venerdì 26 giugno 2015

Se avessimo avuto questo attentato in Italia Meloni, Grillo e Salvini si sarebbero scatenati. Cosa si deve fare per qualche voto in più.

Francia, attentato a stabilimento di gas: bandiera Isis e testa mozzata. L'impianto è americano

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Dopo l’incubo di Charlie Hebdo, il terrore pietrifica di nuovo i francesi e l’Europa tutta, di fronte all’ennesima evidenza: prevedere le mosse dei lupi solitari della jihad è una missione quasi impossibile. 
Questa volta a essere colpito è stato un impianto di produzione di gas nell’Isère, la società Air Products, di proprietà statunitense. L’attentatore – arrestato e identificato dalla polizia come il 35enne Yassim Salhi – contava di far saltare in aria tutto lo stabilimento. L’esplosione è stata inferiore alle sue aspettative, ma l’attentatore si è comunque assicurato una buona dose di orrore: sul luogo ha fatto trovare la testa mozzata di un uomo – il capo dell’azienda di trasporti per cui lavorava – con sulla pelle delle iscrizioni in arabo. Sul posto è stata trovata anche una bandiera nera con delle scritte in arabo, apparentemente riconducibile all’Isis.
Assieme a Salhi sono state arrestate la moglie e la sorella, mentre il fratello è andato spontaneamente dalla polizia per essere interrogato. Salih, residente a Saint- Priest, vicino Lione, non ha precedenti penali. Aveva attirato l'attenzione delle autorità per i suoi legami con ambienti salafiti, "ma non era noto per collegamenti con terroristi". Fonti giudiziarie citate da Le Figaro riferiscono che Salhi avrebbe effettuato in passato diverse consegne alla fabbrica Air Product, teatro dell'attacco terroristico. Un dettaglio inquietante, che dimostra la vulnerabilità di potenzialmente qualunque ambiente, centrali nucleari incluse.
"Non abbiamo dubbi che volessero far saltare l'intero complesso industriale", ha detto il presidente Francois Hollande. Non solo l'attentatore ha scelto un obiettivo strategico - un impianto di gas, appunto - ma anche simbolico: lo stabilimento, infatti, è di proprietà dell'unità francese della compagnia statunitense Air Products. 
L'aggressore si è qualificato come un uomo dell'Isis, mostrando drappi islamisti in mano. La testa è stata ritrovata a diverse decine di metri dal corpo, appesa alla recinzione della società, lungo la statale Rd311.

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