M5S, voto online per l’espulsione di 4 dissidenti
Un gruppo di deputati pronto alla scissione
Sale la tensione dopo l’assemblea. Grillo: «Le loro motivazioni sono c...e». E una senatrice esce in lacrime da Palazzo Madama
I senatori del M5S su cui si vota oggi fino alle 19
La tensione nel Movimento Cinque Stelle diventa altissima. E c’è pure qualche lacrima. Dopo che l’assemblea ha votato a favore della procedura di espulsione dei senatori Luis Alberto Orellana, Francesco Campanella, Fabrizio Bocchino e Lorenzo Battista, un gruppo di deputati del M5S è pronto a lasciare il proprio gruppo parlamentare in dissenso per le espulsioni dei quattro «ribelli» al Senato. Con l'espulsione, salirebbe a otto il numero dei senatori ex grillini a sedere tra i banchi di Palazzo Madama. I «dissidenti» si starebbero contando per verificare la possibilità di formare un proprio gruppo a Montecitorio. La «scissione» avverrebbe in parallelo con quella in corso al Senato.
Espulsi e dissidenti nel M5S
LACRIME E VIDEO - Durante un'agitata assemblea in una saletta di Palazzo Madama la senatrice Laura Bignami ha annunciato di voler presentare le sue dimissioni. E non sono mancati momenti di tensione . Un'altra senatrice, Alessandra Bencini, è uscita dal Senato con gli occhi gonfi di lacrime «Basta. Voglio tornare a casa, così non va». A rischio dimissioni anche Monica Casaletto e Cristina De Pietro e Maurizio Romani. Elena Fattori ha chiesto la sospensione della votazione online e ha confermato che sarebbero 10 i senatori pronti a rassegnare le dimissioni. Secondo altre fonti sono sei i senatori che sarebbero intenzionati a lasciare. Al di là delle speculazioni sono circa 12 i senatori che hanno abbandonato la riunione a causa di un diverbio con il capogruppo, Maurizio Santangelo. Il senatore Lorenzo Battista avrebbe infatti chiesto al capogruppo di contattare Beppe Grillo e annullare la procedura messa in moto per l'espulsione . Una senatrice, che ha chiesto di rimanere anonima, avrebbe detto:«Sono peggio dei fascisti». In giornata i quattro dissidenti hanno girato un videoper spiegare la loro posizione. Luis Orellana, ad esempio, sottolinea che i «gruppi territoriali non ci hanno mai sfiduciati con un voto assembleare, né nel caso mio a Pavia né nel caso di Palermo (con riferimento al caso di Bocchino, ndr)».
IN TRENTA PRONTI A LASCIARE? - Secondo il senatoreRoberto Cotti «sono più di 30 i senatori pronti a difendere» Campanella e gli altri esponenti del Movimento 5 stelle indicati come dissidenti. Cotti spiega che sono pronti a costituire un gruppo autonomo. In realtà le fuoriuscite possibili paiono di meno. Il deputato Alessio Tacconi su Twitter scrive: «Massima solidarietà ai senatori, consideratemi il quinto». Per la senatrice Paola Pinna, le regole per decretare la richiesta di espulsione dei 4 senatori finiti sotto processo non sono state seguite, l'assemblea congiunta dei gruppi M5s non aveva i numeri per decidere l'espulsione. Pinna però nega la possibilità che si costituisca alla Camera un Gruppo autonomo di "fuoriusciti" dal M5s perché, a differenza del Senato, non ci sarebbero i 20 deputati necessari per formare un nuovo gruppo. Nei giorni scorsi erano circolate indiscrezioni che volevano un gruppo di Cinque Stelle fuori dal Movimento insieme a Pippo Civati, un'ipotesi evidentemente tramontata. «Aspettiamo l'esito della votazione online, aspettiamo la Rete. Per noi la coerenza è la cosa più importante», ha chiosato Claudio Messora,responsabile comunicazione del M5S al Senato.
