Grillo a caccia di eretici
Scritto da Emilio Fabio Torsello il 26 marzo 2013 in Editoriale
Grillo perde 3 punti nei sondaggi. Che qualcosa non giri più come prima, per Grillo, lo dicono anche i sondaggi. Secondo l’istituto SWG, infatti, in una sola settimana Grillo e i suoi avrebbero bruciato oltre tre punti percentuali di consenso, tutti a favore di Silvio Berlusconi, in crescita di un punto percentuale in soli sette giorni. E anche il Pd avrebbe rosicchiato un +1,3 per cento. Alla base del tracollo grillino ci sarebbero le spaccature interne al MoVimento, le reazioni di Grillo e la percezione dell’incapacità di mantenere uniti i parlamentari “a 5 Stelle”.
Il discrimine. Resta però la domanda cui Grillo non risponde: se chi critica sul blog è un prezzolato, chi invece si professa d’accordo con il MoVimento e con il comico che lo guida, non è prezzolato a sua volta? Chi non critica ma segue, come viene considerato? In base a quale principio solo i commenti negativi sono definiti “troll” e “fake”, mentre quelli positivi vengono ritenuti senza troppe preoccupazioni attendibili e sinceri? Non si capisce. Come non è di facile comprensione il discrimine tra l’opinione critica e i “troll”.
Tutto già visto. Questa crociata 2.0 contro gli eretici, insomma, fa un po’ sorridere. Nei modi e nell’ingenuità banale con cui viene portata avanti. C’era da scommetterci che una volta in Parlamento il comico genovese avrebbe reagito in questo modo. Prima di lui c’è stato però un altro politico italiano che puntava il dito contro tutti quelli che non la pensavano come lui, insultandoli e dandogli in alcuni casi anche dei “coglioni”: Silvio Berlusconi. Come dire: Grillo non ha inventato gran che. Ma pare aver preso ottime lezioni.
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