sabato 6 giugno 2015

Povero Papa Francesco, come riuscirà a cambiare questa chiesa senza carità.

Niente disabili, solo bambini "normali" ai campi estivi: bufera sui Salesiani

Saverio Tommasi ha scritto una toccante lettera aperta all'Istituto dei Salesiani. Il motivo? Per i suoi campi estivi nel Bolognese l'Istituto dei Salesiani ha deciso di accettare allievi provenienti anche da altre scuole, purché siano "normali"
Redazione 5 Giugno 2015
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E' il padre di una bambina disabile e ha deciso di non tacere, di fare conoscere una piccola storia che non merita di passare sotto silenzio.
Saverio Tommasi ha scritto una toccante lettera aperta all'Istituto dei Salesiani. Il motivo? Per i suoi campi estivi nel Bolognese l'Istituto dei Salesiani ha deciso di accettare allievi provenienti anche da altre scuole, "purché siano 'normali'".
L'avviso è stata immortalato in una foto che sta rapidamente facendo il giro del web.
Ecco il testo completo della lettera di Saverio Tommasi, attore, blogger e papà di Caterina. Il papà indignato ha pubblicato il post sul sito Fanpage.it, per il quale collabora.
Caro istituto Salesiano,
sono Saverio, il babbo di Caterina. Ma sarei potuto essere il papà di Giulia, Marco, Sofia, Carolina, Gabriele, Lucia e tantissimi altri. Sono il papà di una bambina speciale, quella che nei vostri centri estivi non prenderete perché l'avete selezionata come 'non normale'. Vi scrivo perché ho tanti altri amici 'non normali' e vorrei chiedervi con precisione cosa intendete per 'non normale'.
Luigi porta gli occhiali, per esempio. Giulia ha quattro anni e mezzo e non parla bene, ma sta migliorando. Sofia ha otto anni e non parlerà mai, è sorda, però capisce tutto e si relaziona abbastanza bene, anche se già non sopporta gli stronzi. Carolina ha sei anni ed è vanitosetta, le piacciono le codine e le mollette colorate, ma le piace anche prestare le sue mollette colorate alle bambine che non ce l'hanno (e questo in effetti non è tanto normale).
Gabriele ha sette anni e ha bisogno di essere imboccato; Lucia ne ha sei e mangia da sola da quando aveva due anni, però ogni tanto si blocca e inizia a tossire fortissimo, fa un po' impressione perché poi è costretta a risputare il cibo sul piatto e rimane quella poltiglia lì nella scodella che fa un po' schifo e allora guarda il suo babbo e gli dice: 'puoi toglierla perfavore?' Alessio è bellissimo, con quei suoi occhioni a mandorla, è cinese. Agnese è bellissima, con quei suoi occhioni a mandorla, lei però ha la sindrome di Down. Poi c'è Lorenzo che non cammina anche se ha dodici anni, però si muove alla grande spingendo la sua carrozzina che sembra Alex Zanardi negli ultimi cento metri. Una volta ha provato a fare un salto con la carrozzina dalle scale e sono caduti tutti e due in terra. E io gliel'ho detto subito: 'Lorenzo, ma non sei normale!'
Insomma, il concetto di normalità è molto relativo, e vorrei sapere quello del vostro istituto religioso. Perché Cristo gli invalidi li guariva. Non si pretende che voi facciate miracoli, per carità, però la possibilità della convivenza pensavo fosse il minimo sindacale, ma anche la cosa più bella che dei bambini e delle bambine possono imparare in un centro estivo. Ma forse mi sbaglio io, e la cosa più importante è ridurre al minimo le rotture di coglioni. Sperando di aver toccato le corde giuste, un saluto cordiale,
Saverio Tommasi
La lettera ottiene il suo scopo, scrive il Resto del Carlino. Il post diventa virale, fa il giro del web (quasi 15mila condivizioni e centinaia di commenti) e cavalca l’indignazione in poche ore. Finché il direttore dell’Istituto Salesiani non prende carta e penna per scrivere a Tommasi, ammettendo ‘l’equivocabilità del cartello’.
Proprio don Luca, autore del messaggio, scrive al papà in questione per dire che l’intenzione era coinvolgere ragazzi e ragazze aggregativi, collaborativi, positivi e non difficili.
Ma “il volantino, che io stesso ho esposto in una delle bacheche del nostro Istituto, si presta effettivamente ad interpretazioni che sono quanto di più lontano ci possa essere dalla nostra scelta di vita, tutta consacrata al bene dei giovani. Le basti solo sapere che proprio in questo Istituto, sono attualmente iscritti una decina di ragazzi e ragazze con certificazione di disabilità’’.

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