Landini lancia Coesione Sociale: "Noi a fianco delle persone"
Il segretario della Fiom ha presentato le linee guida del suo nuovo movimento: "Nessun recinto politico, vogliamo riunire tutto ciò che è stato diviso e pensare ai problemi della gente". Sui sindacati: "Devono cambiare, come la politica"
ROMA - "Oggi inizia un percorso che ha come obiettivo quello di unire tutto quello che è stato diviso e rimettere al centro il lavoro con un'idea diversa di sviluppo, di sostenibilità ambientale e tutta la questione del diritto al sapere e alla conoscenza". Con queste parole Maurizio Landini, dall'Auditorium dei Frentani a Roma, dà ufficialmente il via a Coesione Sociale, il nuovo movimento che si propone di stare a fianco delle persone. Un movimento, ha spiegato il leader della Fiom, "nato fuori dai partiti, ma per ricostruire una politica con la 'p' maiuscola che parli dei problemi delle persone, che permetta alle persone di poter partecipare".
Un movimento, ha tenuto a precisare Landini, "che parla alle persone. Le persone non si sentono rappresentate e questo è il nostro obiettivo. Oggi - ha detto ancora il numero uno della Fiom - inizia un percorso che proseguirà con tante iniziative sui territori perchè oggi c'è un problema di cambiare questo paese rimettendo al centro la partecipazione e gli interessi generali. Rispondere ai problemi che le persone oggi hanno e che sono quelli di non avere lavoro, non avere casa, il problema di non potersi curare e non poter studiare".
Una iniziativa che non vuole essere però identificata come un movimento politico. "Questa iniziativa - ha voluto ribadire Landini - non è richiudibile dentro una dimensione di destra, centro o sinistra, è un'altra cosa. Dentro ai recinti noi non ci stiamo. Noi parliamo alle persone, poi decideranno le persone cosa fare. Non ci siamo messi d'accordo con nessuno, stiamo con coraggio affrontando il problema perchè le persone sono divise tra loro e così sta vincendo la finanza, l'ingiustizia e sta perdendo la democrazia".
"Inizia un percorso che vuole essere democratico al massimo - ha ribadisce Landini - il nostro obiettivo è unire tutto quello che è stato diviso e di rimettere al centro della discussione tutto quello che è stato cancellato: diritti, un'idea diversa di sviluppo e sostenibilità ambientale, riqualificazione e rigenerazione delle città, sia dal punto di vista economico che morale. Questo va insieme a tutto quello che riguarda il diritto al sapere, lo studio e l'istruzione".
Durante il suo intervento, Landini ha parlato anche della corruzione e delle ultime inchieste romane: "Che pezzi interi dell'economia siano in mano alla criminalità organizzata - un controllo che arriva fino al sistema dell'immigrazione e dell'accoglienza - non è un problema solo di Roma ma di tutta Italia. Oggi - ha aggiunto Landini- combattere la corruzione non vuol dire solo combattere l'illegalità ma un certo modo di fare politica".
Landini ha affrontato anche il tema del sindacato: "Oggi il sindacato non rappresenta più Il lavoro. La nostra proposta è di un cambiamento radicale delle organizzazioni sindacali di cui ha bisogno anche la Cgil".
Il segretario della Fiom ha sottolineato che oltre alla politica sono anche i sindacati a dover cambiare. "Camusso sa perfettamente cosa vogliamo fare. Si deve non solo cambiare la Fiom, ma tutte le organizzazioni sindacali per renderle più democratiche e partecipate, più aperte ad altri
soggetti". Punto essenziale per Landini è l'unificazione del lavoro dipendente da quello autonomo. "Oggi sono separati, non è facile ma è la cosa che dobbiamo fare".
Un movimento, ha tenuto a precisare Landini, "che parla alle persone. Le persone non si sentono rappresentate e questo è il nostro obiettivo. Oggi - ha detto ancora il numero uno della Fiom - inizia un percorso che proseguirà con tante iniziative sui territori perchè oggi c'è un problema di cambiare questo paese rimettendo al centro la partecipazione e gli interessi generali. Rispondere ai problemi che le persone oggi hanno e che sono quelli di non avere lavoro, non avere casa, il problema di non potersi curare e non poter studiare".
Una iniziativa che non vuole essere però identificata come un movimento politico. "Questa iniziativa - ha voluto ribadire Landini - non è richiudibile dentro una dimensione di destra, centro o sinistra, è un'altra cosa. Dentro ai recinti noi non ci stiamo. Noi parliamo alle persone, poi decideranno le persone cosa fare. Non ci siamo messi d'accordo con nessuno, stiamo con coraggio affrontando il problema perchè le persone sono divise tra loro e così sta vincendo la finanza, l'ingiustizia e sta perdendo la democrazia".
"Inizia un percorso che vuole essere democratico al massimo - ha ribadisce Landini - il nostro obiettivo è unire tutto quello che è stato diviso e di rimettere al centro della discussione tutto quello che è stato cancellato: diritti, un'idea diversa di sviluppo e sostenibilità ambientale, riqualificazione e rigenerazione delle città, sia dal punto di vista economico che morale. Questo va insieme a tutto quello che riguarda il diritto al sapere, lo studio e l'istruzione".
Durante il suo intervento, Landini ha parlato anche della corruzione e delle ultime inchieste romane: "Che pezzi interi dell'economia siano in mano alla criminalità organizzata - un controllo che arriva fino al sistema dell'immigrazione e dell'accoglienza - non è un problema solo di Roma ma di tutta Italia. Oggi - ha aggiunto Landini- combattere la corruzione non vuol dire solo combattere l'illegalità ma un certo modo di fare politica".
Landini ha affrontato anche il tema del sindacato: "Oggi il sindacato non rappresenta più Il lavoro. La nostra proposta è di un cambiamento radicale delle organizzazioni sindacali di cui ha bisogno anche la Cgil".
Il segretario della Fiom ha sottolineato che oltre alla politica sono anche i sindacati a dover cambiare. "Camusso sa perfettamente cosa vogliamo fare. Si deve non solo cambiare la Fiom, ma tutte le organizzazioni sindacali per renderle più democratiche e partecipate, più aperte ad altri
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