Le purghe di Beppe Grillo e la bufala del MoVimento libero
di Maddalena Balacco - 26/02/2014
Alla fine, questa volta, ha vinto lui. Beppe Grillo è riuscito a far cacciare i quattro senatori che avevano osato criticare la sua linea, “tradendo” gli ideali del MoVimento e via dicendo.
Così la “libera associazione di cittadini” (così dicevate voi) non tanto libera (questo lo aggiungo io) oggi ha capito che c’è poco da chiacchierare, alla fine della fiera, il mito della libertà per le cose importanti non rimane che un mito, appunto, una chimera come lo è per gli altri appassionati di politica che negli anni sono stati traditi dai loro gruppi politici di riferimento. Insomma, vien da dire, benvenuti nel club.
Adesso però, per cortesia, non venite a romperci le scatole con la storia che “le regole sono quelle”, “lo sapevano”, “il MoVimento è libero ma ha regole” e storielle del genere. Se voi ci credete va bene, ma non pretenderete mica che ci crediamo anche noi, nevvero. Le regole o le fanno tutti o non sono regole, sono imposizioni. E le imposizioni, per loro definizione, escludono il concetto di libertà. Per il resto:
Punto primo: fatevela finita di appellarvi alla “rete”, perché 40mila persone non sono nemmeno un paese di media grandezza. Va bene così per carità, ognuno decide del suo partito, ma spacciare decisioni di tale portata, prese dalla minoranza di una minoranza, per decisioni “della rete” offende l’intelligenza innanzitutto di chi pretende che gli altri ci credano e poi, appunto, degli altri.
Punto secondo: spiace interrompere l’emozione di un sogno, ma un partito che fa scegliere a un uno la sua linea, è desinato a due possibili futuri. Sparire inghiottito dalle opinioni libere o sparire inghiottito da quell’unica opinione, facendosi null’altro che bivacco di manipoli. Oggi dinnanzi questa scelta si trova il MoVimento 5 Stelle, che ha scoperto suo malgrado come la vera vita sia più difficile e complicata di quello che sembra davanti a un pc o a uno schermo televisivo.
E noi ci auguriamo che scelga, questa volta, la via della libertà. L’unica e sola via che porta alla democrazia.
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