I RIMBORSI E LA DIARIA - Il deputato dissidente Ivan Catalano. che già si era distinto per critiche allo stile di comunicazione di Grillo, affronta a viso aperto le accuse di chi all'interno del Movimento spiega le critiche con la volontà di non restituire i soldi di diaria e rimborsi: «Vorrei ricordare a tutti, che moralmente noi ci siamo impegnati a rifiutare il denaro, non a restituirlo. Nel codice di comportamento viene usata la parola restituzione, la quale implica una appropriazione indebita, un furto. Questa continua accusa implicita di essere dei ladri verso noi stessi, impedisce di lavorare serenamente», scrive.
IL VOTO - La decisione sulla permanenza, o no, dei quattro “dissidenti” tra i parlamentari Cinque Stelle sarà ora stabilita dal voto dei militanti M5S sul web in corso fino alle 19. Un voto cui Grillo invita a partecipare. I “sì” alla decisione di ricorrere alla consultazione online dei militanti, per decidere su un’eventuale espulsione, sono stati 73 per Battista (35 i no e 11 gli astenuti); 67 per Bocchino (30 i “no” e 13 gli astenuti); 77 per Campanella ( 33 i “no” e 11 gli astenuti); 70 per Orellana ( 35 i “no” e 9 le astensioni).
LA REAZIONE DI GRILLO - Grillo, sul blog, ha commentato così il risultato del voto: «Non capisco le motivazioni ideologiche (dei quattro senatori, ndr): “Grillo non si fa mai vedere, Grillo dall’alto, il blog di Casaleggio”. Queste sono c...e, non sono motivazioni ideologiche. Adesso deciderà la rete, spero che deciderà e confermerà il verdetto della assemblea, così noi siamo un pochino meno ma molto, molto più coesi e forti. Abbiamo una battaglia: dobbiamo vincere le europee e le vinceremo». Parole che evidentemente hanno ulteriormente acceso gli animi. A rincarare la dose arrivano poi anche le parole del fedelissimoAlessandro Di Battista: «Io ho visto in queste 4 persone, sistematicamente, da mesi, e in modo organizzato la logica del dolo, la malafede, il sabotaggio di tutte le grandissime battaglie che abbiamo portato avanti come gruppo».
UN NUOVO LOGO?- Secondo Riccardo Nuti ci sarebbe addirittura pronto un nuovo logo per un nuovo movimento: «Il senatore Francesco Campanella sta lavorando a un nuovo movimento, si chiama `Attivisti liberi´ e ha già un logo , dice. La prova, sempre secondo Nuti, sarebbe«una conversazione facebook tra Campanella e alcune persone - dice Nuti all'ANSA - Prima di leggerlo ho chiesto a Campanella se potevo farlo e mi ha autorizzato. Poi reagendo in maniera scomposta ha sostenuto che è tutto falso».
Un anno di Movimento Cinque Stelle
IN STREAMING - L’assemblea congiunta dei parlamentari M5S che doveva decidere - e alla fine ha stabilito di passare la parola definitiva ai militanti - sulla cacciata dei quattro senatori si è svolta a Montecitorio fino a notte inoltrata, in streaming. Nei giorni scorsi Grillo aveva pubblicato un post di “scomunica” nei confronti del dissidente Orellana. Non è la prima volta che vengono espulsi senatori del Movimento. Tra questi la senatrice Adele Gambaro e la senatrice Paola De Pin passate al Gruppo Misto. Ancora una volta i dissidenti vengono accusati di aver violato il regolamento dei Cinque Stelle che affida la comunicazione del Movimento a Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. «Non vengono alle assemblee e poi criticano il lavoro del gruppo sui giornali», è la critica che viene mossa. Come da procedura interna al Movimento - il cosiddetto codice di comportamento parlamentare , l’espulsione viene decisa dall’Assemblea dei parlamentari che per essere effettiva deve essere ratificata dal voto online degli iscritti.
TENSIONI E PROBLEMI TECNICI- Durante l’incontro c’è stato qualche momento di tensione, oltre che numerosi problemi tecnici a causa dei quali lo streaming è saltato più volte. Orellana, uno dei quattro sotto processo, aveva chiesto di sospendere la riunione appellandosi al regolamento del gruppo M5S al Senato che prevede che prima della congiunta ci sia una riunione dei senatori. Ma la proposta era stata respinta.
26 febbraio 2014
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nessun commento:
Posta un commento