Regionali, il lapsus di Beppe Grillo: "Siamo il primo partito"
Sul blog respinge l'offerta di Michele Emiliano per un assessorato in Puglia: «Le alleanze non ci appartengono». «Siamo il primo partito in tre regioni» scrive poi, sbagliando le cifre, e fotografando però la mutazione in atto
«Grazie, Danke, Merci, Thank you agli italiani che ci hanno votato e che hanno attribuito il ruolo di primo partito al M5S in Liguria, Campania e Puglia, e di secondo in altre regioni». E così, con un post sul suo blog, Beppe Grillo commenta il dato elettorale, festeggia, e fotografa però, con un lapsus, l’evoluzione del Movimento 5 stelle. «Primo Partito» scrive, anche se poi non è vero, perché in Liguria il Pd ha 18 mila voti in più, in Campania quasi 50 mila in più, e in Puglia 30 mila in più.
Ma «primo partito» scrive Grillo, e pensa anche alla dirigenza, che ha costruito il risultato a colpi di agorà nelle piazze, e di comparsate nei talk show (un tempo odiati) di ogni rete, Porta a porta compresa. «Grazie», dice Grillo, «ai parlamentari e agli altri eletti che hanno girato in lungo e in largo la penisola per dare il loro sostegno alle liste senza risparmiarsi: la mattina erano a Venezia, il pomeriggio a Genova e la sera a Perugia».
Ma «primo partito» scrive Grillo, e pensa anche alla dirigenza, che ha costruito il risultato a colpi di agorà nelle piazze, e di comparsate nei talk show (un tempo odiati) di ogni rete, Porta a porta compresa. «Grazie», dice Grillo, «ai parlamentari e agli altri eletti che hanno girato in lungo e in largo la penisola per dare il loro sostegno alle liste senza risparmiarsi: la mattina erano a Venezia, il pomeriggio a Genova e la sera a Perugia».
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E se il presidente del Pd Matteo Orfini trova «curioso che il Movimento 5 Stelle festeggi un risultato che è pari a zero», perché «loro non governano nessuna Regione», per Grillo la vittoria c’è, eccome. Ed è la sconfitta di Matteo Renzi: «Grazie» scrive l’ex comico, «a chi ha ridimensionato il partito dell'innominabile e lo ha portato a percentuali più consone (metà rispetto alle europee) alla sua (non) azione di governo». «Non si gestisce un Paese con le menzogne e con l'arroganza», è l’attacco.
L’occasione è buona poi, per respingere subito l’apertura di Michele Emiliano, che aveva proposto ai 5 stelle l’assessorato all’ambiente, nella giunta pugliese. Non che nessuno, in Puglia, si aspettasse un esito diverso, in realtà: è chiaro che quello di Emiliano è stato più un posizionamento politico, da “uomo del dialogo”, anche rispetto a Matteo Renzi. Ma Grillo ringrazia ironicamente «le sirene della sinistra che ci vorrebbero assessori o alleati». «Il M5S», è la solita risposta, «voterà in consiglio regionale (e in Parlamento) ogni proposta contenuta nel suo programma o che porti beneficio ai cittadini». Ma «le alleanze e gli inciuci non ci appartengono».
Twitter @lucasappino
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