In 28 querelano il grillino Sarais, lui si scusa su Facebook
Ex consiglieri comunali ed ex assessori vanno dall'avvocato: "Sul 416 bis frasi gravi per le persone e per le istituzioni". Firma anche l'ex sindaco Cosimi. Il consigliere del Movimento: "Mi scuso con chi si è sentito offeso". Tutti gli interventidi Juna Goti
LIVORNO. Una trentina tra ex consiglieri comunali del Pd ed ex assessori (compreso l’ex sindaco Alessandro Cosimi) hanno deciso di querelare il consigliere del M5S, Valter Sarais, per le parole pronunciate pochi giorni fa in consiglio comunale. «La precedente amministrazione, i dirigenti e il consiglio comunale – aveva detto al microfono - sarebbero da 416 bis per crimini contro la collettività».
«Queste affermazioni – si legge nella nota a firma del gruppo di ex amministratori e consiglieri – sono gravemente lesive della onorabilità e dignità personale, nonché politica e professionale, di ognuna delle persone chiamate in causa. Sono accuse inqualificabili e intollerabili, di cui Sarais sarà chiamato a rispondere in tribunale. Abbiamo dato mandato al nostro legale di agire in sede penale». I firmatari, che parlano di «imbarbarimento del confronto politico» e «deriva che lede la credibilità delle istituzioni», sono: Paola Bernardo, Maurizio Bettini, Enrico Bianchi, Sonia Bosco, Gabriele Cantù, Massimiliano Cavaliere, Claudio Cecchi, Alessandro Cosimi, Vladimiro Del Corona, Paolo Fenzi, Alessandro Latorraca, Darya Majidi, Dinora Mambrini, Giovanni Mancusi, Michele Martorano, Bruno Picchi, Enzo Raugei, Claudio Ritorni, Carla Roncaglia, Giuseppe Scavazzon, Arianna Terreni, Adriano Tramonti, Mario Tredici, Gianna Valente, Valerio Vergili, Marina Vivaldi, Paola Volpi, Massimo Gulì.
Anche la presidente del consiglio, Giovanna Cepparello, ha diffuso una nota in cui invita a «non sconfinare in accuse dal profilo penale». Mentre dal Pd Federico Bellandi parla di «affermazioni inqualificabili».
Ma nel frattempo Sarais ha rotto il silenzio e si è scusato con una lettera pubblicata sulla sua pagina Facebook. “L'espressione usata nel mio intervento in consiglio comunale – scrive - era e non voleva essere altro che un' iperbole politica, per paragonare l'attenzione mostrata sulla riqualificazione della piazza antistante il municipio di oggi e la non attenzione mostrata per il restauro dello Scoglio della Regina e la costruzione delle Baracchine sul viale Italia di ieri, particolarmente indigeste a molti livornesi me compreso”. “Pur ritenendo che la critica in sede politica sia momento di crescita e di stimolo al miglioramento – scrive quindi - sono anche convinto che non sia opportuno esasperare i toni del dibattito politico e, come sempre fatto in passato, cercherò di attenermi a questa regola scusandomi con chi si è sentito offeso”.
Poi aggiunge: “Come componente del gruppo di maggioranza del M5S sono fortemente convinto che il cambiamento che tutti auspichiamo per la nostra città sarà possibile anche grazie ai 1200 dipendenti del nostro Comune, di qualsiasi livello compreso i dirigenti che, recentemente, hanno devoluto il 10% del fondo di risultato pari a 35.000 euro con lo scopo di destinarlo a finalità di pubblico interesse, come evidenziato in un post sulla pagina facebook del nostro gruppo consiliare”. Di seguito tutti gli interventi integrali.
