IN COMA DOPO LE BOTTE DEL FIDANZATO
"L'HO MASSACRATA PER UN SMS"
Venerdì 7 Febbraio 2014
di Michela Allegri
ROMA - Lo ammette come se fosse una giustificazione: «E' vero, ero geloso. Ho trovato sul suo cellulare i messaggi di un altro ragazzo. E allora l'ho picchiata. L'ho ridotta in fin di vita». Maurizio Falcioni, l'operaio di 35 anni arrestato per aver massacrato di botte Chiara Insidioso Monda, la sua fidanzata di 19 anni, risponde alle domande del gip Donatella Pavone e del pm Elena Neri nell'interrogatorio di garanzia avvenuto ieri a Regina Coeli. E lo fa, spiegano gli inquirenti,senza accennare nemmeno a un segno di pentimento, con un atteggiamento che i magistrati definiscono «quasi spavaldo» e che convince il giudice a convalidarne l'arresto per tentato omicidio. Mentre Chiara è ricoverata nel reparto di rianimazione del San Camillo, in coma farmacologico, e le sue condizioni continuano a peggiorare, lui racconta con distacco di averla sbattuta contro il muro dell'appartamento che condividevano da novembre, a Casal Bernocchi, e di averla guardata cadere in terra dopo averle distrutto la faccia con pugni e calci. Tutto per gelosia. PICCHIATA ALTRE VOLTE Maurizio, che ha precedenti per droga e per resistenza a pubblico ufficiale, lo scorso lunedì, il giorno dell'aggressione, era sotto l'effetto di stupefacenti: oppiacei e cocaina. Il sospetto degli inquirenti è che Chiara sia stata picchiata tante altre volte. Sul corpo della ragazza ci sarebbero infatti segni di percosse precedenti a quelle che le sono quasi costate la vita. Una sfilza di lividi ed ematomi che hanno spinto i magistrati a contestare anche un'altra ipotesi di reato nei confronti di Maurizio: maltrattamenti. Probabilmente, non era la prima volta che lui alzava le mani. Ma non era mai stato denunciato per lesioni o violenze: Chiara non aveva mai raccontato nulla a nessuno. Nemmeno a suo padre, che aveva tentato in ogni modo di salvarla e di allontanarla da quel compagno rissoso e dispotico che su di lei aveva una forte influenza. Chiara è sempre stata un po' come una bambina: soffre di un leggero ritardo che la rende immatura, suggestionabile.«Non avevo mai condiviso quella convivenza e continuavo ad osteggiarla. Da quando mia figlia aveva lasciato casa per andare a vivere da lui, ho sempre pensato che lei fosse stata circuita» racconta il papà di Chiara, che non riesce a darsi pace. Ha fatto di tutto per aiutarla: lo scorso gennaio ha anche sporto denuncia contro Maurizio accusandolo di circonvenzione di incapace. Ma si trattava di un reato «non configurabile - spiegano gli inquirenti - perché mancava il fattore dell'interesse patrimoniale». I magistrati, però, non erano rimasti indifferenti di fronte a quel grido di aiuto: insospettiti dalla situazione, avevano incaricato la polizia giudiziaria di scavare nella vita della ragazza e del compagno. Purtroppo, gli investigatori non sono arrivati in tempo.
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