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ROMA - L'assemblea congiunta dei gruppi parlamentari del Movimento 5 stelle ha votato a favore della procedura di espulsione dei senatori Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella, Lorenzo Battista e Fabrizio Bocchino. La permanenza dei 4 'dissidenti' tra i parlamentari 5 Stelle sarà ora stabilita dal voto dei militanti M5S sul Web.

Pesanti le accuse di Riccardo Nuti che ha accusato Campanella di aver già pronto il simbolo per un nuovo movimento politico. Accuse respinte dal diretto interessato. Sulla stessa linea, seppure con sfumature diverse, anche altri deputati

E' stata un'assemblea tesa e a tratti confusa ai quattro senatori dissidenti se ne è aggiunto un quinto, perché il deputato Alessio Tacconi ha chiesto di essere considerato uno di loro.

"Io ho dato la mia approvazione per firmare il comunicato incriminato" che mette sotto accusa i quattro senatori M5S, ha spiegato Tacconi prima del voto, "per un errore il mio nome non c'era. Dovete considerare anche il mio nome, se ci sarà una votazione". "Io - ha aggiunto - chiedo che questa assemblea non arrivi a una votazione. I capi di accusa non esistono, non trasformiamo questa assemblea in un tribunale. I quattro senatori non hanno violato il regolamento, i reati sarebbero reato di opinione e lesa maestà".

In un primo momento, era prevalso l'orientamento di disertare la riunione, di fatto disconoscendola, ed era seguita la richiesta di far pronunciare direttamente la Rete. Ma i dissidenti si sono richiamati ai regolamenti del Movimento e, da regolamento interno, la prima parola spetta all'assemblea.

Finora, da quando i 5 Stelle sono approdati in Parlamento, sono state due le procedure di espulsione avviate: la prima per il senatore Marino Mastrangeli, 'reo' di aver preso parte a dei talk show televisivi, la seconda per la senatriceAdele Gambaro, accusata di aver espresso dure critiche nei confronti di Beppe Grillo.