Sanremo 2014 la finale: la quinta serata in diretta. Maurizio Crozza battezza il governo Renzi: "Fichissimo me" (DIRETTA)
Alessandro Buttitta, L'Huffington Post | Pubblicato: 22/02/2014 20:38 CET | Aggiornato: 23/02/2014 01:14 CET
"Il successo non mi ha cambiato, sono io che ho cambiato il successo: la Disney sta facendo nuovo film su di me. Fichissimo me, uno, due e anche la vendetta. Cambierò il Paese, abbasserò il Pil, aumenterò il pilates, meno tute blu, più bluetooth". Maurizio Crozza non resiste ed entra nei panni del premier Renzi sul palco di Sanremo, battezzando così il Renzi 1. Maurizio Crozza torna sul palco dell'Ariston tra gli applausi del pubblico, dopo le contestazioni e i fischi dell'anno scorso. "C'ho paura - dice da dietro le quinte a Fabio Fazio che lo invita ad entrare -. Faccio un monologo fuori campo". Sul palco ha nascosto uno scudo con la scritta "pace". E il comico non risparmia nessuno: Beppe Grillo, Carlo Giovanardi e l'Eurorpa, quella per cui siamo i "cugini scemi".
Beppe Grillo? un altro pazzo mitomane. Nel suo lungo monologo sul palco dell'Ariston Maurizio Crozza ha chiamato in causa anche Grillo: "Noi genovesi abbiamo ceduto la Corsica ai francesi. Poco dopo ci è nato Napoleone", ed è andata bene alla città ligure, perchè lì "c'è già nato Beppe Grillo: ci mancava un altro pazzo mitomane che voleva dichiarare guerra all'Europa. Te lo immagini Waterloo in streaming?". Dice di sentirsi a suo agio come la "Kyenge che esce dalla torta al compleanno di Umberto Bossi".
GIovanardi, anche Michelangelo era omosessuale. Qualche parola anche su Carlo Giovanardi: "Michelangelo ha dipinto la Cappella Sistina, ci ha messo 10 anni. Era determinato, ed era pure omosessuale - per ricordarlo all'amico Giovanardi. Lo vedete - ha detto rivolgendosi al pubblico - come siamo capaci di produrre Michelangelo e Giovanardi? La Grande Bellezza e l'enorme disastro. Dobbiamo migliorare Giovanardi. Non sembrano nemmeno appartenere allo stesso ceppo evolutivo".
Unioni di fatto già 600 anni fa. Un un altro passaggio del suo intervento ha affrontato il tema delle unioni di fatto, sempre rivolgendosi al senatore del Nuovo centrodestra noto per le sue posizioni conservatrici: "Noi genovesi abbiamo fatto qualunque cosa. Su qualunque tema, anche sulle unioni di fatto. A Genova nel '400 c'erano i patti di convivenza. Due persone dello stesso sesso potevano impegnarsi a vivere insieme ed ereditare l'uno i beni dell'altro. 600 anni fa, Giovanardi, 600 anni fa. Poi abbiamo scoperto che il notaio non era gratis e abbiamo fatto un passo indietro e siamo tornati a difendere la famiglia tradizionale"
Europa, la bellezza ve l'abbiamo insegnata noi. "Io vi voglio bene - inizia il monologo Crozza - sono timido, fragile. In Europa spesso il giudizio che hanno nei nostri confronti è affrettato. Cara Europa siamo un popolo complesso, siamo diversi da voi. Noi non vogliamo più essere la chiusa comica delle barzellette, perché noi siamo capaci di cose geniali, di altre discutibili, su queste siamo fortissimi".
La quinta e ultima serata del Festival ha avuto però altri momenti di rilievo: su tutti quelli relativi alle esibizioni di Ligabue e di Stromae. Infine è stato annunciato il vincitore di questa 64a edizione: a trionfare è stata Arisa con "Controvento" che ha battuto in finale Raphael Gualazzi &The Bloody Beetroots e Renzo Rubino. Il premio della critica "Mia Martini" è andato invece a Cristiano De Andrè.