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L’intervento del gruppo di ex consiglieri comunali e assessori
Durante il consiglio comunale del 16 giugno 2015 il consigliere Valter Sarais del movimento 5 stelle, ha dichiarato che la precedente giunta, l’intero consiglio comunale e i dirigenti del Comune di Livorno “sono da 416 bis” per “crimini contro la collettività”. A parere del consigliere Sarais, dunque, le persone a cui fa riferimento farebbero parte di una associazione di tipo mafioso che, in base a quanto previsto dall’art. 416 bis del codice penale sussiste quando: “ coloro che ne fanno parte si avvalgono della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere delitti, per acquisire in modo diretto od indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri”. Queste affermazioni sono gravemente lesive della onorabilità e dignità personale, nonché politica e professionale, di ognuna delle persone chiamate in causa. Affermazioni tanto più gravi perché rese in consiglio comunale di fronte a tutta la città. Sono accuse inqualificabili e intollerabili, di cui il consigliere Valter Sarais sarà chiamato a rispondere in Tribunale. Abbiamo infatti dato mandato al nostro legale di agire in sede penale. Le dichiarazioni di Sarais denotano un progressivo e inaccettabile imbarbarimento del confronto politico e segnalano una deriva politico-istituzionale che lede la credibilità delle istituzioni e di chi pro tempore le rappresenta; non si può consentire che si faccia lotta politica denigrando gli avversari. Noi non lo accettiamo. Le accuse alla giunta e all’intero consiglio comunale, maggioranza e opposizione, sono state estese da Sarais anche alla dirigenza del Comune, creando un vulnus di onorabilità e credibilità alla struttura portante dell’Amministrazione Comunale, che rischia di compromettere la stessa agibilità amministrativa. Di fronte alla gravità di questo quadro è auspicabile che, a tutela della stessa Amministrazione, il sindaco, la giunta e l’intero consiglio comunale prendano le distanze e sanzionino politicamente queste inaccettabili affermazioni, a salvaguardia degli interessi della città. Per quanto ci riguarda, ribadiamo, tuteleremo la nostra dignità e onorabilità querelando il Consigliere Sarais.
Sottoscrivono i componenti della precedente amministrazione e i consiglieri comunali di maggioranza che, ad oggi, è stato possibile contattare. Bernardo Paola, Bettini Maurizio, Bianchi Enrico, Bosco Sonia, Cantù Gabriele, Cavaliere Massimiliano, Cecchi Claudio, Cosimi Alessandro, Del Corona Vladimiro, Fenzi Paolo, Latorraca Alessandro, Majidi Darya, Mambrini Dinora, Mancusi Giovanni, Martorano Michele, Picchi Bruno, Raugei Enzo, Ritorni Claudio, Roncaglia Carla, Scavazzon Giuseppe, Terreni Arianna, Tramonti Adriano, Tredici Mario, Valente Gianna, Vergili Valerio, Vivaldi Marina, Volpi Paola.
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L’intervento dell’ex assessore al bilancio
Concordo con l'azione che i colleghi della precedente Giunta e del precedente Consiglio Comunale intendono attuare nei confronti dell'attuale Consigliere Comunale Valter Sarais, che ha affastellato tutti nell'articolo 416 bis, forse non conoscendone pienamente il significato. Egli e' persona che non conosco, non intendo conoscere e che evitero' di incontrare per le Sue dichiarazioni irricevibili, al limite dell'offesa e che Egli dovrebbe, come Suo dovere, qualora ne avesse piena contezza informare l'autorita' preposta. Ho riflettuto attentamente sul comportamento da tenere ed ha prevalso in me il credo cattolico che ha sempre contraddistinto la mia azione di vita: “perdonare coloro che non sanno quello che dicono”. Certo mettiamo il caso, non auspicabile, che si ripresentassero considerazioni pesanti, infarcite di illazioni e falsita' gratuite, il limite della sopportazione cristiana cambierebbe di molto.
