domenica 18 maggio 2014

Grillo sempre più ignorante.




Caro Grillo, guarda che non è il Fiscal compact


Se qualcuno voleva una conferma dell’ignoranza di Grillo e dei suoi ignoti “esperti” giuridico-economici, la trova in questo suo post sul Fiscal compact.
Il Fiscal compact sarebbe, secondo Grillo, alla base della regola che ci obbliga a ridurre in venti anni il nostro rapporto debito pubblico/PIL dall’attuale 134% al 60%. Grillo promette di abolire questa regola di riduzione abolendo il Fiscal compact.
Trovo anch’io che quella regola sia sbagliata, ma abolire il Fiscal compact non serve a nulla. Per un semplice motivo: quella regola nel Fiscal compact non c’è.
Essa è sì richiamata dal Fiscal Compact, all’articolo 4, ma solo per rinviare al testo in cui è contenuta: il regolamento 1177/2011, articolo 1, n. 2, lettere b) e c), regolamento adottato non dal governo Monti (che non era nemmeno in carica all’epoca), ma dal consiglio UE con il parere del Parlamento europeo. Si tratta di uno dei provvedimenti noti come “Six Pack”: esso modifica a sua volta l’articolo 1 del regolamento 1467/1997, uno dei due regolamenti che disciplinano, dalla nascita dell’Euro, il patto di stabilità e crescita; quello, per intenderci, delle famose regole di Maastricht: deficit/PIL non superiore al 3% e, appunto, debito/PIL non superiore al 60%.
Va bene, dirà qualcuno, il solito valzer di norme: cosa cambia? Cambia e parecchio. Perché c’è una bella differenza fra il Fiscal compact e un regolamento UE.
Il Fiscal compact è un trattato siglato da 25 dei 28 governi dell’UE; non è quindi parte della normativa europea. Possiamo anche disconoscerlo unilateralmente, ma, ripeto, non servirebbe a niente, perché lì la regola di riduzione del debito non c’è e quindi non la aboliremmo. La principale conseguenza del Fiscal compact è un’altra: il pareggio di bilancio. Ma, oramai, lo abbiamo comunque inserito (sbagliando) nella nostra Costituzione e quindi, anche in questo caso, disconoscere il Fiscal compact non serve.
Il regolamento UE, invece, dove sta la regola di riduzione del debito, è normativa europea e lo possono cambiare solo il Consiglio UE e il Parlamento europeo, che, come detto, l’hanno approvato; gli Stati non lo devono nemmeno adottare o recepire (come, invece, le direttive), perché è immediatamente applicabile. Non lo può cambiare un singolo stato, figuriamoci il rag. Giuseppe Piero Grillo, detto Beppe. Il quale, quindi, sta promettendo una cosa che non sarà mai in grado di mantenere. A meno che non voglia portarci fuori dall’UE.
Non so chi sia il “guru” di Grillo in materia giuridico-economica: forse nessuno o forse gli autori di questo post o questa saputella, che è ancora come dire nessuno. Ma una cosa mi sento di consigliare a tutti i simpatizzanti ed esponenti del M5S: prima di scrivere di norme e trattati europei, leggetevi i testi originali e lasciate perdere i bigini o il sentito dire; se proprio non trovate o non capite le leggi, ci sono anche i documenti di finanza pubblica (pag. 34). Così, giusto per essere seri. E dimostrarci che al Parlamento europeo non ci andrete per ragliare le stesse stupidaggini di Grillo.

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