“Spesso vengono a incontrarci parlamentari del Pdl e di Scelta Civica, non quelli del Pd”
Non solo blog, il realismo dei grillini in Parlamento
Altro che marziani. Nel Palazzo i grillini dialogano vis à vis con gli elettori e le altre fazioni
«Orde di trolls, multinick e fake» assaltano il blog, scrivono commenti contro la linea del M5s e chiedono aperture al Pd. È questo il tema degli ultimi giorni in casa Cinque Stelle e lo stesso su cui si è speso un durissimo Beppe Grillo. Il leader ha parlato di «schizzi di merda digitali» e di «qualcuno che li paga per spammare dalla mattina alla sera».
Che ne pensano i parlamentari a cinque stelle? Ma soprattutto, che rapporto hanno loro, ambasciatori del Papa Ligure nei Palazzi Romani, col blog più chiacchierato (e temuto) della politica italiana? «Il blog di Beppe Grillo - spiega a Linkiesta il deputato M5s Andrea Cecconi - vive di vita propria, i post li fanno Grillo e lo staff centrale. A noi vengono riservati degli spazi dove decidiamo cosa inserire. Poi ci sono i capigruppo che fanno un sunto della giornata parlamentare, dopodiché diffondiamo video ed interventi sui social per comunicare con la base».
Sui commenti dei militanti mascherati, Cecconi, pesarese classe 1984, non ha dubbi: «i troll ci sono sempre stati, li avevamo anche nei gruppi locali. C'è gente a cui piace stare al computer dalla mattina alla sera e fare questo lavoro». Eppure Grillo è arrivato a evocare complotti, gruppi di persone che ricevono un compenso per screditare la linea del M5s e traviare l'opinione pubblica. «Questa è una valutazione che può fare lo Staff, che ha i commenti su tutte le piattaforme e può incrociare un po' di dati, ma io non so dare un giudizio», taglia corto Cecconi.
Croce e delizia del Movimento 5 Stelle, la piazza virtuale non è soltanto quella affollata del blog gestito negli uffici milanesi della Casaleggio Associati. Ci sono anche deputati e senatori grillini che diffondono il verbo sui social network ed è qui che è emerge un dato interessante. «Da quello che vedo dalla mia pagina Facebook - confessa Cecconi - e sentendo il mio territorio, abbiamo un elettorato spaccato in due. Una metà che dice di andare avanti senza dare la fiducia e l'altra metà che invece è più possibilista».
Di avviso opposto è il collega senatore Alberto Airola, 42 anni, grillino piemontese, una laurea in Lettere e molti anni di attivismo No Tav. «Sul territorio come su Facebook - dichiara a Linkiesta - non ho trovato elettori del M5s che chiedono aperture al Pd, so che è un'affermazione dura ma non li ho trovati». Ma il fenomeno dei commentatori incalliti ce l'ha presente: «c'è stato un incremento dell'attività di troll e di pressione da parte di attivisti del Pd che spingono su di noi per avere una certa risposta politica». «Da quando sono stato eletto - prosegue Airola - su Facebook ho ricevuto centinaia di commenti con critiche distruttive che interrompono qualunque discussione democratica, proprio il lavoro che fanno i troll».
Un problema è chiaro. La piazza virtuale ha bisogno di essere regolamentata, lo urlano i fatti degli ultimi giorni e lo chiedono gli attivisti che vorrebbero più spazio per interagire con i rappresentanti a Palazzo. Qualcosa sta per muoversi e Cecconi conferma: «stiamo aspettando la nascita della piattaforma che abbiamo chiesto allo Staff per avere uno strumento di sondaggio e di condivisione per i disegni di legge che depositeremo».
Il riferimento è ad uno strumento simile a Liquid Feedback, piattaforma su cui sono al lavoro i tecnici della Casaleggio Associati, e che, nelle intenzioni dello Staff, dovrebbe realizzare un collegamento permanente di democrazia diretta tra eletti ed elettori. «Ce l'hanno promessa per il mese di aprile».
Va bene il parlamento virtuale, ma c'è pure il caro vecchio fattore umano. È Alberto Airola a ricordarlo: «stiamo aspettando uno strumento informatico, ma il contatto con la base ce l'ho ogni volta che torno sul territorio. Al posto delle tv siamo in mezzo alle persone con banchetti e incontri serali. Lì ho feedback reali, umani e tangibili». Checchè se ne dica, non di solo web vive il Movimento. «Ho i miei mezzi personali oltre al blog di Grillo, la mia prova del nove è stata tornare a Torino e chiedere ai cittadini cosa ne pensassero della nostra linea». Rapporto con il collegio elettorale, roba da Prima Repubblica? A quanto pare no. «Attendiamo nuovi strumenti - incalza Airola - ma la risposta della base per me, personalmente, resta quella più sicura».
Verranno pure da Marte, come scrivono in molti. Ma i parlamentari grillini alle prese col Palazzo sono umanissimi e immersi nel bagno di realismo delle istituzioni. Parlano con l'elettorato e pure con i colleghi degli altri schieramenti, gli stessi contro cui Grillo lancia anatemi a giorni alterni.
«Spesso vengono a incontrarci parlamentari del Pdl e di Scelta Civica, ma non quelli del Pd, con cui non abbiamo mai parlato», dice Andrea Cecconi. Strano, anzi bizzarro in un contesto in cui i democratici sono obbligati a cercare sponde dalle parti dei cinque stelle. «Non so se hanno indicazioni per cui ci devono lasciare buoni, oppure non sentono questa spinta e non lo vogliono fare», sta di fatto che la novità, anche nei rapporti umani, arriva dagli eletti alla prima esperienza in Parlamento.
«I nuovi parlamentari del Pd sono tantissimi - conclude Cecconi - e non ci vedono con cattivo occhio, ma come una forza politica con cui c'è bisogno di instaurare un rapporto, che prima o poi si instaurerà, diamo tempo anche a loro». I presupposti ci sono, manca solo il governo.
Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/non-solo-blog-il-realismo-dei-grillini-parlamento#ixzz2OfRuUAHw
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