"Nessuno, nemmeno un comico popolare, si può permettere di incitare alla disobbedienza contro lo Stato". Fausto Raciti, coordinatore dei giovani del Pd e deputato, spiega all'HuffPost perché ha denunciato Beppe Grillo che potrebbe essere indagato dalla procura di Genova, dove è stato aperto un fascicolo, per "istigazione di militari a disobbedire alle leggi". Il fatto si riferisce a una lettera aperta del leader del Movimento cinque stelle indirizzata ai vertici di polizia, esercito e carabinieri e invitati a non schierarsi a protezione della classe politica italiana.
Raciti afferma: "Il mio è un atto politico, ho voluto sollevare un problema". E spiega: "Ci sono cose che in democrazia non si possono fare ed esiste una linea rossa che non si può superare: cosa che Grillo ha fatto". Il deputato Pd sottolinea che "un conto sono le pagliacciate fatte alla Camera, altro è attaccare lo Stato".
Il coordinatore dei Giovani democratici non teme che la sua denuncia possa trasformarsi in autogol. Anche davanti a un ultimo sondaggio Ixè pubblicato da Agoràche vede crescere il M5s di quasi due punti percentuali e la fiducia in Grillo come leader: "Non credo alla democrazia dei sondaggi - dice - anche perché tante volte il Pd è stato premiato nei rilevamenti e poi le urne ci hanno detto cose diverse".
Secondo Raciti il punto fondamentale è che i pentastellati sono in difficoltà: "Grillo non sta portando a casa nulla - sottolinea - mentre noi abbiamo portato in Parlamento la riforma della legge elettorale e stiamo spingendo per una nuova ripartenza del governo". Il deputato Pd aggiunge: "Grillo fa solo della fuffa, a lui non importa nulla dei deboli e della povera gente che dice di voler difendere".
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