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ROMA - Il giorno dopo il comizio torinese di Beppe Grillo, che ha chiamato in causa le forze dell'ordine, che starebbero tutte dalla sua parte, invitandole a togliere le scorte ai politici, oggi so le divise a rispondere al leader del Cinque Stelle. E a mettere in chiaro che la polizia è di tutti, non parteggia per nessuno ed è fedele alle istituzioni. E mentre i poliziotti precisano, Grillo torna, ironizzando, sulle parole pronunciate a piazza Castello e pubblica sul suo blog un post dal titolo "OltreHitler c'è Charlie Chaplin", con incluso anche l'hashtag "#OltreHitler". Nell'articolo il comico riporta, per iscritto e in video, un passaggio de 'Il grande dittatore', capolavoro del 1940 di Chaplin che prendeva di mira proprio Adolf Hitler.

Per prima, dicevamo, arriva la risposta del Coisp. "Le forze dell'ordine non stanno dalla parte di nessun partito o movimento, ma dalla parte delle Istituzioni e della legalità - ribadisce Franco Maccari, segretario generale del sindacato di polizia - Ci aspetteremmo, piuttosto, che tutte le forze politiche stiano dalla parte nostra, contribuendo fattivamente a risolvere le situazioni di malessere degli operatori del comparto sicurezza, anzichè strumentalizzarle per i propri tornaconti elettorali, salvo poi per lo stesso motivo gettare fango su chi compie il proprio dovere".

"Una cosa è il giudizio che ogni poliziotto è libero di dare del modo in cui la politica spende i soldi destinati a garantire la sicurezza dei cittadini - ed è innegabile che buona parte di quei soldi, come abbiamo spesso denunciato, finiscano per tutelare una categoria specifica di cittadini: quei politici che fanno delle scorte e delle auto blu inutili status symbol -, una cosa è pensare che un poliziotto possa venir meno ai propri doveri ed alla fedeltà alle istituzioni", rileva Maccari.

"Piaccia o non piaccia -continua Maccari- le istituzioni rappresentative sono l'espressione della volontà popolare, e ciò a rappresentare il fondamento di quella democrazia che siamo chiamati a difendere, con lealtà e onore. Anzichè - è il caso di dire - 'tirarci per la divisa', Beppe Grillo con la sua folta rappresentanza parlamentare farebbe bene a dimostrare una reale attenzione verso le problematiche che interessano il nostro lavoro, anzichè utilizzare la stessa piazza, alla prima occasione, per riversare sui poliziotti insulti e nefandezze per compiacere il proprio elettorato".

Nel dibattito interviene anche Giuseppe Esposito, senatore di Ncd e vicepresidente del Copasir: "Beppe Grillo tenga giù le mani dalle forze dell'ordine e non si azzardi più a dare connotazioni politiche alle donne e agli uomini che ogni giorno difendono la sicurezza di tutti i cittadini".

Lorena La Spina, segretario dell'Associazione nazionale funzionari di polizia, aggiunge: "Cavalcare il malcontento di una categoria di lavoratori che, a tutti i suoi livelli, ha pagato e sta pagando un prezzo altissimo alla crisi economica è pretestuoso e scarsamente responsabile". E ribadisce: " La Polizia di Stato appartiene solo al Paese, certo non agli schieramenti politici".