martedì 23 giugno 2015

Nè gli attacchi sindacali, né gli attacchi leghisti, né gli attacchi grillini, né gli estremisti di destra né quelli di sinistra, né i populisti petroniani, né le denunce per intimorire i codardi, né i complotti organizzati dal centro destra e dalla Lega nord potranno fermarmi. Perché un uomo libero combatte fino alla morte e vive nelle parole di chi viene dopo di lui.


"Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero. Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell'istinto del mio mestiere. Credo che sia difficile che il mio "progetto di romanzo", sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti".

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