RELIGIONE
Chi sono i valdesi, cristiani con un passato di persecuzioni
Bergoglio è il primo pontefice nella storia a visitare un loro tempio a Torino. Per chiedere perdono.
di Giulia Mengolini
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22 Giugno 2015
Storico incontro per Papa Francesco a Torino: è il primo pontefice a visitare un tempio valdese. Il pontefice ha chiesto perdono per le persecuzioni della chiesa contro i Valdesi.
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Un'apertura storica.
Francesco è stato il primo pontefice a visitare un tempio valdese.
Il papa, a Torino, ha chiesto scusa ai Valdesi per quanto fatto contro di loro dai cattolici.
Francesco è stato il primo pontefice a visitare un tempio valdese.
Il papa, a Torino, ha chiesto scusa ai Valdesi per quanto fatto contro di loro dai cattolici.
Ma qual è la storia dei valdesi?
1. Le origini: il fondatore fu Valdo, laico scomunicato
Il fondatore della chiesa evangelica valdese fu Pietro Valdo, un ricco mercante di Lione che verso il 1170-75, in seguito a una profonda crisi spirituale, cambiò radicalmente vita dando i suoi beni ai poveri e mettendosi a predicare l'Evangelo al popolo.
Rifiutandosi di obbedire al vescovo di Lione Guichard e alle altre autorità ecclesiastiche della città che gli imponevano, in quanto laico, di non predicare al pubblico, fu scomunicato assieme a coloro che presto si unirono a lui, per seguire il suo esempio e il suo ideale di vita cristiana.
DALLA FRANCIA ALLA LOMBARDIA. Quello che lo distinse da Francesco d'Assisi fu che egli non fondò un ordine monastico, ma continuò a vivere in mezzo alla gente da semplice laico, leggendo e predicando il contenuto di alcuni libri della Bibbia che egli si fece tradurre in lingua volgare.
Il vescovo della città gli proibì di predicare, perché egli era laico, ma Valdo, disobbedendo, continuò a farlo.
Nonostante la scomunica e le persecuzioni, questo movimento si diffuse non solo in Francia, ma anche in tante altre parti d'Europa ed anche in Italia, specialmente in Lombardia, dove fu chiamato dei 'Poveri Lombardi'.
Rifiutandosi di obbedire al vescovo di Lione Guichard e alle altre autorità ecclesiastiche della città che gli imponevano, in quanto laico, di non predicare al pubblico, fu scomunicato assieme a coloro che presto si unirono a lui, per seguire il suo esempio e il suo ideale di vita cristiana.
DALLA FRANCIA ALLA LOMBARDIA. Quello che lo distinse da Francesco d'Assisi fu che egli non fondò un ordine monastico, ma continuò a vivere in mezzo alla gente da semplice laico, leggendo e predicando il contenuto di alcuni libri della Bibbia che egli si fece tradurre in lingua volgare.
Il vescovo della città gli proibì di predicare, perché egli era laico, ma Valdo, disobbedendo, continuò a farlo.
Nonostante la scomunica e le persecuzioni, questo movimento si diffuse non solo in Francia, ma anche in tante altre parti d'Europa ed anche in Italia, specialmente in Lombardia, dove fu chiamato dei 'Poveri Lombardi'.
2. Le persecuzioni: il 17 febbraio giorno della memoria
Nel 1532 i valdesi aderirono alla Riforma protestante.
In seguito a sanguinose persecuzioni, dal XVI secolo sopravvissero nelle valli del Piemonte finché, ottenuti i diritti civili il 17 febbraio 1848 si diffusero in tutta Italia.
RICONOSCIMENTO DI CARLO ALBERTO. Fra tutte le date della propria storia la comunità valdese ha scelto come momento significativo di memoria proprio il 17 febbraio, giorno del 1948 in cui Carlo Alberto pose fine a secoli di discriminazione riconoscendo ai suoi sudditi valdesi i diritti civili e politici.
In seguito a sanguinose persecuzioni, dal XVI secolo sopravvissero nelle valli del Piemonte finché, ottenuti i diritti civili il 17 febbraio 1848 si diffusero in tutta Italia.
RICONOSCIMENTO DI CARLO ALBERTO. Fra tutte le date della propria storia la comunità valdese ha scelto come momento significativo di memoria proprio il 17 febbraio, giorno del 1948 in cui Carlo Alberto pose fine a secoli di discriminazione riconoscendo ai suoi sudditi valdesi i diritti civili e politici.
3. Diffusione e numeri: 45 mila tra Italia e Sud America
Sparse su tutto il territorio nazionale, le comunità valdesi rappresentano una minoranza evangelica significativa.
Gli appartenenti alle loro Chiese sono oggi in Italia e in Sud America circa 45 mila, ripartiti geograficamente in tre gruppi.
IN PIEMONTE 41 CHIESE. Il primo è quello che risiede nelle Valli del Piemonte occidentale, a Ovest di Pinerolo, dove le chiese hanno vissuto isolate fino al 1848. In Piemonte se ne contano 41 (120 in tutta Italia) di cui 18 nelle Valli Valdesi: e hanno il loro centro a Torre Pellice, in provincia di Torino.
