Il pasticcio nel MoVimento 5 Stelle in Abruzzo
di Stefania Carboni - 25/10/2013 - In vista delle regionali a luglio sono state fatte delle liste di candidati. Ora c'è chi chiede il voto in rete. Con una rettifica del consigliere di Spoltore in calce all'articolo
Liste fatte per “alzata di mano”, emergenze da affrontare, date slittate e “possibili brogli”. In Abruzzo sotto il cielo 5 Stelle non fila tutto liscio come l’olio. Davanti a liste fatte “d’urgenza” e con i metodi più disparati c’è chi ritira la sua candidatura. D’altronde da Milano Casaleggio chiarì al tempo ogni dubbio: il voto sul blog è valido solo per il governatore. Che è successo tra Pescara, Chieti e Termoli?
RITIRO LA MIA CANDIDATURA – Procediamo per ordine: «Se onesto è colui che agisce con “onestà, lealtà, rettitudine, sincerità, in base a principi morali ritenuti universalmente validi, astenendosi da azioni riprovevoli nei confronti del prossimo”, credo di poter affermare che importanti rappresentanti in Abruzzo del MoVimento hanno avuto comportamenti NON-CONGRUI, approfittando della fiducia di migliaia di simpatizzanti del MoVimento stesso», Flavio Blasioli comunica così (ieri) il suo ritiro della candidatura in vista delle elezioni 5 stelle in Abruzzo previste questa primavera. Una decisione a detta dell’attivista «votata da tutti gli esponenti dei gruppi cosiddetti “certificati” della provincia di Pescara, fin quando non sarà completata la stesura del Programma, VOLUTO DAI CITTADINI DI TUTTA LA REGIONE e per I CITTADINI D’ABRUZZO». Il 2 ottobre Blasioli parla di una “emergenza” ai primi di luglio per affrontare una lista in vista delle elezioni di novembre. Ora, dopo lo slittamento delle elezioni, promuoveva delle primarie on line per la scelta dei candidati: «Sono aperte, tutti possono partecipare e inviare adesioni o a me o chi sta raccogliendo eventuali partecipazioni».
Il post pubblicato dall’attivista prosegue parlando di ideali violati: «Fin quando non avrò il diritto di essere votato dalla base certificata in Abruzzo del Movimento 5 Stelle di disconoscere ogni deliberazione che non sia stata messa in votazione online sul sito www.beppegrillo.it. E di contrastare sul territorio, con ogni mezzo legittimo, ogni azione fatta a nome del MoVimento in aperto contrasto con i dettami del Non-Statuto. Non permetterò che venga distrutta in questo modo l’ultima speranza che avevano gli italiani onesti di cambiare questo Paese. Non permetterò che qualcuno faccia fare a Grillo la fine del Bossi della situazione o del Di Pietro. Preferisco fermarmi e fermarli prima».
guarda la gallery:
(Spazzatour, Movimento 5 stelle Foto: LaPresse)
L’ASSEMBLEA E LA CHIAMATA DI CASALEGGIO – Il problema è proprio quella emergenza e le liste che sono state fatte. Le lamentele nel MoVimento abruzzese hanno origini ai “tempi dell’emergenza”, ovvero quando bisognava trovare al più presto nomi da fare anche senza metodi on-line. Nell’ultima assemblea regionale, dove erano presenti anche i deputati Vacca e Del Grosso, Blasioli chiede delucidazioni sui metodi di candidature dei consiglieri alla regione. L’attivista in assemblea ha chiesto se siano mai inoltrate richieste scritte allo staff sui metodi da seguire e quali. Del Grosso gli ha risposto dicendo che al tempo Vacca informò lo staff via web ma non ricevette alcuna risposta. Perlomeno non via mail. Gianroberto Casaleggio, con una chiamata, riferì che la piattaforma era disponibile solo per i voti riguardanti il “governatore” non per i candidati consiglieri. Stop. Le indicazioni su come comportarsi ci sono già, nero su bianco. Durante l’assemblea si cita il “PS” sotto il post sul blog titolato “Il Sistema Operativo del M5S”. Dopo una pausa ruinione si torna a parlare dell’altro post “Le regole del M5S” che disconosce il metodo Basilicata. Allora quale metodo usare?
