mercoledì 24 giugno 2015

Per Natale riusciamo a prendere una decisione caro Fassina?

Stefano Fassina lascia il Pd. Anzi no. Anzi sì

24/06/2015 - di 

Il deputato ufficializza l'addio in una conferenza stampa alla Camera. «L'ho fatto in un circolo della periferia romana perché lì sono le mie radici, le persone che dobbiamo rappresentare»

Stefano Fassina lascia il Pd. Anzi no. Anzi sì
«Ieri in una sede del partito di Capannelle ho, con sofferenza, annunciato che ho lasciato il Pd». Così Stefano Fassina, in conferenza stampa alla camera, conferma di essere uscito dal partito come anticipato da Giornalettismo, che ieri aveva pubblicato il video delle sue parole. Una sala prenotata per parlare della riforma sulla Scuola. In questa maniera Fassina, affiancato dalla deputata Monica Gregori, ha comunicato il suo addio. «Noi continueremo a collaborare con i colleghi dove è possibile. Il nostro obiettivo è una sinistra di governo, non una corrente minoritaria. La scadenza non è solo il 2018».

L’ADDIO DI FASSINA

«L’ho fatto in un circolo della periferia romana perché lì sono le mie radici, le persone che dobbiamo rappresentare e le persone a cui devo dare risposte». «La scelta di mettere la fiducia sul ddl scuola è una scelta grave e insostenibile per il Pd», ha spiegato Fassina.

STEFANO FASSINA LASCIA IL PD CON MONICA GREGORI 

- Fassina, che ha annunciato l’uscita dal Pd insieme alla deputata dem Monica Gregori, ha spiegato che dal jobs act, alle riforme elettorale e costituzionale, al ddl scuola sono stati molti i provvedimenti che non sono stati condivisi. «C’è una subalternità rispetto all’establishment e ai Marchionne, alla finanza internazionale». «Ci saremmo aspettati una volontà di riaprire il dialogo con quelle persone che avevano scommesso sul Pd e si sono sentite abbandonate. Si è chiusa ogni possibilità di dialogo, si è operata l’ennesima forzatura. Per il sottoscritto – ha concluso – è evidente che la scuola rappresenta l’ultimo episodio di una vicenda che non abbiamo condiviso». 

STEFANO FASSINA LASCIA IL PD: «INSIEME IL 4 LUGLIO CON CIVATI, COFFERATI E PASTORINO» 

- «Il 4 luglio con Civati, Cofferati e Pastorino – ha detto Fassina – ci ritroveremo per avviare un percorso politico sui territori, plurale, che possa raccogliere le tante energie che sono andate nell’astensionismo. Vogliamo provare a coinvolgerle per una sinistra di governo ma con una agenda alternativa». «Non passeremo all’opposizione, cercheremo di confrontarci con i contenuti perché le riforme servono ma il cambiamento non è necessariamente positivo» ha detto Fassina, che poi ha spiegato come anche con Sel «incroceremo i percorsi nelle prossime settimane». Rispetto a Landini «l’attenzione c’è da tempo, perché lui e altri stanno lavorando a mettere insieme tante rappresentanze sociali, hanno bisogno di una rappresentanza politica ma non vogliono costruire un partito. Noi sul piano della rappresentanza politica vogliamo interloquire con quelle forze». 

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