giovedì 16 maggio 2013

Vergognoso questo atteggiamento vittimista. Zittirli? Ma se fanno la fila i giornalisti per sentirli parlare e i grillini non parlano. Zittirli? Si parla più di Grillo e dei grillini che dei problemi seri del lavoro in Italia. Non è vero che lui è la diga contro la violenza. Lui è totalitario e quindi è violento.


L'INTERVISTA

Beppe Grillo accusa: «Vogliono zittirci»

Il leader del M5s: «L'ultimo argine siamo noi. Il sistema ci odia». E sul Cav: «O noi o lui. Questa la scelta».

Tutti contro di lui. Ne è convinto Beppe Grillo che, nella prima intervista che si ricordi, rilasciata al quotidiano La Stampaha dichiarato: «Il sistema ci odia. Mi vogliono demolire persino sui soldi, io che non ho mai toccato 10 mila lire in vita mia».
«GLI SNOB DEVONO DEMOLIRMI». Gli snob, specialmente la sinistra, ha precisato Grillo, «non sopportano che certe cose le dica un comico. E devono demolirlo. Dire che millanto amicizie di Fitoussi, di Stieglitz, di Lester Brown, o Wackernagel... Io non ho millantato nulla, sono solo un divulgatore, un semplificatore, di idee che sono di tutti. La decrescita, la critica all’austerity, un’economia in cui giranole idee, non le merci inutilmente».
Alle accuse che i fondi del partito vengano gestiti tutti da lui e Casaleggio, Grillo ha detto: «È tutto lì, pubblico, chiedete di andare a vedere. È sul conto parlamentare. Lo gestiscono in due persone, Vito Crimi e un tesoriere. Chi dice altro calunnia».
Sui controlli della polizia che hanno chiesto di vedere i server per i 22 ragazzi indagati a Nocera per vilipendio del capo dello Stato, il leader M5s ha detto: «Secondo me ci provano, a bloccare i server. È significativo che sia venuta la polizia, non la polizia postale.In questo io vedo una stretta. Naturalmente la rete non la puoi chiudere, ciò che chiudi da una parte rispunta dall’altra, me lo disse anche l’ambasciatore cinese quando ci siamo incontrati, e se lo dice lui».
NESSUN GUADAGNO COL BLOG. E col blog, ha precisato Grillo, non ci si guadagna: «Siamo in pari, ci costa sui 200 omila euro l’anno, li copriamo con la pubblicità, ci sono tre persone che ci lavorano a tempo pieno. Poi i libri: sa che il libro che guadagna di più non è neanche pubblicato da noi, è quello con Fo e Casaleggio, per Chiarelettere, e il ricavato andrà tutto in beneficenza».
Proprio per questo, ha aggiunto, l'ex comico vorrebbe «tornare a fare un tour mondiale». Ma «ci accusano di tutto, anche di aver registrato un’associazione a nome di mio nipote», ha precisato, «invece per evitare che fossimo esclusi per essere solo un movimento, costituimmo in una notte questa associazione, intestata a mio nipote, avvocato. L’associazione è lì, non tocca una lira, andate a controllare. Per farla ci siamo affidati a due studi legali e ci è costato 140 mila euro».
IL PD NON HA VOLUTO ALLEARSI. E sulla sfumata alleanza col Pd, Grillo ha detto: «Sono loro che non hanno voluto. Bersani voleva solo 10 senatori per fare un governicchio, e naturalmente senza ascoltare nulla delle nostre richieste, senza fare quello che abbiamo fatto noi, cancellarci da un giorno all’altro 42 milioni di rimborsi, senza darci una commissione di controllo, niente».
E sulla legge elettorale ha detto: «Un ritorno a quella precedente lo sosterremmo, rifare i collegi sarebbe semplicissimo. Ma Berlusconi non vuole, il nano è convinto che se si rivota con questa legge elettorale lui vince e va al Quirinale. A quel punto gli unici a poter impedire questo saremo noi, una Protezione civile. Il Pd sarà sotto il 20. Io sento l’aria, il cerchio si sta stringendo. Lo vedo anche da questa stretta con cui cercano di farci fuori».
I PARLAMENTARI STANNO IMPARANDO. Sui parlamentari del movimento ha precisato: «Stanno imparando. Guardi Crimi. Loro le cose che non sanno le studiano, i commessi si meravigliano di vedere dei parlamentari che stanno a studiare fino a notte. I professionisti spesso non ne sanno più di loro, ma sanno fingere. Forse poi abbiamo sbagliato a fare in quel modo gli streaming. Abbiamo concesso a Letta di fare la lezioncina, non glielo dovevamo consentire, li dovevamo formare. Forse dovevo andare io, essere più presente. Ma poi avrebbero detto che dirigo tutto».
E sull'attenzione nei suoi confronti: «È faticoso, anche mia moglie, la seguono, fanno i dossier su di me, i miei figli, pubblicano l’indirizzo di casa mia... Ma non durerà molto, secondo me. Entro quest’anno vado avanti così. Si voterà prima; se vinciamo, ricostruiremo noi le macerie, ce la prenderemo noi, con le elezioni, l’Italia. E io mi dedicherò solo a questo. Altrimenti se la prenderà qualcun altro, e senza elezioni».
Giovedì, 16 Maggio 2013

1 commento:

Unknown ha detto...

Zittirlo? Ma se si parla solo di lui.

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...