martedì 26 marzo 2013

Questi sono i cittadini. Questi non vogliono essere chiamati onorevoli. Eppure in metrò ci vanno gratis. ma vi risulta che voi quando andate a lavorare la mattina ricevete l'abbonamento gratis per raggiungere il posto di lavoro? E pensare che io pago il parcheggio anche quando vado al consiglio comunale ed alle riunioni di commissione.


Eccoli, i grillini anti-casta: "vorrei la tessera del metrò"

Metrebus, anche i grillini lo vogliono
Altro che «vaffa» ai partiti e ai loro vizi. Ecco come i "nuovi cittadini" si lasciano tentare dai privilegi.
Si fa presto a dire «apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno». Altra storia quando ci caschi dentro e ti accorgi che sì, insomma, mica male affondare il dente e sentire che sapore ha.
E così alla fine anche il M5S si lascia tentare dai privilegi, quelli che visti da fuori erano una roba da cancellare in nome di quel popolo che anche per questo li ha mandati in Parlamento al grido di «vaffa» ai partiti e ai loro vizi. Ecco, dunque, che timidamente i "nuovi cittadini" hanno sfilato nel corridoio dei Presidenti e sono entrati nella sala delle Competenze Parlamentari a chiedere le tessere per l’autostrada e il telepass, l’abbonamento per i biglietti ferroviari, Qualcuno si è spinto oltre: «Vorrei la tessera della metro».

«No, mi dispiace, quella non rientra tra i benefit per i parlamentari». Peccato. Adriano Zaccagnini qualche giorno fa si è concesso un pranzo al ristorante della Camera, 15 euro, privilegio da vera Kasta. È stato fotografato e ai militanti non è andata giù. Ha chiesto scusa, non lo farà più e restituirà i soldi che sono a carico della comunità (80 euro il costo del pasto completo).

La neocapogruppo - incarico trimestrale causa rotazione democratica - Roberta Lombardi, invece, quando è entrata nella stanza che le è stata assegnata e ha visto come l’aveva arredata il suo predecessore, Italo Bocchino, è rimasta inorridita. Atmosfera troppo pomposa, segno tangibile della personalità esuberante dell’ex capogruppo di Fli. Lombardi, quella che il Fascismo all’inizio ha fatto cose buone, ha chiamato i commessi e ha dato ordine di portare via tutto. Aria nuova, arredamento nuovo. Più moderno e di design, meno pomposo e old style.

Aria nuova, come ha fatto Renato Brunetta, contro il quale molti deputati Pdl sono insorti, che si è concesso anche un piccolo vezzo: uno schermo da 50 pollici. Debolezze umane che uniscono grillini e pidiellini, quelli seduti su, negli scranni più alti dell’emiciclo per poter controllare tutti gli altri, e quelli che seduti giù sono destinati al giudizio finale. Va dato atto, però, ai cittadini parlamentari che stanno davvero scardinando le consuetudini. Quando escono dall’aula vanno a sedersi laggiù, sui divani posti all’estrema destra del Transatlantico. Dove una legislatura fa si appollaiavano Pdl e Lega.
(Maria Zagarelli - l'Unità) 26 marzo 2013
Piccole annotazioni a margine:
-a) dato che in una eventuale legislatura completa il MòViMento ruoterà - democraticamente - fra Camera e Senato, ben 40 (quaranta) capigruppo, è da sperare che le camere non debbano cambiare 40 volte l'arredamento degli uffici dei kastini-grillini, come ha già preteso la filo-casapound Roberta Lombardi. Per dirla con un francesismo, "cacando col culo degli altri";
-b) Brunetta ha voluto il televisore da 50 pollici. Più sono mignon, più "lo vogliono grande"... Mi chiedo: se Brunetta fosse alto un metro e ottanta, chiederebbe un apparecchio da 80 pollici?

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