Valter Nebbiai
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L’intervento della presidente del consiglio comunale
“In relazione all’intervento del consigliere comunale Walter Sarais durante il Consiglio Comunale del 16 giugno, sento il dovere di fare alcune brevi riflessioni, riprendendo tra le altre cose ciò che già ho detto nel corso della seduta. Parto da una considerazione generale. Credo fermamente che le lunghe discussioni in Consiglio Comunale, e gli inevitabili contrasti tra opinioni diverse, giochino un ruolo fondamentale per la vita della città. Si tratta infatti di dibattiti pubblici, che hanno il merito di promuovere la coscienza collettiva dei problemi di Livorno, e che garantiscono un democratico e nutriente confronto politico, dal quale viene partorito quell’indirizzo che l’Assemblea è tenuta a dare alla Giunta. A chi dice che discutere è “una perdita di tempo”, rivolgo un semplice invito: quello di provare a immaginare una gestione della cosa pubblica dove non c’è spazio per lo scontro tra idee diverse, per il dibattito, anche “caldo” e acceso. Credo che la democrazia si trasformerebbe in qualcosa di altro, molto lontano dallo spirito su cui si fonda, tra le altre cose, la nostra Costituzione. E’ quindi normale che in Consiglio ci si scontri, e che le valutazioni sul passato, sul presente e sul futuro siano talvolta diametralmente opposte. Dobbiamo però ricordare sempre che, come Consiglieri, nel momento in cui pronunciamo ogni singola parola nella nostra bella sala, siamo pubblici ufficiali, oltre che rappresentanti dei nostri concittadini. Il dibattito consiliare non può quindi mai prescindere da alcune regole fondamentali: non ci è concesso, tra le altre cose, fare imputazioni di mala intenzione, a singoli o a gruppi, o offendere l’onorabilità delle persone. E, soprattutto, nel caso in cui un Consigliere sia a conoscenza di reati perseguibili di ufficio, deve farne denuncia per iscritto, anche quando non sia individuata la persona alla quale il reato è attribuito (cf. Art 331 Codice di Procedura Penale). Su questo ultimo punto, in particolare, ho insistito anche nel corso dell’ultima seduta consiliare, dopo aver richiamato il Consigliere in questione ad un uso più pesato delle parole. La valutazione politica, positiva o negativa che sia, dell’operato di altre forze politiche è assolutamente legittima, anche nel caso di giudizi severi, e non può essere messa a tacere in quanto forma di propaganda. E’ invece di fondamentale importanza non sconfinare in accuse dal profilo chiaramente penale, sia nei confronti di altri politici che, a maggior ragione, nei confronti dei lavoratori del Comune. Per quanto riguarda in particolare i presunti “crimini da 416 bis”, sarebbe gravissimo se qualcuno avesse una qualche evidenza in tal senso e non corresse, letteralmente, in Procura. Io, certamente, lo farei, senza indugi. Ma evidenze di questo tipo, a quanto mi consta, attualmente non sussistono. Mi auguro quindi che in futuro saranno evitati interventi diffamatori non fondati, quand’anche avessero il solo scopo di lanciare una provocazione. Anche per il bene della città, che ha bisogno del nostro lavoro e della nostra attenzione”.
Giovanna Cepparello
Presidente del Consiglio Comunale
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L’intervento del segretario comunale del Pd
In merito alle inqualificabili affermazioni del Consigliere Comunale del M5S Valter Sarais esprimiamo la nostra solidarietà nei confronti di quanti sono stati oggetto delle sue assurde accuse. Arrivare ad affermare che “la precedente amministrazione, i dirigenti e il consiglio comunale intero sarebbero da 416 bis per crimini contro la collettività” segnala quanto si sia superato il limite della corretta dialettica politica all’interno dell’attuale consiglio comunale, quanto nel nome di un sensazionalismo privo di una qualsiasi sostanza non ci si faccia scrupolo di dire delle palesi sciocchezze. E’ inaccettabile che si evochino crimini e associazioni mafiose al solo fine di alimentare la polemica politica, auspichiamo che piuttosto quanto prima si torni ad occuparsi dei bisogni dei cittadini e si abbandoni la china populista che certe dichiarazioni vorrebbero alimentare.
Federico Bellandi
Segretario Unione Comunale Pd Livorno
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L’intervento dell’ex consigliere comunale Lamberto Giannini
Valter Sarais del Movimento 5 Stelle accusa l'intero consiglio precedente di essere da416 bis , quindi mafiosi, per crimini contro la collettività , chiedo al consigliere di cosa mi accusa personalmente ,perché non sopporto quando si spara nel mucchio. La mia domanda e' semplice di cosa mi accusa come persona ,sono disposto anche ad un confronto pubblico,dove il consigliere potrà dettagliare le accuse nei miei confronti, se non accetta sarà evidente che si è' lasciato andare a chiacchere da bar sbagliando luogo. Sarei curioso perché non ho capito e mi sembra che non abbiano compreso neppure i3207 elettori che mi hanno confermato fiducia alle elezioni regionali , mi risulta strano perché conosco ed ho conosciuto molti esponenti del movimento che pur nella diversità di opinioni politiche mi hanno sempre espresso una stima ricambiata, e' vero che Sarais non mi ha accusato direttamente ,ma se usa la dizione intero consiglio,non distinguendo neppure maggioranza e minoranza, mi sento parte in causa e voglio capire dove e' che ho sbagliato spero che Sarais mi offra l'opportunità
pubblica del confronto dettagliando le accuse che non sono avvenute al "barrino" ma nell'aula del consiglio comunale quindi meritano attenzione ,e se Sarais ha detto cose così pesanti di istinto forse e' il caso che rifletta sul ruolo che ricopre.
Lamberto Giannini
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