La Camorra a Gissi (Chieti): Lorenzo Cozzolino e lo spaccio in Abruzzo
Pubblicato il 7 febbraio 2014 09.34 | Ultimo aggiornamento: 7 febbraio 2014 09.37
di Gianluca Pace
ROMA – Trentuno arresti, ottantaquattro indagati. L’Abruzzo si sveglia con la camorra in casa. Ieri mattina il blitz dei carabinieri ha riscritto il panorama criminale abruzzese. Le indagini nascono dopo l’arresto (operazione “Tramonto”) di Lorenzo Cozzolino (44 anni) e della moglie Italia Belsone(30, figlia di Attilio Belsole). E’ lui, Cozzolino, napoletano e legato alla camorra, arrivato a Gissi, in provincia di Chieti, nel 2012, a svelare agli inquirenti, dopo l’arresto, l’architettura criminale del clan.
Francavilla al Mare, Vasto, San Salvo e altri comuni del Chietino, il clan gestiva lo spaccio su tutta la costa Adriatica. ”Erano padroni di mezzo Abruzzo” titola oggi il Centro. Sei i tentativi di omicidio contestati, otto le estorsioni secondo gli inquirenti. Un’organizzazione, si legge tra le carte, con le gambe sulla costa Adriatica, e la testa a Napoli, alleata con ilclan Vollaro.
Nel corso delle indagini, come dichiarano gli inquirenti, sono stati trovati, nascosti in un casolare alcuni silenziatori di fabbricazione artigianale, giubbotti anti-proiettile, lampeggiatori del tipo in dotazione alla forze dell’ordine e manette prive di matricola.
“Sono nato a Cercola però ho sempre abitato a Portici. A Portici già da minorenne ho fatto parte di un clan camorristico Vollaro di cui quando ero minorenne nel 1988 ho sparato due persone, Scognamiglio Massimo e Iorio Felice” racconta Cozzolino, arrivato a Chieti nel 2002, in fuga dalle faide di Camorra (parole riportare dal Centro): “Gli ho sparato perché noi avevamo una piazza di fumo di droga e datosi che il clan operante nella zona non permetteva a nessuno di sparare senza l’ordine del clan, io mi rifornivo da mio suocero Attilio Belsole che all’epoca non era mio suocero, eravamo amici”.
Dopo il carcere ancora le estorsoni:
“Dopo sei mesi sono uscito, quando sono uscito ho iniziato a fare le estorsioni sempre per il clan Vollaro però io il contatto diretto con il clan Vollaro non l’avevo e lo iniziai a fare con Fiore Gaetano che è deceduto, con Albertino Trocino che è deceduto, con Beato Antonio detto ’u pazz che è vivo e con La Monica Giuseppe che è pure vivo. Comunque non mi trovavo bene, facevamo queste estorsioni però non mi trovavo bene perché i soldi loro li spartivano a modo loro, nel senso che comunque… ‘no, questo lo devi dà ai Vollaro… questo…’. Comunque la cosa non andava bene, ci riorganizzammo”.
Poi l’arrivo a Gissi:
Tra le prime partite gestite ce n’è una da 20 chili di hascisc: “Dissi io: ‘Me la vedo io, però fai una cosa, questi 20 chili di fumo che tu hai preso, datosi che tu li vendi a 4 euro facciamo 20 mila euro io e 20 mila euro tu’ e lui disse ‘a me sta bene’. Così io organizzai con Croce Lino e con Croce Carlo la sera… fu una sera che lui mi chiamò e mi disse ‘Lore’, vedi che qua sta Castrese e un sacco di gente e cose’, dissi io ‘non ci sta problema’, scendemmo io e Lino Croce e Carlo Croce, siamo scesi con due 7.65, siamo partiti da Gissi, siamo arrivati là, quando siamo arrivati là vidi a Martella che stava là fuori che aveva chiamato i carabinieri. Dissi io ‘ma come hai chiamato i carabinieri!’ dissi io… ‘va a finire che ci fa arrestare pure a noi con le pistole addosso!’”.
L’elenco degli arrestati (fonte il Centro):
In carcere: Carmine Bevilacqua, 40 anni di Vasto, Giovanna Cozzolino (26 di Gissi), Loredana Cozzolino (26 di Gissi), Carlo Croce (65 di Gissi), Lino Croce (46 di Gissi), Rosario Di Bello (46 di Napoli), Antonio Fiore (35 di Torre del Greco), Simone Forcini (29 di Vasto), Angelica Koidil (51 di Gissi), Rodrigo Mariano Lalla (59 di San Buono), Mario Mango (38 di Napoli), Fabio Martusciello (32 di Gissi), Luigi Muro (36 di Francavilla), Vincenzo Piccirillo (25 di Napoli), Rodolphe Tinto (52 di San Salvo), Giovanni Silvestro (49 di Fara Filiorum Petri), Enrico Tumini (49 di Gissi), Lucia Sauchella (37 di Vasto). Ai domiciliari: Michele Barra (42 di San Severo), Enzo Claudio Cerella (48 di San Salvo), Lorenza Cozzolino (45 di Gissi), Luciano Michele De Stasio (24 di San Severo), Joseph Martella (56 di Vasto), Fabio Sordillo (39 di San Severo), Ergys Dashi (25 di Porto Sant’Elpidio), Rocco De Micolis (58 di San Salvo), Giuseppe Di Donato (36 di Vasto), Carlo Leone (29 di Gissi), German Manuel Ochstadt (26 di Gissi). Due all’obbligo di dimora: Elenio Di Filippo (52 di Gissi), Andrea Ferri (33 di Guardiagrele).
“L’Abruzzo è una regione ancora immune dalle infiltrazioni di criminalità organizzata ma questa vicenda dimostra come in una regione sana i mafiosi tentino di insediarsi trovando facilitazioni nella mancanza di concorrenza della malavita locale, di attenzione delle istituzioni e di controllo sociale perché non c’è esperienza a tale proposito” ha detto il procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti.
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