Il tasso di disoccupazione segna un record anche negli Stati Uniti. Il primato però, a differenza del nostro Paese, è positivo visto che il dato è sceso al 6,6%, il più basso registrato da cinque anni a questa parte. I posti di lavoro nell'economia Usa sono cresciuti a gennaio, ma leggermente sotto le aspettative: 113.000 contro i 180.000 previsti.
Gennaio è il secondo mese consecutivo in cui i dati sul mercato del lavoro sono risultati inferiori alle attese. I numeri di gennaio confermano le stime che l'economia americana possa rallentare il passo nel primo trimestre 2014, crescendo solamente dell'1,9%, dopo il balzo del 3,2% messo a punto nel quarto trimestre 2014. Complice anche la mossa della federal reserve che ha iniziato la così detta manovra sul tapering,ovvero sul taglio alle misure di sostegno all'economia.
Nell'intero 2013 l'economia ha creato in media 194 mila nuove buste paga al mese, secondo i dati rivisto oggi dal dipartimento del lavoro. Il dato è superiore alla stima di dicembre, secondo la quale erano state create 182mila buste paga al mese. Analizzando nel dettaglio i dati sul lavoro, emerge che il settore delle costruzioni ha creato 48 mila posti di lavoro (a dicembre invece erano andate distrutte 22mila buste paga). Complici le temperature che, pur essendo rigide, sono superiori alla media di periodo.
Il settore manifatturiero ha creato 21mila posti e quello del tempo libero e del comparto alberghiero 24mila. Il settore retail, invece, ha registrato un calo dei posti di lavoro di 13mila unità e quello dell'impiego pubblico di 29mila.
Il tasso di coloro che cercano lavoro è migliorato a gennaio al 63% della popolazione, rispetto al 62,8% di dicembre. Si tratta comunque di un livello che rimane sui minimi da 35 anni. Il numero dei disoccupati da oltre 27 settimane è calato a 232mila. Il tasso delle persone in part time che vorrebbero lavorare a pieno ritmo o di quelle che lavorano sporadicamente è calato al 12,7% dal 13,1% di dicembre.