martedì 4 febbraio 2014

Riceviamo e pubblichiamo.

GESSICA ROSTELLATO: “NON VOTO PIÙ MOVIMENTO 5 STELLE”

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Una cosa è certa non voterò Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni europee”.
Così Gessica Rostellato, deputata del MoVimento 5 Stelle, in un’intervista a Repubblica nella quale critica i talebani grillini.
Onorevole, in serata i deputati hanno convocato una riunione per discutere, tra l’altro, del caso di Tommaso Currò. C’è chi ha proposto l’espulsione.“Lo accusano di aver fatto una “marchetta” con un emendamento”.
Lei è favorevole all’espulsione? 
“Io voto sicuramente contro l’espulsione, come ho sempre fatto anche in passato”.
Ma cosa sta succedendo nel Movimento? 
“Non capisco perché sia in atto questa radicalizzazione. Forse perché lo vuole qualcuno…”.
Forse è un modo per aumentare il consenso in vista delle Europee? 
“Non so se è per questo motivo. Ma una cosa è certa: sicuramente non voterò per il Movimento cinque stelle alle prossime elezioni Europee”.
Dice davvero? 
“Certo. Noi non possiamo mandare in Europa gente come questa (si volta verso l’Aula di Montecitorio, ndr). Io mi vergogno di quanto accaduto”.
Sono parole durissime, onorevole. Il clima è pesante d’altra parte?
“Quello che è successo è inaccettabile”.
Allude agli “incidenti” degli ultimi giorni?
“Non condivido nulla di quanto accaduto, non mi riconosco in quello che siamo diventati”.
Quindi si prepara a lasciare il Movimento?
“No, io voglio restare nel Movimento. Se ne devono andare loro. Stanno facendo cose che non c’entrano niente con il Movimento cinque stelle. Nessuno dei nostri si è comportato così. Non è che nei consigli comunali facciamo cosi!”.
A chi si riferisce? Chi se ne deve andare?
“Sorial, Tofalo e De Rosa”.
Nell’ordine, il deputato che ha dato del “boia” a Giorgio Napolitano, quello che ha pronunciato un “boia chi molla” e l’autore degli insulti sessisti alle deputate del Pd. E il caso di Claudio Messora, come lo giudica? Chiede anche le sue dimissioni?
“Credo proprio che Messora si debba dimettere”.
Senta, poco fa si sfogava ad alta voce con una sua collega, in un corridoio di Montecitorio. Diceva di essere venuta in parlamento per lavorare. Sembrava sconfortata. Ci spiega?
“Si, io sono venuta qui per lavorare, non per fare comunicazione, né per fare quello che è successo negli ultimi giorni”.

mader

da la Repubblica

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