M5s, Crimi: «Vogliamo Copasir e Rai»
Il capogruppo al Senato: «Favorevole allo ius soli».
Copasir e Rai. Il Movimento 5 stelle ha le idee chiare e l'ha confermato Vito Crimi, ospite di Lucia Annunziata a In 1/2 ora, su RaiTre.
Il capogruppo grillino al Senato ha respinto le accuse di poltronismo, ha ribadito che quelle presidenze spettano all'opposizione, e ha ricordato come l'unica vera opposizione sia il Movimento, perché Sel è entrata in parlamento «solo grazie al premio di maggioranza del Partito democratico».
ATTACCO AL PDL. Crimi ha poi criticato la manifestazione del Popolo della libertà dell'11 maggio. «Ieri a Brescia il Pdl ha commesso un atto eversivo nei confronti di un potere dello Stato ed è avvenuta una cosa gravissima. Io nella mattina ero davanti al palazzo di giustizia di Brescia con 200 persone a manifestare non contro la giustizia ma a favore della giustizia».
E l'opposizione al Cavaliere è totale: «Voteremo sì se in aula arriverà una legge sul conflitto di interessi».
Scarsa la fiducia in Letta e nella sua squadra: «Ho seri dubbi sull'autosufficienza del governo, durerà 18 mesi, non credo di più. Faranno forse solo la riforma della legge elettorale».
«NON SOSTERREMO IL GOVERNO». Certamente non sarà il M5s a dargli una mano per stare in piedi: «Non è più tempo di fare un governo politico, se governo deve essere deve essere un governo di garanzia al di fuori di questa classe politica. Ribadiremo questo la presidente Napolitano» nel caso in cui il governo Letta andasse in crisi. «Andrete in soccorso del governo Letta votando provvedimenti non condivisi dal Pdl?», ha chiesto Lucia Annunziata. «No», la risposta secca di Crimi.
Ma a tener banco dentro e fuori il Movimento è soprattutto la questione della diaria: «Manteniamo l'impegno, io posso dire a nome dei 53 senatori che restituiremo la parte non spesa, su questo non c'è dubbio». Crimi ha smentito che la riunione con Grillo a Roma fosse per i problemi legati alla restituzione dei soldi: «Si tratta di un appuntamento mensile, non è tornato per la diaria».
Poi, a proposito del suo stipendio, ha confessato. «Guadagnavo 21 mila euro l'anno, adesso arrivano in un mese», ha detto il capogruppo alla Camera di M5S sulla sua retribuzione da statale, nell'amministrazione della giustizia, prima di essere eletto al Senato.
I SONDAGGI NON PREOCCUPANO. Altro tema caldissimo è quello della cittadinanza, sul quale le posizioni del Movimento restano ambigue. «Sono a favore dello 'ius soli'», ha detto Crimi, «e nel movimento non c'è alcuna spaccatura su questo ma non vogliamo che si dimentichi che oggi la vera emergenza è quella della crisi economica che produce suicidi e disagio. Il post di Grillo ha evidenziato che è un problema europeo e non solo italiano. Abbiamo già una legge sulla cittadinanza alla quale non riusciamo nemmeno a ottemperare in tempo ma solo con ritardo di due-tre anni».
Nessuna preoccupazione sul calo di consensi. «A noi non interessano i sondaggi ma nemmeno dover mantenere il numero degli elettori perché non abbiamo una strategia elettorale, non stiamo facendo campagna elettorale».
Infine Crimi ha dato una curiosa definizione di Grillo: «Lo considero come un padre che accompagna un bambino che cammina ancora carponi e lo guida lontano dai pericoli. A partire dal pericolo soldi che introduce disagio nella vita politica: i soldi devono stare fuori dalla politica».
Il capogruppo grillino al Senato ha respinto le accuse di poltronismo, ha ribadito che quelle presidenze spettano all'opposizione, e ha ricordato come l'unica vera opposizione sia il Movimento, perché Sel è entrata in parlamento «solo grazie al premio di maggioranza del Partito democratico».
ATTACCO AL PDL. Crimi ha poi criticato la manifestazione del Popolo della libertà dell'11 maggio. «Ieri a Brescia il Pdl ha commesso un atto eversivo nei confronti di un potere dello Stato ed è avvenuta una cosa gravissima. Io nella mattina ero davanti al palazzo di giustizia di Brescia con 200 persone a manifestare non contro la giustizia ma a favore della giustizia».
E l'opposizione al Cavaliere è totale: «Voteremo sì se in aula arriverà una legge sul conflitto di interessi».
Scarsa la fiducia in Letta e nella sua squadra: «Ho seri dubbi sull'autosufficienza del governo, durerà 18 mesi, non credo di più. Faranno forse solo la riforma della legge elettorale».
«NON SOSTERREMO IL GOVERNO». Certamente non sarà il M5s a dargli una mano per stare in piedi: «Non è più tempo di fare un governo politico, se governo deve essere deve essere un governo di garanzia al di fuori di questa classe politica. Ribadiremo questo la presidente Napolitano» nel caso in cui il governo Letta andasse in crisi. «Andrete in soccorso del governo Letta votando provvedimenti non condivisi dal Pdl?», ha chiesto Lucia Annunziata. «No», la risposta secca di Crimi.
Ma a tener banco dentro e fuori il Movimento è soprattutto la questione della diaria: «Manteniamo l'impegno, io posso dire a nome dei 53 senatori che restituiremo la parte non spesa, su questo non c'è dubbio». Crimi ha smentito che la riunione con Grillo a Roma fosse per i problemi legati alla restituzione dei soldi: «Si tratta di un appuntamento mensile, non è tornato per la diaria».
Poi, a proposito del suo stipendio, ha confessato. «Guadagnavo 21 mila euro l'anno, adesso arrivano in un mese», ha detto il capogruppo alla Camera di M5S sulla sua retribuzione da statale, nell'amministrazione della giustizia, prima di essere eletto al Senato.
I SONDAGGI NON PREOCCUPANO. Altro tema caldissimo è quello della cittadinanza, sul quale le posizioni del Movimento restano ambigue. «Sono a favore dello 'ius soli'», ha detto Crimi, «e nel movimento non c'è alcuna spaccatura su questo ma non vogliamo che si dimentichi che oggi la vera emergenza è quella della crisi economica che produce suicidi e disagio. Il post di Grillo ha evidenziato che è un problema europeo e non solo italiano. Abbiamo già una legge sulla cittadinanza alla quale non riusciamo nemmeno a ottemperare in tempo ma solo con ritardo di due-tre anni».
Nessuna preoccupazione sul calo di consensi. «A noi non interessano i sondaggi ma nemmeno dover mantenere il numero degli elettori perché non abbiamo una strategia elettorale, non stiamo facendo campagna elettorale».
Infine Crimi ha dato una curiosa definizione di Grillo: «Lo considero come un padre che accompagna un bambino che cammina ancora carponi e lo guida lontano dai pericoli. A partire dal pericolo soldi che introduce disagio nella vita politica: i soldi devono stare fuori dalla politica».
Domenica, 12 Maggio 2013
1 commento:
Statista o Premio Nobel: questo è il problema.
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