Nuove espulsioni, cresce il dissenso. Solo Bugani resta al fianco di Grillo
Bologna, 27 febbraio 2014 - SI ALLARGA la frattura tutta bolognese interna al Movimento Cinque Stelle. Nella città di Giovanni Favia e Federica Salsi (espulsi nel dicembre 2012), il voto che ha confermato la cacciata dei quattro senatori dissidenti ha fatto molto rumore. Elisa Bulgarelli, anche lei eletta a Palazzo Madama, mette su bianco su Facebook il suo «convinto no» alla consultazione online voluta da Beppe Grillo. «Se un progetto di così grande importanza, non regge le critiche pubbliche di quattro persone, credo il problema non sia di chi critica. Nel movimento è forse vietato farlo?», si chiede rispondendo ad alcuni commenti sul social network.
SULLA stessa linea della Bulgarelli, anche il deputato bolognese Paolo Bernini che posta l’immagine del suo voto contrario: «Il punto non è se i senatori abbian ragione o no — scrive Bernini —, ma che così. Ciò che rimarrà nell’immaginario collettivo sarà solo l’espulsione e questo sarà difficile da spiegare alle persone che incontriamo ai banchetti e per strada». Tra i nomi dei possibili parlamentari pronti a lasciare l’M5S per fondare, forse, un gruppo autonomo non sono per ora, circolate figure bolognesi. Tra gli ‘epurati’ via blog in Parlamento c’è comunque ancora Adele Gambaro, la senatrice espulsa a giugno 2013 che ha dato vita al Gruppo di Azione Popolare con altre due ex ‘grilline’: «Per ora — chiarisce — non c’è stato nessun contatto, ma il mio consiglio è di proseguire il lavoro in un gruppo alternativo».
IL DISAGIO è alto anche a livello più cittadino. Michele Onofri, consigliere del Navile in rotta da tempo col movimento, ha denunciato di non aver potuto votare via web: «La mia mail non è riconosciuta, strano perché sono un eletto». Silvia Patini, consigliera al Savena, ha reso pubblico il suo no: «Piena solidarietà ai quattro senatori che non dovevano essere sottoposti ad alcun giudizio». Per Davide Zannoni, eletto a San Vitale, «bisogna avere la forza e la pazienza di dialogare, confrontarsi e migliorarsi, accettando anche le diversità di pensiero». Durissimo Andrea Cabassi, responsabile dell’assemblea cittadina del M5S: «Io non ci sto! Non legittimo un processo farsa. Stavolta è stato superato il limite».
LA RETE si è divisa, forse come mai in passato. Schierato con il sì Massimo Bugani, il capogruppo grillino in Comune e fedelissimo del leader: «Se critichi una volta, sei una persona che fa una critica. Se critichi più volte, sei una persona legittimamente critica. Se critichi spesso, sei un dissidente. Ma se critichi sempre, sei semplicemente una persona al posto sbagliato. Io voto sì». Nel suo talk show ‘La cosa’ in onda sul blog di Grillo, Bugani ha ribadito la linea dura: «Quello dei dissidenti è un gioco, lo fanno apposta e si lamentano di tutto. Così tengono viva la stampa». E in serata ha preso posizione anche la Salsi: «Andatevene finché siete in tempo, prima che veniate ‘normalizzati’ tutti quanti».
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