Liberi cittadini contro il regime partitocratico, i privilegi della casta sindacale della triplice, la dittatura grillina e leghista, la casta dei giornalisti
mercoledì 27 marzo 2013
La libertà non è un dono.
Ieri ho ricevuto da una mia preziosa collaboratrice un regalo. Il regalo che apprezzo di più proprio: un libro. "La libertà non è un dono" racconta la costituzione della Repubblica di Varzi messa in atto dai partigiani dell'Oltrepò pavese. Il titolo del libro contiene al suo interno il valore che ho sempre considerato il più importante nella mia vita. Cosa c'é di più necessario della libertà. E quanto oggi più che mai, in una società di automi e servi gioiosi, sia essenziale preservare questo valore lo comprende solo chi si é battuto sempre per la sua libertà. Non ho avuto mai niente da nessuno nè ho chiesto piaceri a qualcuno. E mai ne ho fatti. Ho preferito passare la mia vita a combattere i potenti quando gli intellettuali di sinistra facevano finta di battersi per "i diritti in generale". Facile parlare di diritti in generale senza mai fare i nomi di chi questi diritti li calpesta tutti i giorni. Ho dovuto combattere e ancora continuo, tutti i giorni, contro politici ignoranti ed incapaci, sindacalisti nullafacenti e perditempo, presuntuosi ignoranti che credono di sapere tutto sullo scibile umano, a volte nuovi ed altre volte vecchi. In molti casi vecchi con la faccia del nuovo. Ho dovuto combattere contro funzionari "spoil sistem" messi dove sono perché hanno in tasca una tessera di sindacato o di partito. Ho dovuto combattere contro dirigenti dal ventre molle che non onorano lo stato italiano che dovrebbero servire. Si tutti i giorni. Perché la libertà è un bene prezioso e purtroppo scarso. Molti vi hanno rinunciato ritenendo che non porti alcun vantaggio. E molti vi hanno rinunciato perchè è più comodo essere servo che libero. La libertà non è un dono. Non ci viene concessa. Non si può toccare nè può essere annoverata tra i beni acquisiti una volta per tutte. E più i molti vi rinunciano per metterla la servizio di imbonitori, politicanti, sindacalisti, più i pochi devono lottare cn tutte le loro forze per conservare questo bene. A volte qualcuno mi chiede come faccio a sostenere ed a combattere questa battaglia impari contro i potenti che la libertà la vorrebbero solo per loro e per i loro figli. Rispondo sempre:" Come potrei non farlo?". La libertà è dentro di noi. Si puó definire un dono solo quando chi ci ama ci insegna come conquistarla non come perderla. Ed io ho avuto buoni maestri. Loro si che mi hanno fatto un dono. Mi hanno fatto crescere senza mai chiedermi di rinunciare alla libertà. Loro che per averla la libertà hanno dovuto farne di rinunce. Ed io oggi,grazie a loro, mi guardo nello specchio con orgoglio.
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