bunga più vergognoso è quello che recitano Gelmini, Brunetta, Romani, Gasparri, Santanchè ecc.ecc. cercando di convincerci che è tutto normale.




Ostaggi del Bunga Bunga

13/05/2013 - Letta chiama i cento giorni per il Governo, ma non fa i conti con i problemi del Cavaliere

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E ci ricaschiamo. L’Italia sembra preda di una strana frenesia che la porta a ritenere i fattipersonali di Silvio Berlusconi, nella fattispecie il processo Ruby, un affare di Stato le cui conseguenze si ripercuoteranno sulla tenuta del governo.
silvio berlusconi
LE ULTIME DAL FRONTE - La manifestazione di Brescia dell’11 maggio probabilmente verrà studiata nei libri di storia nei prossimi anni. Il Cavaliere davanti ai suoi sostenitori ha spiegato: “tutti possono finire nel tritacarne mediatico” per via di un “pregiudizio politico” e di “un’invidia che sfocia nell’odio nei suoi confronti”, a dimostrazione di come i suoi fatti personali siano ancora preponderanti nella vita politica italiana. Del resto la paura di una nuova condanna al processo Ruby, con l’accusa che ha chiesto sei anni e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, rappresenterebbe la fine delle ambizioni politiche del Cavaliere. Da segnalare poi il contrasto con le figlie di Enzo Tortora e con i Radicali per le parole di Sua Emittenza pronunciate sabato, nelle quali citava il presentatore di Portobello come esempio di persecuzione giudiziaria.
LA REAZIONE DI ENRICO LETTA - Ed eccoci all’adunata in piazza di sabato pomeriggio, alla quale ha partecipato anche Angelino Alfano, ministro dell’interno. La cosa non è piaciuta al presidente del Consiglio, Enrico Letta, che ha rimproverato anche Maurizio Lupi, come spiega l’Unione Sarda: ”Quanto è successo ieri a Brescia è inaccettabile e non si può più ripetere perché le ricadute negative sul Governo sono superiori alla capacità di tenuta dell’Esecutivo”. I due hanno ribadito il loro diritto alla difesa del Cavaliere. Alla fine si è deciso che i ministri non parteciperanno più ai comizi ed alle trasmissioni tv, a meno che non riguardi i loro dicasteri, ma solo fino alle amministrative di maggio.
L’INCHIESTA DELLO SCANDALO - Il colpo di Enrico Letta era pronosticato dal Pdl, forse lo è stato meno la reazione di Giorgio Napolitano. Il Presidente non ha parlato di quanto successo a Brescia. Ha scelto di rimanerne fuori. E questo non ha fatto altro che rafforzare la posizione del Cavaliere il quale, su Canale 5, si è difeso dalle accuse della Procura di Milano in una trasmissione dal titolo: “La guerra dei vent’anni, Ruby ultimo atto”. Parliamo di una ricostruzione “ad personam” mandata in onda in prima serata di domenica nella quale si è cercato di rispondere alle accuse di “Ilda la rossa”.


LA SCONFITTA DELL’AUDITEL - Ricordiamo che secondo l’accusa alle “cene eleganti” ha partecipato anche Karima El Mahroug, quando era ancora minorenne. Incriminata anche la telefonata del maggio di tre anni fa ai funzionari della questura per ottenere il rilascio della giovane marocchina fermata dopo un furto. All’interno dell’inchiesta televisiva viene però riproposta la tesi difensiva del Cavaliere. Ovvero che nelle cene eleganti non succedeva nulla di scandaloso e che Ruby acveva detto di essere maggiorenne. Il processo? Il solito attacco alla sua carriera politica. Ma evidentemente il risultato è stato inferiore alle attese. Al di là dell’ironia dei commentatori su Twitter, come ci spiega La Stampa, nella sfida dell’Auditel Silvio ha perso da Nonno Libero.
AGLI ITALIANI NON INTERESSA - Si, perché “un medico in Famiglia” ha raccolto circa 5.7 milioni di spettatori mentre le parole di Berlusconi “solo” 1,4. E dire che Striscia la Notizia, in genere un traino formidabile, aveva registrato 3.357.000 spettatori. Questo cosa significa? Che il lancio dello speciale e la pubblicità hanno spinto le persone a cambiare canale. Niente Andrea Pamparana, quindi, e sopratutto niente interesse degli italiani. Certo si possono fare molte speculazioni ma il dato sicuro ed evidente è che alla fine delle cene eleganti, del bunga bunga, di Karima e delle sue amichette al popolo sembra non interessare nulla. Probabilmente la strategia di “buttarla in caciara” per l’ennesima volta non ha pagato.
LA POSIZIONE DEL PD - Ora bisognerà capire le prossime mosse. Indubbiamente Berlusconi, così come il suo staff, sono sensibili a questi “chiari di luna”. La presa di posizione di Enrico Letta, per quanto pronosticata, ha lasciato il suo segno. Signori, pensiamo al governo e lasciamo chi di dovere ai fatti suoi. Il Pd si è gettato al traino con Guglielmo Epifani, neo segretario pro-tempore, che ha dichiarato: “la manifestazione di Brescia del Pdl é stata un errore”. Il sospetto che affiora nell’analisi di queste ultime 48 ore è che Silvio abbia parlato di sé stesso riuscendo però a scaldare solo il suo elettorato, ovvero tutti coloro che difenderebbero Sua Emittenza senza sé e senza ma.
CHE SUCCEDERA’? - Ora la palla passa ai ministri del Pdl. Il messaggio è stato chiaro. Evitiamo di strumentalizzare una questione personale e loro, nonostante abbiano ammesso di difendere il Cavaliere, si sono dovuti adeguare. Alla conclusione del “ritiro” di Spineto forse si avrà un’idea di tenuta molto più chiara da parte dell’esecutivo. Si tornerà a parlare di Imu, di Iva, di riforme, di ripresa economica e di tutti quegli argomenti che interessano gli italiani evidentemente scocciati dall’idea di dover confrontarsi per l’ennesima volta con i fatti personali di Berlusconi. Probabilmente bisognerà attendere anche il giudizio del tribunale. Se condanna sarà, ne vedremo delle belle perché i ministri saranno costretti a prendere una posizione. E lì si capirà se il governo sopravviverà. (Immagini di repertorio)

1 commento:

Unknown ha detto...

Vergognatevi. Vergognatevi del degrado nel quale ci avete condotto. Che grande leader, che grande partito il PDL.

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...