BROGLI? FACCIAMO COME I LOMBARDI – Meet up che vai, metodo che trovi. Una lettera, firmata da un attivista di Chieti, circola da diverso tempo nei meet-up. Datata 12 ottobre, spiega bene cosa è successo e cosa ancora rischia di succedere. A luglio, spiega la missiva, sono stati aperti 4 mu circoscrizionali (Chieti, Pescara, L’Aquila, Teramo). Alcuni hanno votato su meetup, altri in assemblea e “o meglio ancora, a quanto dicono alcuni, riscrivo quanto detto da alcune persone, che in alcune elezioni ci siano stati dei brogli per ottenere la candidatura”. La lettera prosegue chiedendo un metodo uniforme (“è come se si votasse nelle regioni con un modo differente”) evocando ilmodello Lombardia e aprendo al voto gli iscritti certificati al 25 febbraio 2013. Il metodo sotto la Madonnina in effetti fa proseliti. Basti pensare che qualcuno lo chiese per i municipi di Roma, senza “allargamenti” semplici.
VOGLIAMO ANNULLARLE – E ora? Nisba, si va avanti con la formazione del comitato elettorale. Rimane chi resiste e poco importa se gli attivisti di Roseto parlavano a inizio mese di votazioni scorrette:
Circa i due terzi dei presenti nell’assemblea circoscrizionale del 15 Luglio a Mosciano, nella quale si sono svolte le votazioni per la scelta dei candidati consiglieri della circoscrizione di Teramo, non soddisfano i criteri di diritto di voto secondo il regolamento regionale che in particolar modo, vincola il diritto di voto agli attivisti più attivi e più presenti nelle assemblee circoscrizionali e regionali. Considerando che poi su 150 persone circa presenti, l’80% era sconosciuto a tutti, sono stati visti per la prima volta, quella stessa sera. Le consultazioni sono state fatte in assemblea e con la discutibile modalità dell’alzata di mano. Molti attivisti, in quel giorno non avevano la possibilità di recarsi all’assemblea per poter votare e in questo modo gli è stato tolto un diritto; il loro voto poteva dare un esito diverso delle votazioni, e poteva benissimo essere espresso se fosse stata utilizzata la Rete (Facebook, Meetup ecc…).
Secondo quanto riporta la lettera gli attivisti chiedono, assieme ai pescaresi, l’annullamento delle elezioni e “votazioni dei candidati sul portale Nazionale”, “come già avvenuto in passato, consentendo anche la candidatura a tutti i cittadini del MoVimento certificati che volessero proporsi”. Le liste però sono già chiuse. Si va avanti anche se c’è tempo fino a maggio. D’altronde Casaleggio lo ha precisato: in rete solo il governatore. Con buona pace di piattaforme e anarchie varie.
Edit: dal signor Carlo Spatola Mayo del MoVimento 5 Stelle riceviamo e pubblichiamo:
In merito al vostro articolo del 25/10/13, riguardo le presunte irregolarità nella scelta dei candidati del M5S per le prossime elezioni regionali, ci preme specificare che:1) Il signor Blasioli non poteva ritirare una candidatura che non è mai stata espressa e comunque non inserita nelle liste al vaglio dello staff.
2) Gli unici portavoce riconosciuti sono i cittadini eletti in Parlamento (Castaldi, Blundo, Vacca, Colletti, Del Grosso) e il consigliere in carica nel comune di Spoltore Carlo Spatola Mayo.
3) Non sussistono presunte irregolarità in quanto sono state seguite le prassi indicate dallo staff, ovvero i candidati consiglieri sono stati espressi territorialmente e per quanto riguarda il candidato Presidente sarà scelto on line seguendo i criteri delle quirinarie e delle parlamentarie.Ci aspettiamo la rettifica nei modi e nei tempi stabiliti dalle convenzioni giornalistiche.Carlo Spatola MayoConsigliere M5S del Comune di Spoltore
Riceviamo dal signor Blasioli e pubblichiamo:
Il sig. Spatola Mayo dice il falso, sapendo di farlo, affermando che non sono mai stato votato e affermato come candidato per il M5S alle regionali abruzzesi. Tutto ciò che afferma è falso e sono pronto a dirlo anche davanti ad un giudice. Questi atteggiamenti di menzogna e diffamazione sono tipici del gruppo pentastellato abruzzese che dal Febbraio del 2013 non ha fatto nulla per allargare la partecipazione ma si è rinchiusa in stanze segrete dove fare programma e strategia di azione non per il bene comune ma per utilizzare le armi che sanno usare meglio: la diffamazione e la menzogna. Questo atteggiamento va in contrasto con il modello proposto dal m5s dove il portavoce non è che lo strumento istituzionale e politico dei cittadini, strumento che il M5S ha “venduto” sotto campagna elettorale come contrappeso al vecchio modo di fare politica, ma evidentemente non ci è riuscito, fallendo clamorosamente. Spatola Mayo non è che l’espressione di ciò che la mala politica è in Italia, e lo è in tutti i partiti e movimenti politici, sta a noi cittadini denunciare queste modalità ed operare per il bene comune, l’Abruzzo
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