Grillo indagato? Più voti per il Movimento cinque stelle
I pm di Torino hanno chiesto nove mesi per Grillo dopo l'irruzione in una baita abusiva dei No Tav. I magistrati di mezza Italia indagano sulla lettera ai poliziotti. Risultato: cresce il consenso per il M5s
Redazione 8 Febbraio 2014
ROMA - C'è chi della lotta contro la magistratura - "quella comunista che vuole eliminarmi" - ne ha fatto una costante della sua carriera politica facendo leva sulla contrapposizione netta fra elettori e magistrati per richiamare la propria base al "dovere". E c'è chi molto presto potrebbe cominciare a fare lo stesso. D'altronde - ed è innegabile - i due schieramenti si somigliano. Linguaggio urlato, attacchi diretti e capacità di stringersi attorno al proprio leader. Già, il leader. Berlusconi, da un lato, impegnato da venti anni in un continuo face to face con i pm di mezza Italia. Grillo, dall'altro, che da ieri è entrato prepotentemente nel mirino della magistratura.
Così, oggi non ha più il sapore troppo amaro la richiesta dei pubblici ministeri di Torino di condannare Beppe Grillo a nove mesi per l'irruzione nella baita abusiva del movimento No Tav in val di Susa. Nè tanto meno la possibile - quasi certa - indagine per "istigazione a disubbidire alle leggi" per la lettera scritta ai poliziotti "senza casco" in piena rabbia forcona.
Certo, i guai con la giustizia non sono cose su cui scherzare ma se il rischio è un guaio giudiziario, la possibilità è un vantaggio politico. Berlusconi docet, e il Movimento apprende. Ad aprire la strada alla "nuova" idea è la deputata piemontese dei cinque stelle Laura Castelli, una che di No Tav e val di Susa ne ha fatto indigestione. "Se è un noi contro il sistema, bisogna anche dire che è un sistema di sciocchi" si sfoga a La Stampa.
Lei era fisicamente a Chiomonte quel giorno che Grillo violò i sigilli della baita e fornisce particolari interessanti. "Eravamo in duecento almeno - confessa - C'ero anch'io. Entrammo tutti. La cosa che chiederei ai magistrati è come mai questo processo va avanti solo contro Grillo e Perino. Condannateci tutti". Il secondo, altrettanto interessante, apre la strada a nuovi obiettivi: quello della procura "non è un attacco al M5s, ma un attacco, da anni, al movimento no tav. Il punto è che accuse così ingiuste - ricordo che i sigilli erano già stati portati via una decina di giorni prima, e quindi quando arriviamo lì con Grillo non ci sono materialmente più - ottengono il risultato di stabilire un'equivalenza, che magari a noi conviene anche: in Piemonte chiunque, anche moderato, si opponga al treno in Valsusa, non può che votare movimento cinque stelle".
Ecco il punto: un Grillo nei guai per avere "aiutato" il movimento No Tav e la val di Susa tutta diventa un simbolo in cui riconoscersi per gli stessi che da anni lottano. Gli stessi che fra qualche mese dovranno votare per le europee e per le regionali proprio in Piemonte. Ma l'Italia non è solo Val di Susa. Terra dei Fuochi, Niscemi e altre zone di lotta raccontano da sempre di una massiccia presenza grillina. Che i pm riescano ad unire tutti? Che una nuova ondata grillina sia in arrivo?
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