Berlusconi contro "parlamento di nominati". Minoranza Pd: "Allora via liste bloccate"
Il leader di Forza Italia prima sbaglia comizio poi critica il Porcellum ideato nel 2005 da un ministro del suo governo. La replica del dem D'Attorre: "Allora si inseriscano le preferenze nell'Italicum". In serata il Cav torna ad attaccare la magistratura: "Tangentopoli fu la prima sospensione della democrazia"
ROMA - Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, punta il dito contro il Porcellum - e le sue liste bloccate - alla vigilia di una settimana che si annuncia cruciale: martedì prossimo, infatti, la riforma della legge elettorale approderà alla Camera. Proprio il nodo delle preferenze, che non sono contemplate nell'accordo Pd-Fi sull'Italicum, ha scatenato, nelle scorse settimane, parecchia animosità sia dentro alla maggioranza di governo sia all'interno del Partito democratico (con la minoranza cuperliana che sulla questione ha dato battaglia). Al risultato del voto sulla nuova legge, peraltro, è legato il futuro del governo stesso, visto che un varo condiviso dell'Italicum - senza franchi tiratori né sorprese dentro il gruppo parlamentare dem - potrebbe indurre Matteo Renzi a prendere in considerazione l'ipotesi di una staffetta, comunque piena di insidie e trappole, col premier Enrico Letta a Palazzo Chigi.
Intervenendo telefonicamente a una manifestazione elettorale in Sardegna, dunque, Berlusconi è arrivato a criticare quel Porcellum che, nel 2005, è stato partorito da un ministro del suo stesso governo, vale a dire Roberto Calderoli, titolare del dicastero per le Riforme. "Avevamo perso il rapporto con le persone - ha detto il Cavaliere, che stamani ha confuso il collegamento telefonico col comizio organizzato ad Alghero, in Sardegna, pensando di parlare con il club Fi di Aquileia, in Friuli Venezia Giulia - e in parlamento c'erano i nominati. Questo fatto ha prodotto che i parlamentari non dovevano tornare a casa e occuparsi dei problemi locali e occuparsi degli amici che dovevano votarli la prossima volta. E questo ha fatto perdere il contatto con i cittadini. Ci siamo sclerotizzati, chiusi in noi stessi".
Nella minoranza Pd la reazione è immediata: "È un'ottima notizia la clamorosa autocritica di Berlusconi sul Porcellum - dice Alfredo D'Attorre, deputato Pd - e sul parlamento dei nominati. A questo punto, se le parole hanno un senso, immagino che finalmente non ci saranno più ostacoli a cancellare le liste bloccate dall'Italicum e a restituire ai cittadini la scelta dei parlamentari."
Nel pomeriggio, poi, Berlusconi partecipa a sorpresa al primo incontro dei club 'Forza Silvio' della Lombardia. Ed è in tale contesto che annuncia di aver scritto un instant book sulla magistratura italiana. A seguire, il Cav torna ad attaccare in particolare Magistratura democratica e dice: "Tangentopoli portò alla prima sospensione della democrazia", e ripercorre ancora una volta la propria vita politica, e parla di quell'anno - il 1994 - in cui "la magistratura italiana aveva fatto piazza pulita di tutti i leader. I partiti erano stati assaliti a colpi d'ascia, anzi, qualcuno a colpi di bisturi: perché nella Dc eliminarono il leader e lasciarono De Mita più altri che poi si sono riversati in altri partiti". E "alla fine decisi - ricorda l'ex premier -, visto che i moderati non avevano più un partito di riferimento, di fare un nuovo partito". A quel punto, "una sera di gennaio riunii i miei amici e comunicai il mio nuovo progetto".
Intervenendo telefonicamente a una manifestazione elettorale in Sardegna, dunque, Berlusconi è arrivato a criticare quel Porcellum che, nel 2005, è stato partorito da un ministro del suo stesso governo, vale a dire Roberto Calderoli, titolare del dicastero per le Riforme. "Avevamo perso il rapporto con le persone - ha detto il Cavaliere, che stamani ha confuso il collegamento telefonico col comizio organizzato ad Alghero, in Sardegna, pensando di parlare con il club Fi di Aquileia, in Friuli Venezia Giulia - e in parlamento c'erano i nominati. Questo fatto ha prodotto che i parlamentari non dovevano tornare a casa e occuparsi dei problemi locali e occuparsi degli amici che dovevano votarli la prossima volta. E questo ha fatto perdere il contatto con i cittadini. Ci siamo sclerotizzati, chiusi in noi stessi".
Nella minoranza Pd la reazione è immediata: "È un'ottima notizia la clamorosa autocritica di Berlusconi sul Porcellum - dice Alfredo D'Attorre, deputato Pd - e sul parlamento dei nominati. A questo punto, se le parole hanno un senso, immagino che finalmente non ci saranno più ostacoli a cancellare le liste bloccate dall'Italicum e a restituire ai cittadini la scelta dei parlamentari."
Nel pomeriggio, poi, Berlusconi partecipa a sorpresa al primo incontro dei club 'Forza Silvio' della Lombardia. Ed è in tale contesto che annuncia di aver scritto un instant book sulla magistratura italiana. A seguire, il Cav torna ad attaccare in particolare Magistratura democratica e dice: "Tangentopoli portò alla prima sospensione della democrazia", e ripercorre ancora una volta la propria vita politica, e parla di quell'anno - il 1994 - in cui "la magistratura italiana aveva fatto piazza pulita di tutti i leader. I partiti erano stati assaliti a colpi d'ascia, anzi, qualcuno a colpi di bisturi: perché nella Dc eliminarono il leader e lasciarono De Mita più altri che poi si sono riversati in altri partiti". E "alla fine decisi - ricorda l'ex premier -, visto che i moderati non avevano più un partito di riferimento, di fare un nuovo partito". A quel punto, "una sera di gennaio riunii i miei amici e comunicai il mio nuovo progetto".
Nessun commento:
Posta un commento