martedì 2 giugno 2015

La vera responsabilità della minoranza PD è quella di aver permesso a Salvini di raggiungere questi risultati. Hanno messo sullo stesso piano Renzi che è un sincero democratico con un esponente della estrema destra che come modello di nazione ha la Russia e la Corea del nord.

Il PD perde tre milioni di voti, il MoVimento 5 Stelle riduce del 40% il suo consenso, anche Forza Italia va malissimo. L'unico che può sorridere è Salvini. Che però vince solo quando va insieme agli altri: le infografiche dell'Istituto Cattaneo
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L’Istituto Cattaneo fa i conti delle elezioni regionali e ci spiega chi ha vinto e chi ha perso nel 2015. Nella sua analisi, l’istituto che si occupa dei flussi elettorali spiega che l’unico partito che può davvero sorridere è la Lega Nord, mentre tutti gli altri grandi partiti hanno perso voti nelle consultazioni regionali andate in scena ieri. L’analisi raffronta i voti assoluti con quelli nelle precedenti elezioni europee (2014) e politiche (2013, dati Camera dei deputati).

CHI HA VINTO E CHI HA PERSO ALLE ELEZIONI REGIONALI
Il Partito democratico (Pd), perde oltre due milioni di voti rispetto al 2014, ossia alle elezioni piu’ vicine nel tempo (-2.143.003), ma la riduzione e’ significativa anche rispetto al 2013 (- 1.083.557). In termini percentuali lo spostamento si traduce in una contrazione del 50,2% rispetto alle scorse elezioni europee del maggio 2014 e del 33,8% rispetto alle consultazioni politiche del 2013. La riduzione del partito guidato da Matteo Renzi e’ stata significativa in tutto il territorio nazionale, ma accentuata soprattutto in Veneto (-65,8%), e in Liguria (-57,3%) e comparativamente meno sostenuta in Toscana (- 42,6%) rispetto alle europee del 2014. Il Pd non puo’ prendersela con le liste del presidente, che hanno inciso in maniera molto diversa da zona a zona. E’ vero che in Puglia il PD sconta la forte affermazione della lista “Emiliano Sindaco di Puglia” (154.028 voti, pari al 9,2%) ma in Veneto la prestazione della lista a sostegno del candidato Alessandra Moretti è stata poco significativa (3,8%). Ma soprattutto: non ci sono state liste del presidente in Toscana, Umbriae Liguria, dove pure i democratici hanno ottenuto risultati deludenti rispetto al passato (correzione: in Umbria la lista del presidente c’era e si chiamava Iniziativa popolare e civica per l’Umbria.
elezioni chi ha vinto pd
Neppure il Movimento 5 stelle, segnala l’Istituto Cattaneo, può cantare vittoria. Il movimento di Grillo ha ridotto i propri consensi di circa il 60% rispetto all’exploit delle politiche del 2013, ma anche rispetto alle europee del 2014 (-40,4%), quando gia’ avevano fatto registrare un cospicuo arretramento. In valore assoluto questa variazione si traduce in una contrazione di voti pari a (-1.956.613) rispetto alle politiche e -893.541 rispetto alle europee.
elezioni chi ha vinto movimento 5 stelle
I RISULTATI DEL CENTRODESTRA
E il centrodestra? Forza Italia perde il 46,9% rispetto alle europee del 2014 e oltre i due terzi dei consensi avuti alle politiche del 2013 (-67,0%). In termini assoluti si tratta di valori eccezionali, posto che Forza Italia ha perso quasi 2 milioni di voti sul 2013 (-1.929.827) e quasi 1 milione rispetto al 2014 (-840.148). Berlusconi riesce a limitare le perdite soltanto in Campania e in Liguria. Nel primo caso il candidato era il presidente della Giunta uscente, nel secondo si trattava di un esponente azzurro di rilievo nazionale, a conferma che Forza Italia soffre l’assenza/debolezza di una leadership che ne è stata storicamente la guida.
elezioni chi ha vinto forza italia

Infine, la Lega Nord è l’unico grande partito che aumenta i propri consensi. Il partito guidato da Matteo Salvini ha ricevuto un numero di consensi pari a oltre il doppio di quelli delle elezioni politiche del 2013 (+109,4%) (+402.584). Se il confronto avviene tra il dato del 2015 e quello delle europee del 2014, si registra una crescita in valori assoluti di quasi la meta’ (+50,0%) pari a oltre duecentomila unità (+256.803). La crescita maggiore del Carroccio è avvenuta nelle regioni centrali (“rosse”), ossia le aree in cui in precedenza il partito era meno forte, al punto che in questa zona la LN nel 2015 ha raddoppiato (triplicato in Toscana e Umbria) i consensi delle europee. Nel Veneto si registra l’unica contrazione rispetto al 2014 (- 9,7%), plausibilmente spiegabile con il risultato eclatante della lista “del presidente” collegata al candidato Luca Zaia.
elezioni chi ha vinto lega nord

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