PRESENZA A ROMA E FIRENZE. Ma i valdesi sono disseminati in tutta la penisola: una presenza significativa a Torino, Firenze e Roma.
Il terzo nucleo è invece costituito dalle chiese sudamericane organizzate nella Iglesia Evangelica Valdese del Rio del la Plata.
Gli appartenenti alle loro Chiese sono oggi in Italia e in Sud America circa 45 mila, ripartiti geograficamente in tre gruppi.
IN PIEMONTE 41 CHIESE. Il primo è quello che risiede nelle Valli del Piemonte occidentale, a Ovest di Pinerolo, dove le chiese hanno vissuto isolate fino al 1848. In Piemonte se ne contano 41 (120 in tutta Italia) di cui 18 nelle Valli Valdesi: e hanno il loro centro a Torre Pellice, in provincia di Torino.
PRESENZA A ROMA E FIRENZE. Ma i valdesi sono disseminati in tutta la penisola: una presenza significativa a Torino, Firenze e Roma.
Il terzo nucleo è invece costituito dalle chiese sudamericane organizzate nella Iglesia Evangelica Valdese del Rio del la Plata.
4. Le differenze con i cristiani: niente preghiere ai santi
La Chiesa valdese e la Chiesa cattolica, essendo entrambe cristiane, hanno molti punti in comune, come la fede in un unico Dio, nello Spirito Santo e nella stessa Bibbia (Antico e Nuovo Testamento).
Tuttavia tra le due Chiese ci sono differenze notevoli.
NESSUNA TRADIZIONE ORALE. Quelle principali riguardano la stessa Bibbia, non solo per il suo contenuto e l'interpretazione di alcuni passi, ma specialmente per il posto che occupa nelle rispettive Chiese.
Per la Chiesa valdese, e per le altre Chiese evangeliche, in base al principio sola Scriptura affermato dalla Riforma, la Bibbia è la sola norma per la fede e la vita dei credenti; mentre per la Chiesa cattolica accanto alla Bibbia si pone, come avente pari autorità, la tradizione orale, ed entrambe (Bibbia e tradizione) devono essere accolte solo secondo l'interpretazione considerata infallibile del magistero papale.
NO AGLI ATTI DEVOZIONALI. Inoltre, per i Valdesi, come per tutti gli altri Evangelici, Gesù è la sola via per andare al Padre, unico mediatore fra Dio e gli uomini. La loro chiesa esclude quindi le preghiere e gli atti devozionali rivolti alla Madonna e ai santi.
Tuttavia tra le due Chiese ci sono differenze notevoli.
NESSUNA TRADIZIONE ORALE. Quelle principali riguardano la stessa Bibbia, non solo per il suo contenuto e l'interpretazione di alcuni passi, ma specialmente per il posto che occupa nelle rispettive Chiese.
Per la Chiesa valdese, e per le altre Chiese evangeliche, in base al principio sola Scriptura affermato dalla Riforma, la Bibbia è la sola norma per la fede e la vita dei credenti; mentre per la Chiesa cattolica accanto alla Bibbia si pone, come avente pari autorità, la tradizione orale, ed entrambe (Bibbia e tradizione) devono essere accolte solo secondo l'interpretazione considerata infallibile del magistero papale.
NO AGLI ATTI DEVOZIONALI. Inoltre, per i Valdesi, come per tutti gli altri Evangelici, Gesù è la sola via per andare al Padre, unico mediatore fra Dio e gli uomini. La loro chiesa esclude quindi le preghiere e gli atti devozionali rivolti alla Madonna e ai santi.
5. Simboli e temi etici: contrari al crocifisso
Come tutti i cristiani, i valdesi usano avere nei loro locali di culto il simbolo della croce, ma sono contrari all'esposizione del crocifisso per ragione teologica: dopo essere stato crocifisso, Gesù è resuscitato.
L'immagine che i suoi apostoli ci hanno lasciato non è quella del suo corpo in croce, ma quella delle sue apparizioni dopo essere risorto.
LOTTA ALL'OMOFOBIA. La chiesa valdese si schiera con la laicità dello Stato.
Favorisce il dibattito su temi etici come l'aborto, l'eutanasia, il testamento biologico. Per quanto riguarda l'omosessualità, la chiesa valdese è attivamente impegnata nella lotta all'omofobia e nel supporto della comunità Lgbt.
L'immagine che i suoi apostoli ci hanno lasciato non è quella del suo corpo in croce, ma quella delle sue apparizioni dopo essere risorto.
LOTTA ALL'OMOFOBIA. La chiesa valdese si schiera con la laicità dello Stato.
Favorisce il dibattito su temi etici come l'aborto, l'eutanasia, il testamento biologico. Per quanto riguarda l'omosessualità, la chiesa valdese è attivamente impegnata nella lotta all'omofobia e nel supporto della comunità Lgbt.
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